Stanchi per i chilometri del viaggio questa mattina ce la prendiamo comoda.
Stavolta non dobbiamo correre a fare colazione e poi a chiudere le valigie così ci concediamo molto più tempo.
Riprendiamo
l'esplorazione della città solo dopo un discreto cappuccino da
McDonald. È una contraddizione lo so, ma qui in Irlanda è quasi l'unico
posto in cui si possa bere un caffè o un cappuccino decente.
Anche oggi il cielo è completamente sgombero dalle nuvole e fa quasi caldo. La giornata ideale per camminare in città.
L’intensa
giornata esplorativa parte dalla famosa statua di Molly Malone e dal
Trinity College che scopriamo essere stato costruito dalla regina
d'Inghilterra. Purtroppo lo scopo di tale università era di consolidare
il dominio britannico sull’Irlanda creando un’università in cui fino al
1793 non furono ammessi studenti cattolici, ovvero irlandesi. In pratica
se un irlandese voleva studiare doveva convertirsi…
Il
college oggi è un luogo molto bello e tranquillo in cui si respira
un'intensa atmosfera culturale. Il giro dell’ateneo culmina nella “Long
Room” della biblioteca (che contiene tre milioni di volumi) e la visione
del famoso “Book of Kells”, un libro dell’800 dopo Cristo in ottime
condizioni, costellato di ricchissimi disegni, che come ogni libro
dell'epoca era completamente scritto, decorato e rilegato a mano dai
cosiddetti amanuensi. Noi in Italia dovremmo sapere qualcosa
sull'argomento e difatti mentre osservo un documentario che spiega come
venivano "costruiti” questi libri mi viene una gran voglia di rivedere
"il nome della rosa".
Nella
Long Room c'è una retrospettiva di libri antichi incentrati sulla
figura di Napoleone. Tra questi scorgiamo una prima edizione di Foscolo
delle "Ultime lettere di Jacopo Ortis".
La
grande sala, ricoperta di legno senza soluzione di continuità, mi mette
addosso una carica accademica insospettabile che fa rivivere in me
indecenti desideri che ormai pensavo di aver debellato: la voglia di
tornare ad essere uno studente...
Dopo
il giro mistico culturale alla cattedrale accademica irlandese
attraversiamo il fiume Liffey che divide la città. Ci troviamo così
immersi nel caos di O'Connell Street, la grande via commerciale in mezzo
alla quale spicca il monumento per il nuovo millennio: un cono
splendente d'acciaio che assottigliandosi sempre più buca il cielo cento
metri venti più su.
Incrociamo
poi Henry Street, caotica e multiculturale via del centro dove in un
angolino hanno messo la statua di un certo James Joyce...
E’
ancora presto. Non avendo il problema di dover cercare un B&B per
la notte abbiamo molto più tempo a disposizione degli altri giorni.
Evitando di perderci infilandoci in qualche centro commerciale,
incoraggio Lucetta ad intraprendere la strada verso una delle attrazioni
più sognate dalla maggior parte dei turisti che approdano in quel di
Dublino.
La fabbrica della Guinness!
Lucetta
è un po’ restia e stanca, dopo un’intera vacanza culturale non è forse
la migliore delle conclusioni visitare la fabbrica della birra. Per amor
mio mi segue attraverso le strade di Dublino e dopo mezz’ora di
trekking cittadino giungiamo finalmente a destinazione.
Il
tour della fabbrica è un po’ costoso, 15€ a testa, ma considerando che è
compresa l’audio guida in italiano ed una pinta di Guinness a testa ne
vale la pena.
Un
giro divertente e dinamico attraverso le varie fasi della creazione e
della storia della Guinness che termina in cima alla fabbrica nello Sky
Bar, dove sorseggiando una pinta di birra si può ammirare tutta Dublino
facendo volare lo sguardo dalle Wicklow Mountain fino al mare. Dallo Sky
Bar si vede veramente tutto, specialmente in una giornata fantastica e
senza nuvole come questa. Probabilmente siamo in cima ad uno degli
edifici più alti di tutta la città.
Ubriachi
per l’intensa giornata e un pochino per le birre ci fermiamo in cima
alla fabbrica fino alla chiusura, osservando nostalgici il panorama che
il giorno dopo dovremo salutare.
Verso
sera ci aggiriamo affamati ancora a Temple Bar. I nostri amici
Busketeers sono sempre li, più pazzi che mai, attorniati da una gran
folla.
A
cena, tra una portata e l’altra, continuiamo a gustare la Guinness e
fuori dal pub andiamo ad ammirare il tramonto con una bella passeggiata
sul Liffey.
Sempre
più cotti andiamo in tutta calma verso l’albergo e scopriamo due o tre
vie nascoste, ricche di locali e di vita. Sembra di essere sui navigli.
Peccato averle scoperte solo ora che siamo sulla via del ritorno.
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