Siamo
arrivati al giovedì della settimana culturale e oltre ad un pochino di
meritato riposo e alcune obbligatorie commissioni, ci rimane da
scegliere cosa vedere in questa “libera”.
Tra
i vari candidati c'erano il padiglione di arte contemporanea, il museo
di storia naturale, l'acquario civico, il museo dell'archeologia, la
mostra sulla “Cina il nuovo rinascimento” e “Shunga mostra di arte ed
eros giapponese”.
Ma c'era anche un'altra mostra giapponese a Palazzo reale:
Potere e Splendore del Giappone dal periodo Momoyama al periodo Edo.
Il
periodo Momoyama è quello in cui le guerre civili hanno devastato il
Giappone portandolo però alla riunificazione e quindi all'inizio del
periodo Edo, dal nome della nuova capitale oggi meglio conosciuta come
Tokyo. In questo periodo in cui la pace viene sorretta dalla figura
dello Shogun, capo militare e politico, l'assenza di guerra dura per
circa trecento anni. Il modo ingegnoso con cui il primo Shogun riesce a
mantenere la pace è quello di costringere tutti i signori della guerra
giapponesi ad andare a vivere, famiglia e servitori compresi, ad Edo, un
piccolissimo villaggio paludoso che in questo modo diventa la città più
popolosa del mondo. Costretti a vivere ad Edo i signori della guerra
dovranno spendere tutti i loro patrimoni. Finendo per indebitarsi con
gli usurai per sostenere il loro tenore di vita nella nuova capitale,
tagliavano così definitivamente i fondi per la guerra e quindi ogni
possibilità di rivolta era azzerata.
Ma
la mostra è basata sull'arte che in questi due periodi ha avuto
un'esplosione creativa senza eguali per il Giappone. Rotoli dipinti o
scritti. Libri, paraventi, porcellane, tazze per la cerimonia del te,
chimono e maschere per il teatro Noh, ecco cosa è stato esposto alla
mostra.
Di
particolare rilievo alcuni rotoli di qualità elevatissima, e il corredo
necessario per la cerimonia del te, che come spiegato dall'audio guida,
era più che altro una filosofia di vita, oltre che cerimonia di
benvenuto.
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