Il bidet nel deserto
Primo volo per Istanbul
tranquillo, anzi, atterriamo perfino in anticipo. Sfortunatamente lo scalo sarà
lunghissimo, sei ore di attesa in un aeroporto molto bello, che però ha un
problema: niente internet. Un immenso centro commerciale di lusso, che in
realtà darebbe un’ora di wifi gratuito, se solo funzionasse! A parte che solo
un’ora è proprio da purciari (spilorci), ma nemmeno un’ora sono riuscito ad
utilizzarlo, giusto 5 minuti, poi è misteriosamente svanito.
Capisco che la maggior
parte delle persone che passano di lì ci devono stare poco, quindi perché non
far utilizzare il wifi a quei pochi che devono aspettare più ore? Hai proprio
il braccino più corto di un T-Rex.
Inoltre a causa di
questo problema col wifi non siamo riusciti a trovarci fino all’ultimo minuto
con Gaia, l’unica del gruppo che arrivava da Milano.
Comunque ripartiamo in
orario e l’unica cosa simpatica che ricordo di questa tratta notturna è che le
hostess e gli stuart, sapendo che eravamo italiani, ci hanno detto sempre:
“Buon appetito”.
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