venerdì 13 ottobre 2023

Tiramisu (il giorno dopo) - Beketata


Oggi dobbiamo fare un sacco di cose, per cui dopo colazione ci danno poco tempo per camminare ancora tra le montagne colorate. 

Senza perdere tempo parto a tutta velocità dove ieri sera Denis stava perlustrando. Effettivamente ci sono alcuni scorci molto variopinti.


Dietro ci sarebbero altre montagne, ma il mio obiettivo è un altro: le piccole cime colorate dietro cui il tramonto di ieri sera si è spento.

Il tempo non è molto, così aumento il passo e da solo riesco a raggiungere la mia meta, mi sposto verso altre tre piccole guglie e niente, è ora di andare…


Un po' contrariato per avere avuto troppo poco tempo a disposizione per un posto come questo, riprendo la strada verso le jeep.


Forse è meglio così, proprio per il discorso che mi è venuto in mente ieri sera: se ci si cammina sopra troppo, presto di Tiramisù… non ce ne sarà più!



Prima di lasciare la zona però andiamo a vedere un’altra grande montagna colorata, Gora Bokty. Dicono che non fa parte del Tiramisù, forse solo perché è distante dal sito vero e proprio. Ha gli stessi colori, anche se è decisamente più alta.


Scendiamo sulla grande pianura che circonda la vetta per farci frustare dal vento e fare qualche foto, quindi ripartiamo.

Poco prima di pranzo arriviamo alla moschea rupestre Beketata, che poi scopriamo essere la moschea del santo Beket.

Ci sono 1000 scalini da fare in discesa, verso un canyon che si apre sotto di noi. La vista è molto bella e gli scalini sono molto distanziati tra loro. Di tanto in tanto compare un gazebo sotto cui si può sostare. Effettivamente il sole picchia in testa ma non vediamo la necessità di fermarci. Poi mi giro indietro e capisco perché ci sono così tanti gazebi: per la salita che ci aspetta dopo…

Va be’, ormai siamo quasi scesi. Continuiamo e arriviamo alla moschea. Molto piccola e non si possono fare foto. C’è un signore dentro che parla in kazako stretto e non si capisce letteralmente un kazako.

Nell’altra parte della moschea non possiamo entrare perché ci stanno pregando.

Insomma, un pochino deludente per un turista, se non per ammirare il paesaggio del canyon, molto bello.

Rimettiamo le scarpe e lo zaino,  ci aspetta la scalata.

Premesso che l’orario non è stato dei migliori per fare questa visita. In alcuni punti della salita non c’è nemmeno un alito di vento, personalmente posso dire di aver fatto di peggio.

Dopo pranzo riprendiamo la strada, questa volta per Bozhira, che dovrebbe essere il piatto forte del viaggio, sebbene già il Tiramisù era eccezionale.


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