Dopo la pessima esperienza di tre settimane fa con la Meridiana, stavolta abbiamo optato per l’economica, ma sempre affidabile, Ryanair. L’aereo infatti parte in perfetto orario e in un'ora e mezza siamo a destinazione. Lucetta è stata brava anche se eravamo posizionati a metà aereo, praticamente sull’ala, dove si sentono maggiormente gli scossoni delle turbolenze.
Finalmente possiamo scendere dall’aereo e goderci il fresco del Nord Europa…
Fa caldo…
Sembra di essere a Milano tanta è l’afa e l’umidità in cui ci troviamo immersi…
Senza perdere tempo andiamo a prendere l’auto che durante la prossima settimana ci trasporterà per le strade del nord. Dopo una breve discussione con la commessa che non voleva darci l’auto perché chi pagava non era la stessa persona che guidava, riusciamo finalmente a farci consegnare le chiavi dell’auto. Sorpresa: invece della Citroen C1 ci danno una Mercedes classe A... Per sicurezza torno a chiedere se non ci sono errori e mi confermano la Classe A.
Meglio di così...
L'autostrada è molto grande e quasi priva di traffico, probabilmente perché è sabato pomeriggio. Arriviamo a Bruxelles in meno di un'ora e troviamo quasi subito parcheggio e l'hotel: molto bello e con aria condizionata. Come l’anno scorso in Irlanda ci siamo affidati al sito “Booking.com” per trovare gli alberghi e devo dire che ci siamo trovati sempre benissimo, alcuni hotel erano anche meglio di quello che sembravano su internet.
Impazienti di cominciare la vita da turisti usciamo immediatamente a visitare la città.
La primissima impressione è quella di essere in una metropoli molto moderna con i suoi grattacieli di vetro che però stridono non poco con certi vecchi edifici che si incontrano sempre più spesso man mano che ci si avvicina al centro storico. Qui si respira un'aria totalmente diversa. Le strade si rimpiccioliscono e passano dalle dimensioni delle grandi arterie a minuscoli vicoli, ai lati dei quali, le case vecchie di mattoni bianchi o neri sembrano coprirle fino a volerle abbracciare.
Ci fermiamo in una piazzetta a mangiare qualcosa in una specie di ristorante specializzato in piatti a base di verdure e pasta, poi riprendiamo subito la visita.
Ad ogni angolo spuntano negozi, birrerie e Brasserié finché non ci troviamo nella Grand Place, la magnifica piazza centrale della città in cui gli edifici che vi si affacciano fanno a gara per contendersi il titolo di facciata più bella.
Purtroppo comincia a piovere, anche se non molto intensamente. È anche ora di cena e così ci mettiamo alla ricerca di un posticino e lo troviamo giusto in tempo per lo scoppio di due o tre diluvi consecutivi che ci avrebbero potuto infradiciare nel giro di uno starnuto. Ci facciamo allora coccolare dal caratteristico ambiente, le birre e i formaggi tipici del posto fino a che ne saremo sazi. Solo quando usciamo per tornare a casa ci rendiamo conto che la pioggia non ha finito di dire la sua. Durante il tragitto ci inzuppiamo un pò e a Lucetta, uscita con solo un paio di infradito ai piedi per il gran caldo, verranno pure le vesciche.
Finalmente possiamo scendere dall’aereo e goderci il fresco del Nord Europa…
Fa caldo…
Sembra di essere a Milano tanta è l’afa e l’umidità in cui ci troviamo immersi…
Senza perdere tempo andiamo a prendere l’auto che durante la prossima settimana ci trasporterà per le strade del nord. Dopo una breve discussione con la commessa che non voleva darci l’auto perché chi pagava non era la stessa persona che guidava, riusciamo finalmente a farci consegnare le chiavi dell’auto. Sorpresa: invece della Citroen C1 ci danno una Mercedes classe A... Per sicurezza torno a chiedere se non ci sono errori e mi confermano la Classe A.
Meglio di così...
L'autostrada è molto grande e quasi priva di traffico, probabilmente perché è sabato pomeriggio. Arriviamo a Bruxelles in meno di un'ora e troviamo quasi subito parcheggio e l'hotel: molto bello e con aria condizionata. Come l’anno scorso in Irlanda ci siamo affidati al sito “Booking.com” per trovare gli alberghi e devo dire che ci siamo trovati sempre benissimo, alcuni hotel erano anche meglio di quello che sembravano su internet.
Impazienti di cominciare la vita da turisti usciamo immediatamente a visitare la città.
La primissima impressione è quella di essere in una metropoli molto moderna con i suoi grattacieli di vetro che però stridono non poco con certi vecchi edifici che si incontrano sempre più spesso man mano che ci si avvicina al centro storico. Qui si respira un'aria totalmente diversa. Le strade si rimpiccioliscono e passano dalle dimensioni delle grandi arterie a minuscoli vicoli, ai lati dei quali, le case vecchie di mattoni bianchi o neri sembrano coprirle fino a volerle abbracciare.
Ci fermiamo in una piazzetta a mangiare qualcosa in una specie di ristorante specializzato in piatti a base di verdure e pasta, poi riprendiamo subito la visita.
Ad ogni angolo spuntano negozi, birrerie e Brasserié finché non ci troviamo nella Grand Place, la magnifica piazza centrale della città in cui gli edifici che vi si affacciano fanno a gara per contendersi il titolo di facciata più bella.
Purtroppo comincia a piovere, anche se non molto intensamente. È anche ora di cena e così ci mettiamo alla ricerca di un posticino e lo troviamo giusto in tempo per lo scoppio di due o tre diluvi consecutivi che ci avrebbero potuto infradiciare nel giro di uno starnuto. Ci facciamo allora coccolare dal caratteristico ambiente, le birre e i formaggi tipici del posto fino a che ne saremo sazi. Solo quando usciamo per tornare a casa ci rendiamo conto che la pioggia non ha finito di dire la sua. Durante il tragitto ci inzuppiamo un pò e a Lucetta, uscita con solo un paio di infradito ai piedi per il gran caldo, verranno pure le vesciche.
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