Partenza da Wexford, senza troppi rimpianti, alla volta di Wicklow.
Finalmente iniziamo una giornata con un caldo sole quasi estivo, speriamo che duri.
Lungo
la strada ci fermiamo ad Henniscorthy per visitare il castello e la
troviamo una cittadina molto colorata ed allegra. Dopo aver conosciuto
un simpatico signore del posto che in poche parole ci racconto alcuni
cenni storici sulla città, ricordandoci la calda cordialità irlandese,
entriamo in un pub per prendere un caffè e anche qui iniziamo a parlare
con il padrone, un uomo anziano ma molto simpatico che mi ricorda un
prete di campagna. Benché sia mattina al bancone ci sono almeno tre
persone che sorseggiano in tutta tranquillità la loro Guinness. Da
quello che capisco non si conoscono ma parlano tranquillamente dei loro
affari. Una scena da film che in Italia non credo riuscirei a vedere
tanto facilmente.
Ripartiamo da Henniscorthy con il cuore sorridente per l’accoglienza che ci ha riservato.
Arrivati
a Wicklow la visitiamo i ruderi del castello vichingo e il centro
cittadino in cerca di qualche souvenir poi, visto che il sole caldo
insiste nel volerci accompagnare, andiamo verso la spiaggia ma ci
perdiamo nella zona industriale e quando la troviamo ne rimaniamo
abbastanza delusi.
Ripartiamo subito per Glendalough, antico sito monastico che ha fatto anche lui da palcoscenico per Excalibur.
Molto
bello, peccato che abbiamo poco tempo per visitarlo. Attraversiamo le
Wicklow Mountain, già molto belle, per finire sui laghi di Blessington.
Fantastici!
Attraversandone al tramonto i numerosi ponti sembra di essere stati trasportati nella zona dei mille laghi scandinavi.
Ora capisco perché Mel Gibson abbia deciso di girare in questi magnifici luoghi alcune scene delle battaglie di BraveHeart.
Giunti
a questo punto del viaggio io e Lucetta ci rendiamo conto che abbiamo
ormai abbiamo una lunga lista di film da rivedere non appena torneremo a
casa.
Giriamo
in lungo e in largo Blessington e dintorni alla ricerca del hotel che
abbiamo prenotato e quando lo troviamo le nostre fatiche vengono
lautamente ricompensate: un super hotel di lusso per ricchi e giocatori
di golf con tanto di parco e campi da golf. Anche la camera è grande e
incredibilmente bella. Sicuramente è più grande della sala di casa mia.
Il letto poi è immenso, come anche il bagno.
Insomma
una cosa completamente che solitamente sarebbe al di sopra delle nostre
possibilità. Per fare un paragone, irriverente, dopo due settimane di
B&B, più o meno belli, ci sentiamo come Will Smith e figlio nel film
"Alla ricerca della felicità": dopo aver dormito per mesi in dormitori
pubblici o in metropolitana a causa dell’assoluta condizione di povertà
in cui erano precipitati, quando Will Smith trova lavoro si concedono
una notte in un modesto albergo.
Purtroppo
non abbiamo nemmeno il tempo di gustarci il lusso della camera perché
siamo attesi a cena da Max e Daniela, la coppia di italiani trasferitisi
qui e conosciuti a Trim.
Max
e Daniela si trovano benissimo in Irlanda e a sentir parlare loro la
cosa migliore da fare sarebbe quella di seguire il loro esempio,
soprattutto per i seguenti motivi: la vita è molto più tranquilla, non
c’è quasi criminalità, nonostante gli irlandesi siano dei bevitori da
competizione la gente non guida mai quando beve. Inoltre la polizia non
gira armata, non tanto perché sia proibito, quanto perché non ce ne è
bisogno, la gente qui rispetta le regole.
Questi
sono solo alcuni dei motivi, poi ci sarebbero quelli economici: in
Irlanda la soglia di tassazione è del 12%!!! Questo fa in modo che gli
stipendi siano i più alti d’Europa. Lo stipendio medio si aggiorna
attorno ai 2500 €, mentre il minimo, quello di un lavoratore part time
che si fa sei ore al giorno in un fast food è di circa 1400€…
Non voglio dire nient’altro sulla questione economica, come dice il cartello delle Cliffs
“need to talk?”
Insomma
l’Irlanda sembra proprio un’isola felice in mezzo ad una società
decadente che mira ad arraffare tutto quello che può prima della fine.
In
contrapposizione a tutte queste “good news” Max ci dice che però la
situazione sulla pace tra cattolici e protestanti è solo apparente. La
calma è solo momentanea. Pare che pochi giorni fa un ragazzo protestante
abbia ammazzato un uomo irlandese cattolico a Belfast. La questione è
ancora molto complessa anche se devo dire che ai cattolici irlandesi la
questione religiosa non sembra interessare: un protestante su territorio
cattolico può girare liberamente senza correre alcun rischio, mentre
invece un irlandese cattolico rischia molto nell’Irlanda del nord.
Probabilmente un italiano come me non è in grado di capire questo
conflitto, anche se dietro tutto questo intravedo un’ombra inglese…
Dopo
una fantastica grigliata di carne, un filetto di Angus sublime,
rimaniamo a chiacchierare con Daniela e Max fino a tardi e quando ci
salutiamo in giardino ci accorgiamo che la temperatura è scesa
parecchio. Lucetta trema come un foglio di carta velina ed io non sono
da meno.
E’ la prima volta che sentiamo così freddo. Che l’Irlanda ci voglia dire qualcosa?
Non
so se tutto quello che ho visto e sentito in questo viaggio sia vero o
meno però all’idea di ritornare in Italia mi viene voglia di mollare
tutto a ricominciare una nuova vita qui dove non c’è mai traffico, dove
la polizia gira disarmata, dove la gente non ha bisogno di chiudere le
porte a chiave per paura di qualsiasi cosa, dove il verde perenne fa
capire a un povero ecologista disperato come me che il rispetto per la
natura non è un utopia.
Potrei
continuare a snocciolare argomenti pro Irlanda e contro l’Italia, ma
forse è troppo facile dire queste cose ora, sono troppo fresco di questo
assaggio di vita, troppo inebriato dall’effetto del proverbio “l’erba
del vicino è sempre più verde” (ma qui è veramente più verde).
Ho bisogno di tempo per far fermentare e maturare le idee che sono appena entrate in circolo nella mia mente.
Quando si saranno ben sedimentate vedremo se saranno ancora valide.
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