martedì 6 dicembre 2011

Belgio - Olanda - Belgio: quarto giorno / Amsterdam

Il secondo giorno ad Amsterdam inizia con il cielo completamente coperto di nuvoloni.
Noleggiamo due bici incrociando le dita e partiamo alla completa esplorazione della città.
Già dai primi metri percorsi in mezzo al parco ci accorgiamo che ci sono in giro numerose persone con la maglia arancione dell'Olanda. Ok, sono arrivati secondi uguagliando il loro miglior risultato di sempre. Ma l'orgoglio che dimostrano mi sembra un pò troppo.
Man mano che ci avviciniamo al centro le maglie oranje aumentano fino a una densità di tre su cinque. Mi viene un sospetto. Giunti al canale principale scopriamo finalmente che nel pomeriggio arriverà, trasportata da un battello, la nazionale olandese per salutare la città.
Partiamo quindi all'esplorazione del centro storico seguendo il dedalo dei canali, ognuno con le proprie precedenze e sensi unici da rispettare.
Visitiamo il mercato dei fiori, il mercato delle pulci e poi la famosa Dam, la piazza principale, proprio al centro dei canali, il vero cuore della città.
Lungo tutti i canali iniziano ad arrivare sempre più spesso grandi e piccole imbarcazioni stracariche di gente allegra e festante che ascolta musica indossando la solita maglia arancione della nazionale.
Credo che stia proprio arrivando la nazionale. Riprendiamo le bici e ci infiliamo nell'intricato labirinto dei canali per trovare quello su cui passerà il battello della squadra. Lo troveremo solo dopo mezz'ora di tentativi.
Su ogni sponda del canale e dei ponti che lo cavalcano c'è un fiume arancione in fervida attesa. Non so se in Italia ci sarebbe stata una simile festa nel caso avessimo perso la finale dei mondiali gli ultimi minuti dei supplementari...
Da noi invece che festeggiare si sarebbe scatenata la caccia all'uomo sull'arbitro, l'allenatore o il giocatore che le TV ed i giornali avrebbero condannato come unico responsabile della disfatta.
Dopo solo un'ora di attesa arriva il battello della nazionale, festeggiatissimo da tutti porta la squadra al grande concerto che si terrà in suo onore.
Dopo la squadra arrivano una miriade di piccole imbarcazioni private e qualcuno per salutarle si getta perfino in acqua...
Una volta sfollata la gente ci accorgiamo di essere stati tutto il tempo davanti a un coffee shop. Da quando siamo ad Amsterdam non abbiamo ancora provato alcuna sostanza stupefacente, se lo sapesse mio cognato non mi parlerebbe per una settimana... Scendiamo così le scale dell'oscura bottega e dopo aver dato un occhiata al menù ne usciamo con un joint leggero. Lucetta avrebbe voluto provare qualche torta alle erbe ma non ne avevano.
Sono le cinque di pomeriggio e stremati dalla fame ci buttiamo in un locale a mangiare qualcosa ma soprattutto a bere un paio, a testa, di buonissime birre.
Gireremo ancora un pò per la città ma senza poter visitare molto, la bici è un mezzo molto comodo e veloce per muoversi in una città come Amsterdam, ma forse non per visitarla con tranquillità.
In serata, tornando a casa, ci fermiamo al Vondel Park per assaporare un pò gli stupefacenti effetti della città, ma ne rimarremo alquanto delusi.
L'unica reazione che mi provocano è la voglia di andare a correre… credo però che questa mi sia stata data più dal fatto di aver visto decine di persone che correvano felici per il parco. Tornati in albergo non resisto e scappo fuori a correre.
Senza rendermene conto indosso l’unica maglia da jogging che mi sono portato… è arancione… ogni 50 metri troverò dei tifosi olandesi ubriachi di ritorno dal concerto che mi urleranno qualcosa.
Per non fare brutte figure ogni volta dovrò rispondere loro urlando:

Holland! Holland! Holland!

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