giovedì 1 dicembre 2011

UNDICESIMO GIORNO Henniscorthy – Wicklow – Glendalough – Blessington Lakes

Partenza da Wexford, senza troppi rimpianti, alla volta di Wicklow.
Finalmente iniziamo una giornata con un caldo sole quasi estivo, speriamo che duri.
Lungo la strada ci fermiamo ad Henniscorthy per visitare il castello e la troviamo una cittadina molto colorata ed allegra. Dopo aver conosciuto un simpatico signore del posto che in poche parole ci racconto alcuni cenni storici sulla città, ricordandoci la calda cordialità irlandese, entriamo in un pub per prendere un caffè e anche qui iniziamo a parlare con il padrone, un uomo anziano ma molto simpatico che mi ricorda un prete di campagna. Benché sia mattina al bancone ci sono almeno tre persone che sorseggiano in tutta tranquillità la loro Guinness. Da quello che capisco non si conoscono ma parlano tranquillamente dei loro affari. Una scena da film che in Italia non credo riuscirei a vedere tanto facilmente.
Ripartiamo da Henniscorthy con il cuore sorridente per l’accoglienza che ci ha riservato.
Arrivati a Wicklow la visitiamo i ruderi del castello vichingo e il centro cittadino in cerca di qualche souvenir poi, visto che il sole caldo insiste nel volerci accompagnare, andiamo verso la spiaggia ma ci perdiamo nella zona industriale e quando la troviamo ne rimaniamo abbastanza delusi.
Ripartiamo subito per Glendalough, antico sito monastico che ha fatto anche lui da palcoscenico per Excalibur.
Molto bello, peccato che abbiamo poco tempo per visitarlo. Attraversiamo le Wicklow Mountain, già molto belle, per finire sui laghi di Blessington.
Fantastici!
Attraversandone al tramonto i numerosi ponti sembra di essere stati trasportati nella zona dei mille laghi scandinavi.
Ora capisco perché Mel Gibson abbia deciso di girare in questi magnifici luoghi alcune scene delle battaglie di BraveHeart.
Giunti a questo punto del viaggio io e Lucetta ci rendiamo conto che abbiamo ormai abbiamo una lunga lista di film da rivedere non appena torneremo a casa.
Giriamo in lungo e in largo Blessington e dintorni alla ricerca del hotel che abbiamo prenotato e quando lo troviamo le nostre fatiche vengono lautamente ricompensate: un super hotel di lusso per ricchi e giocatori di golf con tanto di parco e campi da golf. Anche la camera è grande e incredibilmente bella. Sicuramente è più grande della sala di casa mia. Il letto poi è immenso, come anche il bagno.
Insomma una cosa completamente che solitamente sarebbe al di sopra delle nostre possibilità. Per fare un paragone, irriverente, dopo due settimane di B&B, più o meno belli, ci sentiamo come Will Smith e figlio nel film "Alla ricerca della felicità": dopo aver dormito per mesi in dormitori pubblici o in metropolitana a causa dell’assoluta condizione di povertà in cui erano precipitati, quando Will Smith trova lavoro si concedono una notte in un modesto albergo.
Purtroppo non abbiamo nemmeno il tempo di gustarci il lusso della camera perché siamo attesi a cena da Max e Daniela, la coppia di italiani trasferitisi qui e conosciuti a Trim.
Max e Daniela si trovano benissimo in Irlanda e a sentir parlare loro la cosa migliore da fare sarebbe quella di seguire il loro esempio, soprattutto per i seguenti motivi: la vita è molto più tranquilla, non c’è quasi criminalità, nonostante gli irlandesi siano dei bevitori da competizione la gente non guida mai quando beve. Inoltre la polizia non gira armata, non tanto perché sia proibito, quanto perché non ce ne è bisogno, la gente qui rispetta le regole.
Questi sono solo alcuni dei motivi, poi ci sarebbero quelli economici: in Irlanda la soglia di tassazione è del 12%!!! Questo fa in modo che gli stipendi siano i più alti d’Europa. Lo stipendio medio si aggiorna attorno ai 2500 €, mentre il minimo, quello di un lavoratore part time che si fa sei ore al giorno in un fast food è di circa 1400€…
Non voglio dire nient’altro sulla questione economica, come dice il cartello delle Cliffs
“need to talk?”
Insomma l’Irlanda sembra proprio un’isola felice in mezzo ad una società decadente che mira ad arraffare tutto quello che può prima della fine.
In contrapposizione a tutte queste “good news” Max ci dice che però la situazione sulla pace tra cattolici e protestanti è solo apparente. La calma è solo momentanea. Pare che pochi giorni fa un ragazzo protestante abbia ammazzato un uomo irlandese cattolico a Belfast. La questione è ancora molto complessa anche se devo dire che ai cattolici irlandesi la questione religiosa non sembra interessare: un protestante su territorio cattolico può girare liberamente senza correre alcun rischio, mentre invece un irlandese cattolico rischia molto nell’Irlanda del nord. Probabilmente un italiano come me non è in grado di capire questo conflitto, anche se dietro tutto questo intravedo un’ombra inglese…
 
Dopo una fantastica grigliata di carne, un filetto di Angus sublime, rimaniamo a chiacchierare con Daniela e Max fino a tardi e quando ci salutiamo in giardino ci accorgiamo che la temperatura è scesa parecchio. Lucetta trema come un foglio di carta velina ed io non sono da meno.
E’ la prima volta che sentiamo così freddo. Che l’Irlanda ci voglia dire qualcosa?
Non so se tutto quello che ho visto e sentito in questo viaggio sia vero o meno però all’idea di ritornare in Italia mi viene voglia di mollare tutto a ricominciare una nuova vita qui dove non c’è mai traffico, dove la polizia gira disarmata, dove la gente non ha bisogno di chiudere le porte a chiave per paura di qualsiasi cosa, dove il verde perenne fa capire a un povero ecologista disperato come me che il rispetto per la natura non è un utopia.
Potrei continuare a snocciolare argomenti pro Irlanda e contro l’Italia, ma forse è troppo facile dire queste cose ora, sono troppo fresco di questo assaggio di vita, troppo inebriato dall’effetto del proverbio “l’erba del vicino è sempre più verde” (ma qui è veramente più verde).
 
Ho bisogno di tempo per far fermentare e maturare le idee che sono appena entrate in circolo nella mia mente.
Quando si saranno ben sedimentate vedremo se saranno ancora valide.

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