martedì 6 dicembre 2011

La partenza


La Grecia sembra proprio avercela con me. L'aereo per Kos è già in ritardo prima che noi mettessimo piede in aereoporto. L'orario della partenza era previsto per le 20.30, noi riusciremo a lasciare il suolo italiano solo intorno alle 23. L'unica persona di tutto il volo che non vorrebbe staccarsi da terra è Lucetta che al momento del decollo si ricorda di aver dimenticato a casa l'autocontrollo e passerà la prima e l'ultima mezzora a rischiare l'infarto ad ogni sussulto dell'aereo.
Giunti a Kos in nottata, circa le tre del mattino, riusciremo a raggiungere l'hotel solo verso le quattro.
Andiamo a dormire finalmente? Ma nemmeno per idea! Pare che nel nostro B&B siano esplose alcune tubature e non ci siano più stanze per tutti. Io e Lucetta, ovviamente, siamo tra i pochi “fortunati”.
Dopo una breve attesa ci accompagnano all'hotel a fianco, sembra nuovissimo. Purtroppo non tutto quello che luccica è oro: appena mettiamo piede nella stanza veniamo colpiti così forte dal muro di calore che vi aleggia che è come se fossimo stati messi KO dalla micidiale combinazione da boxer di un uppercut, un gancio ed un diretto. Apriamo subito la finestra ma non cambia molto, anzi ci accorgiamo che ai finestroni mancano le tende e proprio di fronte a noi c'è un intero condominio. Sapevo che a Kos si praticava il naturismo, ma non immaginavo che lo incoraggiassero al punto da non mettere le tende nel camere degli hotel.
Ci guardiamo attorno e vediamo un condizionatore.
Proviamo ad accenderlo. Non funziona.
I letti, separati, sono caldissimi e nonostante la stanchezza io non chiuderò occhio per il caldo e, soprattutto, la rabbia.
Colpa della Grecia? Tentando di non pensarci mi ripeto in continuazione che è solo sfortuna...

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