mercoledì 27 luglio 2016

Ventiduesimo giorno - una giornata di 36 ore - considerazioni finali

E' il giorno dell'Inti Raimi, la festa del sole. In televisione c'è la diretta dalla piazza di Cuzco dove potremmo recarci a piedi in meno di due minuti, ma noi dobbiamo partire. Mi rimane proprio qui e non va giù. Ventidue giorni di viaggio e l'organizzazione, dopo tutti i rimaneggiamenti del budget e qualche sola sparsa, ci fa scontare pure questa.
Ci tocca salutare il Perù nel suo giorno più bello e gioioso, dove tutti ballano e cantano, anzi, è già da diversi giorni che ad ogni angolo di strada c'è un gruppetto di gente che festeggia e a volte sembra stia provando una coreografia.

Vedendo tutta questa gente che festeggia non si può non pensare al fatto che questa sia una festa pagana. E' straordinario vedere come sia possibile trovare un popolo così allegro e festante che riesce a far convivere senza problemi l'antica religione Inca con il cattolicesimo. Dovrebbero essere presi d'esempio da tutti, specialmente in questo particolare momento storico. Potrebbe sembrare strano ma nonostante gli spagnoli li abbiano devastati tentando un genocidio, nessuno, guide comprese, ha mai parlato male dei conquistadores.
Questo dell'Inti Raimi potrebbe essere un buon motivo per tornare a Cuzco, dove ci siamo trovati davvero bene.
Mi piacerebbe tornare anche in Bolivia per terminare di vedere tutto il resto dei Salar a cui abbiamo dovuto rinunciare. Prendere quei due pullman notturni ci ha fatto sprecare malamente un giorno o due. La prossima volta che ci verremo però lo faremo con uno zaino più capiente, corredato da un bel sacco a pelo polare.

Sarebbe bello poter vedere tra qualche anno questi due paesi. Ora che ci siamo stati ho scoperto che mi piacerebbe approfondire la conoscenza della lingua spagnola, che potrebbe venire utile in altre mille occasioni essendo la lingua più parlata al mondo.
Partiamo oggi, arriviamo domani. Il volo da Cuzco decolla a mezzogiorno, quindi dopo uno scalo a Lima ripartiremo per Madrid, facendo la nottata in volo.

Anche stavolta ceniamo con l'ottimo menù vegetariano e, complice la stanchezza, oppure il film lento e un po' noioso che scelgo, riesco a dormire sei o sette ore. Al mio risveglio manca poco all'atterraggio, non finisco nemmeno quel mattone di film che avevo iniziato e già siamo atterrati.
Senza indugiare troppo dobbiamo salutare gli amici diretti a Milano. Anche se sono contento è strano non essere tra loro.
In meno di un ora siamo già sull'aereo che ci riporterà a Roma.

E' stata dura ma ne è valsa la pena, anche considerando tutti gli intoppi e gli imprevisti, un viaggio così bello e pieno mi ha stancato fisicamente, mi ha provato a causa dell'altura, ma mi ha ricaricato di energia e riempito di ricordi meravigliosi.
Hasta luego Perù, hasta pronto Bolivia, nos reuniremos de nuevo algún día.



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