giovedì 1 dicembre 2011

TREDICESIMO GIORNO DUBLINO 2° giorno – Trinity College - Henry Street – O’Connell Street - Guinnes StoreHouse – Temple

Stanchi per i chilometri del viaggio questa mattina ce la prendiamo comoda.
Stavolta non dobbiamo correre a fare colazione e poi a chiudere le valigie così ci concediamo molto più tempo.
Riprendiamo l'esplorazione della città solo dopo un discreto cappuccino da McDonald. È una contraddizione lo so, ma qui in Irlanda è quasi l'unico posto in cui si possa bere un caffè o un cappuccino decente.
Anche oggi il cielo è completamente sgombero dalle nuvole e fa quasi caldo. La giornata ideale per camminare in città.
L’intensa giornata esplorativa parte dalla famosa statua di Molly Malone e dal Trinity College che scopriamo essere stato costruito dalla regina d'Inghilterra. Purtroppo lo scopo di tale università era di consolidare il dominio britannico sull’Irlanda creando un’università in cui fino al 1793 non furono ammessi studenti cattolici, ovvero irlandesi. In pratica se un irlandese voleva studiare doveva convertirsi…
Il college oggi è un luogo molto bello e tranquillo in cui si respira un'intensa atmosfera culturale. Il giro dell’ateneo culmina nella “Long Room” della biblioteca (che contiene tre milioni di volumi) e la visione del famoso “Book of Kells”, un libro dell’800 dopo Cristo in ottime condizioni, costellato di ricchissimi disegni, che come ogni libro dell'epoca era completamente scritto, decorato e rilegato a mano dai cosiddetti amanuensi. Noi in Italia dovremmo sapere qualcosa sull'argomento e difatti mentre osservo un documentario che spiega come venivano "costruiti” questi libri mi viene una gran voglia di rivedere "il nome della rosa".
Nella Long Room c'è una retrospettiva di libri antichi incentrati sulla figura di Napoleone. Tra questi scorgiamo una prima edizione di Foscolo delle "Ultime lettere di Jacopo Ortis".
La grande sala, ricoperta di legno senza soluzione di continuità, mi mette addosso una carica accademica insospettabile che fa rivivere in me indecenti desideri che ormai pensavo di aver debellato: la voglia di tornare ad essere uno studente...
Dopo il giro mistico culturale alla cattedrale accademica irlandese attraversiamo il fiume Liffey che divide la città. Ci troviamo così immersi nel caos di O'Connell Street, la grande via commerciale in mezzo alla quale spicca il monumento per il nuovo millennio: un cono splendente d'acciaio che assottigliandosi sempre più buca il cielo cento metri venti più su.
Incrociamo poi Henry Street, caotica e multiculturale via del centro dove in un angolino hanno messo la statua di un certo James Joyce...
E’ ancora presto. Non avendo il problema di dover cercare un B&B per la notte abbiamo molto più tempo a disposizione degli altri giorni. Evitando di perderci infilandoci in qualche centro commerciale, incoraggio Lucetta ad intraprendere la strada verso una delle attrazioni più sognate dalla maggior parte dei turisti che approdano in quel di Dublino.
La fabbrica della Guinness!
Lucetta è un po’ restia e stanca, dopo un’intera vacanza culturale non è forse la migliore delle conclusioni visitare la fabbrica della birra. Per amor mio mi segue attraverso le strade di Dublino e dopo mezz’ora di trekking cittadino giungiamo finalmente a destinazione.
Il tour della fabbrica è un po’ costoso, 15€ a testa, ma considerando che è compresa l’audio guida in italiano ed una pinta di Guinness a testa ne vale la pena.
Un giro divertente e dinamico attraverso le varie fasi della creazione e della storia della Guinness che termina in cima alla fabbrica nello Sky Bar, dove sorseggiando una pinta di birra si può ammirare tutta Dublino facendo volare lo sguardo dalle Wicklow Mountain fino al mare. Dallo Sky Bar si vede veramente tutto, specialmente in una giornata fantastica e senza nuvole come questa. Probabilmente siamo in cima ad uno degli edifici più alti di tutta la città.
Ubriachi per l’intensa giornata e un pochino per le birre ci fermiamo in cima alla fabbrica fino alla chiusura, osservando nostalgici il panorama che il giorno dopo dovremo salutare.
Verso sera ci aggiriamo affamati ancora a Temple Bar. I nostri amici Busketeers sono sempre li, più pazzi che mai, attorniati da una gran folla.
A cena, tra una portata e l’altra, continuiamo a gustare la Guinness e fuori dal pub andiamo ad ammirare il tramonto con una bella passeggiata sul Liffey.
Sempre più cotti andiamo in tutta calma verso l’albergo e scopriamo due o tre vie nascoste, ricche di locali e di vita. Sembra di essere sui navigli. Peccato averle scoperte solo ora che siamo sulla via del ritorno.

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