lunedì 14 agosto 2017

Va a ciapà i Rand! - Giorno 20

Kazungula - Kasane - Game drive – Kazungula




Sveglia alle 4:50. Che legnata. Fa un freddo becco e c'è ancora buio pesto.

Radunati nel villaggio turistico da dove partono le escursioni, ci siamo imbacuccati tutti come se stessimo partendo per una spedizione polare.

Saliamo sulla jeep, rigorosamente aperta, e anche se non dobbiamo fare molta strada per arrivare al parco, stavolta ci danno delle coperte calde da metterci addosso.

Entriamo nel parco che non c'è ancora luce. Meglio così, forse riusciamo a vedere qualche grosso gatto ancora in azione.

La prima cosa che noto, oltre alla strada ricca di buche da primato, è la moltitudine di jeep che scorrazzano per il parco. Non saranno troppe? Non faranno scappare gli animali?

Come al Moremi, anche qui la vegetazione accanto alle strade è ricca e piuttosto fitta. Dobbiamo tenere gli occhi aperti per cercare di scorgere ogni minimo movimento.

Procediamo al buio per una buona mezz'ora, poi l'alba.

Di animali ancora nulla, del resto era buio, difficile vederli.

La nostra jeep prende la strada che porta a sinistra, seguendo da lontano il corso del fiume Chobe, lo stesso che abbiamo navigato la sera prima.

Davanti a noi altre due mezzi che ogni tanto si fermano per fotografare dei fagiani o degli uccelli. Tutta roba già vista e rivista, proseguiamo.

Ad un certo punto le tre jeep si fermano in mezzo alla strada e gli autisti iniziano a parlottare tra loro. Puntano qualcosa sulla sabbia. Quando ci passiamo accanto, il nostro autista ce lo indica: grosse ed evidenti tracce di leoni. Cobus ci aveva spiegato che avendo visto tanti bufali il giorno prima, era possibile che oggi ci fossero anche loro. Li seguono a distanza. E ha aggiunto che qualche anno fa arrivò una grande mandria proprio sull'isola dove li abbiamo visti ieri. Quando i bufali si sono tuffati per tornare a riva nuotando, i leoni, 'sti volponi, si sono messi ad aspettarli sulla spiaggia. Il capo branco dei bufali allora si è fermato. Automaticamente anche tutto il branco ha smesso di nuotare. Peccato che in questo modo i bufali sono affondati affogando. I leoni hanno aspettato pazientemente con il tovagliolo al collo, per poi ringraziare per il pasto recuperato senza colpo ferire.

Le tracce dei felini sembrano fresche, per cui tutti, sfidando il gelo, estraggono la macchina fotografica per immortalare le belve.

Il game drive finisce qui.

Avremmo ancora molto tempo, ma in pratica giriamo a vuoto per un’ora, forse un’ora e mezza senza vedere mai nulla.

Perfino l'autista non sa più dove dirigersi per cercare qualche straccio di animale da farci vedere.

Dopo due ore troviamo un branco di babbuini che sta facendo colazione in riva al fiume.

Scendiamo pure dalla jeep per fare pipì.

Solitamente è pericoloso, stavolta l'autista non prova nemmeno a fermarci, forse perché ancora prestissimo.

In realtà credo che il motivo sia che tanto, oltre alle scimmie, non ci sono altri animali in giro.



Il tempo a nostra disposizione sta per scadere, così ce ne torniamo delusissimi verso l'uscita del parco.





I piccoli avvistamenti di un bufalo e un ippopotamo, ce l'ho, gazzelle, ce l'ho, un facocero, ce l'ho, qualche aquila, ce l'ho, un gruppo di avvoltoi, manca. Ma non sono leoni.



Nulla di tutto questo servirà a cancellare la nostra delusione.

Il resto della giornata la passeremo in totale relax, cercando sulla televisione locale qualche documentario sui grossi felini e, giusto per vedere che effetto fa, fotografando il quadro di un leopardo che c'è appeso in camera.

All'ora di cena Cobus si mette al braciere per il secondo apprezzato barbecue, quindi quando la luce cala, possiamo tornare ad ammirare la meravigliosa Via Lattea.

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