Eravamo
indecisi se andare a Cerveteri o Tarquinia dove ci sono due necropoli
etrusche da visitare assolutamente. La scelta è caduta su Cerveteri
e devo dire che non ce ne siamo pentiti. Anche se il sito visitabile
è un parco da girare a piedi in un paio d'ore, la necropoli si
estende non solo nel comune di Cerveteri, ma anche Ladispoli e Santa
Severa. È la seconda necropoli al mondo per estensione, più grande
di lei c'è solo la valle dei re, in Egitto.
Le
grandi tombe a tumulo nella forma ricordano talmente le case sotto la
collina di Hobbiville raccontate da Tolkien, che Cassandra si chiede
se il professore oxfordiano abbia preso spunta da qui per la sua
l'idea.
La
nostra visita inizia con una guida che ci viene a prendere subito
dopo l'ingresso: un pastore maremmano. Dopo i miei trascorsi con un
esemplare della stessa razza che mi ha lasciato in ricordo quattro
punti di sutura appena l'estate scorsa, cerco di mantenere le
distanze e l'aria disinteressata. Per fortuna non era un parente del
Cujo con cui ho avuto a che fare. Sembra infatti che sia stato
abbandonato qui quando era cucciolo, diventando così la mascotte
della necropoli. Mentre ci addentriamo tra le tombe, guardandoci in
giro meravigliati, il cane, avvertendo le nostre pause, si ferma e ci
invita a seguirlo più volte. Noi dopo qualche svincolo in questo
dedalo rotondo lo perdiamo di vista. Seguiamo il sentiero che
dovrebbe arrivare al centro del parco, dove una sala multimediale sta
per proiettare un filmato di Piero Angela entro pochi minuti.
Giunti
a destinazione troviamo il cane che ci aspetta, o meglio, aspetta il
nostro pranzo. Anche cercando di spiegargli che non abbiamo carne,
non "demorde". Stacchiamo allora un piccolo assaggio di
buonissimo casatiello vegetariano e glielo offriamo. Niente, non gli
piace. Un po' viziato sto cane. Comunque lui non fa storie e si mette
giù speranzoso di ricevere qualcosa che lo sazi. Sarà solo una mia
impressione ma a me sembra che stia fissando il mio polpaccio. Noi
però entriamo nella sala multimediale dove assistiamo ad un bel
filmato introduttivo sulla necropoli.
Piero
Angela ci spiega che il complesso di tombe non è stato costruito, ma
scavato. Tutta la zona infatti è una enorme colata lavica che
solidificando si è trasformata in tufo.
Solo
successivamente hanno costruito le più piccole tombe a dado,
probabilmente per un ceto sociale più basso e meno abbiente.
Al
contrario dei romani, a cui per legge era vietato farsi seppellire
con oggetti preziosi, gli etruschi si facevano tumulare con ricchi
corredi funerari. Diverse sono state le tombe trovate a Cerveteri con
grandi vasi attici, etruschi, vasi di bucchero, gioielli e molto
altro. Dei corpi invece non rimaneva quasi nulla. Stessa sorte è
toccata agli affreschi che in teoria dovevano decorare l'interno di
tutte le tombe. Purtroppo essendo stati eseguiti sul tufo, materiale
molto poroso, col tempo sono andati perduti.
Dopo
il filmato la guida ci porta a vedere due particolari tombe, quella
della cornice e un altra che mi sfugge il nome ma dove c'erano molti
letti in pietra, in pratica una tomba di famiglia.
Piero
Angela continua ad illustrarci anche qui, con proiezioni olografiche
le particolarità di queste due tombe. Ce ne sarebbero altre due,
quella dei vasi greci e della casetta, ma i proiettori sono in
manutenzione.
Dopo
queste proiezioni ci addentriamo nel labirinto. Sono tantissime e
aperte, anche se la maggior parte non sono proprio visitabili, o
meglio, a proprio rischio e pericolo.
In
ogni caso ce ne sono una quindicina illuminate e sono abbastanza
varie tra loro architetturalmente per cui non ci si annoia.
La
più bella e particolare è la famosa tomba dei rilievi, unica tomba
ad essere stata scoperta di questo genere. È un grande ambiente
visibile solo dietro ad un vetro dove oltre ai classici giacigli per
adagiare i corpi, sulle pareti e sulle colonne sono stati scolpiti
vari oggetti e nei giacigli scavati nelle pareti ci sono anche dei
cuscini, scolpiti ovviamente, ma ancora con tracce ben visibili di
colore. Guardando bene ci rendiamo conto che il colore si intravede
quasi ovunque.
Proseguendo
troviamo tombe profondissime e altre scavate in un tumolo immenso.
Le
ultime hanno anche l'audio esplicativo ovviamente del buon Piero, che
è sempre un piacere ascoltare.
Usciamo
soddisfatti da questa meraviglia, ormai patrimonio dell'Unesco. Per
concludere andiamo a Cerveteri dove c'è il piccolo museo con una
minima parte dei reperti trovati. Essendo però le tombe ricchissime,
anche se piccolo, il museo è a sua volta ricchissimo di reperti
molto belli tra l'altro. Come mi era già successo al museo etrusco
di villa Giulia, con tutto questo ben di dei, inizia a girarmi la
capoccia. La sbronza archeologica non è neanche paragonabile a
quella di villa Giulia, ma si fa sentire e inizio a vedere scorrere
reperti veloci come se fossi su una giostra.
Mi
riprendo solo quando usciamo all'aria fresca e, soddisfatti, ce ne
torniamo a casa, anche stavolta contenti di aver passato la Pasqua,
in mezzo alle tombe.
Bella questa Necropoli! Noi abbiamo soggiornato nella zona di Passoscuro, in un alloggio di Elios Vacanze che era distante solo qualche decina di minuti dalla Necropoli Etrusca di Cerveteri e ne abbiamo approfittato per visitarla, veramente bella.
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