Per il settimo anno consecutivo i Verboden hanno giocato il campionato invernale dello Sportland, tristemente noto, non tanto per il livello agonistico quanto per quello organizzativo e soprattutto arbitrale.
In questa stagione, più che in altre, sembrava che le possibilità di disputare un campionato più che dignitoso fossero più alte che mai. La squadra si è dimostrata forte e assolutamente meritevole di giocarsi i play off.
Purtroppo non si fa mai conto dell'avversario più bastardo e infimo che ci possa essere: la sfiga.
Nonostante l'innata propensione filantropica, che come ogni campionato colpisce la squadra nei momenti di alta classifica, proprio come avviene ad un alpinista colto dall'ebrezza data dalla rarefazione dell'ossigeno, i Verboden arrivano oltre la metà del campionato mantenendosi molto vicini alla vetta e venendo investiti solo dalle solite comuni sfighe come pali, traverse, gol fantasma, autogol, rigori invisibili, gol a voragine e arbitritalpa.
Poi quando la sfiga si presenta a bordo campo con la sua maglietta incolore ed il numero zero sulla schiena, fresca e pronta ad entrare, l'unica cosa che puoi fare è pregare che vada a rimpolpare le fila dell'altra squadra. Purtroppo la sfiga è entrata nei Verboden sostituendo Dario, poi Lorenzo, Gianrocco e in un paio di occasioni Thomas, dando quindi inizio alla fine.
Con fatica i Verboden si sono trascinati fino alla fine del campionato, cercando di racimolare quei pochi punti che avrebbero permesso alla squadra di accedere ai play off. Purtroppo la Signora si è messa di mezzo un'altra volta e i Verboden non andranno a fare le eliminatorie, anche perché l'ultima partita ha riservato sorprese a dir poco clamorose, visto che la capolista perde contro una molto meno quotata compagine.
Sarebbe bastato un punto in più per i Verboden.
Fortunatamente quest'anno i Verboden non sono stati solo calcio e agonismo, ma soprattutto voglia di giocare a pallone e divertirsi.
Primi in classifica Fair Play i Verboden accedono direttamente al tabellone finale dei play off.
Mercoledì 31 Marzo alle ore 21.00, al campo Baggio II, i Verboden sfideranno i "Lo Sporting", primi classificati del girone A della serie B
Giocare a calcio paga, o meglio, appaga.
Qualcuno forse si ricorda del post "Noi che..." giratomi da Lucio....
Qui di seguito aggiungo qualche “noi che” dei giorni nostri per ringraziare tutti quelli che hanno indossato la maglia dei Verboden in questa travagliata stagione, non ancora terminata:
noi che continuiamo a giocare nonostante gli anni
noi che per proteggerci dal gelo prima della partita ci dobbiamo riempire di fasce, fascette, cavigliere, guanti e cappellino
noi che se ci stiriamo una volta ogni quattro partite è già buono
noi che ormai per fermare un avversario dobbiamo scarparlo o sperare che svenga
noi che ormai per scartare un avversario dobbiamo scarparlo o sperare che svenga
noi che se manca Thomas in porta non ci vuole andare nessuno
noi che se vinciamo 3 a 0 c'è ancora da avere paura
noi che un arbitro vero non lo vediamo da quando giocavamo all'oratorio
noi che pensiamo che gli arbitri veri si siano estinti
noi che ci incazziamo anche se ci fischiano un fallo a favore
noi che giochiamo per vincere
noi che giochiamo per divertirci
noi che giochiamo per fare i tunnel
noi che giochiamo per correre dietro al pallone
noi che giochiamo per picchiare
noi che giochiamo anche solo per avere una possibilità di tirare in porta
noi che giochiamo in porta, in difesa, a centrocampo o in attacco basta che si gioca
noi che entriamo sempre in campo nonostante ci siamo slogati, distorti e rotti le caviglie, ci siamo distrutti i legamenti e i crociati delle ginocchia, ci siamo rotti il naso, spaccati la schiena e la testa, ci siamo rotti il polso e strappati quasi tutti i 656 muscoli del nostro corpo, nonostante la febbre, la sciatica, la diarrea, la suina, l'asiatica, ebola, la SARS, il morbillo, la sesta malattia e il fuoco di Sant'Antonio
noi che giochiamo nei Verboden
Nessun commento:
Posta un commento