giovedì 1 dicembre 2011

QUATTORDICESIMO GIORNO Dublino 3° giorno – Mercatini – St. Stephens Green Park – Partenza

L’ultimo giorno comincia con l’ultima fatica: chiudere le valigie massimizzando ogni più piccolo spazio, un impresa davvero ardua e faticosa.
Lasciamo in custodia all’Hotel i bagagli ed usciamo per farci avvolgere ancora una volta dal tiepido sole irlandese.
Anche oggi facciamo colazione da McDonald, non tanto perché la “full irish breakfast” ci sia diventata indigesta quanto forse per il fatto che ci piaceva mangiarla in un caldo e tranquillo B&B.
Andiamo verso il centro ma cambiando strada e attraverso delle vie laterali scoviamo un piccolo mercatino delle pulci al coperto in cui spiccano diversi negozi particolari di musica usata. Non ci perdiamo troppo tempo perché siamo diretti al mercatino che si tiene il sabato mattina in Temple Bar, dove sicuramente in quanto a musica potremo trovare così più sfizioso.
Invece si rivela una gran delusione: solo quattro bancarelle molto fiacche di qualsiasi cosa che possa essere anche solo minimamente interessante musicalmente.
Piegati dalla delusione stiamo per andarcene quando notiamo un piccolo negozio buio da cui arrivano delle note dall’inconfondibile sapore degli anni 70.
Purtroppo abbiamo poco tempo per fare i cacciatori di tesori musicali, così a malincuore lasciamo il pertugio stracolmo di vinili e ci avviamo verso l’Hotel. Subito all’angolo però veniamo attratti da un altro negozietto che definire “alternativo” sarebbe poco… sui suoi scaffali splendono tra gli altri articoli dei pacchettini con scritto sopra “Magic Mushrooms”. Allora quello che Max mi diceva sulle droghe leggere che sono molto tollerate era vero!
Non so se ne sia la diretta conseguenza però qui non ho mai visto gente in pessime condizione per via di sostanza stupefacenti, al massimo per l’alcol.
Ora che ci penso non ho mai visto nemmeno una prostituta per strada, sexy shop tantissimi, ma prostitute nessuna.
Forse dico una grande stupidaggine però non è che la tolleranza sulle droghe leggere e l’ampia diffusione dei sexy shop possa avere contribuito in qualche modo ad avere azzerato la presenza di drogati e prostitute?!?
Mi vien da pensare cosa succederebbe in Italia se si applicasse lo stesso modus operandi… Forse un gran casino… Forse no…
Non è poi vero che l’uomo desidera più di ogni altra cosa ciò che non può avere?
Mah, probabilmente in Irlanda questa cosa funziona semplicemente perché ci sono gli irlandesi a viverci…
Tornando verso l'hotel abbiamo ancora un pò di tempo così passiamo da Grafton Street dove ci fermiamo ad ascoltare un pò di buona musica sottoforma di Jam Session suonata da un gruppo di ragazzi che espongono un cartello per le offerte che dice "...dobbiamo ripagare i debiti contratti dalle nostre fidanzate per le loro scarpe"…
Attraversiamo poi il St. Stephens Green Park e ci rilassiamo per una mezzoretta sdraiati sul prato e accarezzati dal sole.
Gli ultimi istanti di vacanza li viviamo in totale rilassatezza.
È ora.
Con i bagagli in mano saliamo lo scalino che ci porterà via da Dublino, quello dell'autobus diretto all'aeroporto.
Decolliamo con la consapevolezza di aver visto e conosciuto solo un pezzettino d'Irlanda e della sua realtà, ma che ci ha fatto innamorare di questa verde terra tranquilla.
Siamo pure contenti di tornare a riassaporare i piatti della nostra terra, un po’ meno sapendo di ritrovare le amare contraddizioni sempre più concentrate a prendere possesso della nostra vita.
Sorvolando l’Irlanda viene subito da pensare a tutto quello che abbiamo visto e che non è nemmeno un millesimo del patrimonio storico culturale italiano. In Irlanda ogni monumento, sito archeologico, chiesa, cimitero, attrazione turistica viene valorizzato al massimo mentre in Italia… Se penso a quello che sta succedendo a Pompei che cade in rovina solo per la mancanza di custodi…
Che dire?
Torneremo in Irlanda?
In vacanza, oppure...
Non lo so, ma sicuramente sarà un ritorno felice

Nessun commento:

Posta un commento