domenica 13 agosto 2017

Va a ciapà i Rand! - Giorno 19

Kazungula - Boat cruise – Kazungula




Oggi ci si sveglia tardi. Ci voleva dopo tanti chilometri e tante levatacce. Ce la prendiamo comoda e andiamo a prenotare la crociera sul fiume che faremo nel pomeriggio e il game drive di domani mattina.

All'ultimo momento infilano un sovrapprezzo sulle escursioni, nonostante avessimo già concordato il tutto. Poca roba, però non ha fatto piacere vedersi prendere in giro.

Dopo una breve discussione decidiamo di prenderla con filosofia: siamo a Kazungula. Del resto non avevamo molte alternative e non ci andava di rimanere in camera tutto il giorno a fare un kazu.

Dietro suggerimento di Cobus, il pomeriggio ci presentiamo un po' in anticipo sul battello, ma meglio così. Il nostro autista ha avuto ragione: ci siamo piazzati nei posti migliori, così da essere in prima fila, per qualunque cosa si possa vedere.

Partiamo alle tre, ma prima delle quattro meno dieci, causa pratiche burocratiche, la vera crociera non inizierà. This is Africa.

Già dall'inizio capiamo che le potenzialità di questa escursione sono alte: vediamo un paio di coccodrilli, un varano e poi ci avviciniamo all'isola contesa tra Botswana e Namibia, dove un ippopotamo sta brucando il prato voracemente.

Più in là sull'isola ci sono altri due grossi coccodrilli e, lontano nella luce del sole, scorgiamo le sagome di un gruppo di ippopotami.

Anche se abbiamo il sole proprio in faccia, si vede tutto benissimo. Basta alzare lo sguardo e darsi un'occhiata attorno per capire che siamo circondati. Ma non è finita.

Ci muoviamo nel canale girando attorno all'isola, un fazzoletto di terra, e sulla riva spuntano elefanti su elefanti. Ce ne sono anche molti piccoli e perfino di piccolissimi.

Una famiglia con elefantino mini si ferma proprio davanti a noi a bere. Il più giovane non è ancora capace di aspirare acqua con la proboscide e portarsela alla bocca, ma essendo basso ci si butta dentro con tutta la bocca. Sarebbe una facile preda per i grossi coccodrilli che infestano il fiume, ma è ben circondato e protetto dagli adulti e dai fratelli maggiori.

Ancora affascinati dallo spettacolo, per poco non ci perdiamo l'evento che sta avvenendo qualche centinaio di metri più in giù sulla riva del fiume: due elefanti stanno litigando.


C'è di mezzo anche un elefante più piccolo che viene difeso dal più grande. L'altro contendente invece le sta prendendo di santa ragione. I due se le danno finché il grande mette in ginocchio il medio e infine lo scaccia.



Non riuscendo a darsi pace, lo sconfitto inizia a correre ovunque agitando orecchie e proboscide come un pazzo. Non vede gli arbusti e gli alberi che trova sul suo cammino e li rade al suolo. Fugge nel bush ma ogni tanto torna correndo e poi se ne va lanciando barriti.

Ancora meravigliati ci spostiamo pian piano verso l'isola girandole attorno. Ci avviciniamo a un'altra famiglia di ippopotami che stanno a bagno. C'è anche un piccolo che emerge e avanza goffamente sul fango. Un adulto, semi infangato, spalanca la bocca in uno sbadiglio da primato che contagia metà degli occupanti della barca. Anche un altro in acqua spalanca la bocca, poi si ribalta su se stesso finendo sott'acqua.



Questi animali, così disinvolti, mi fanno tornare alla memoria un vecchio film visto e rivisto. Ho come il presentimento che da un momento all'altro spunti Bud Spencer dal fiume, sputando acqua dalla bocca.


Continuiamo a muoverci attorno all'isola fino a che vediamo altri elefanti che litigano. Forse però stavolta stanno solo giocando perché non sono così decisi come i due di poco fa.



Proseguiamo la crociera e sull'isola incontriamo una grande mandria di bufali. Questi sono gli animali di terra più pericolosi di tutta l'Africa. Anch'essi parte dei Big Five assieme a leoni, leopardi, elefanti e rinoceronti, sono secondi come pericolosità solo agli ippopotami (che appartengono all’acqua). Vedendoli pascolare così pacificamente, sembrano semplicemente delle grosse mucche, ma basta osservare meglio le corna massicce che coprono tutta la loro testa per immaginare i danni che possono creare.

Sono sconcertato, non credevo di vedere così tanti animali con questa escursione, del resto siamo nel Parco nazionale del Chobe, grande cinque volte l'Etosha, quindi cinque volte il Piemonte.

La zona dove ci troviamo è il Savuti, l'area forse più popolata di animali delle cinque che formano il Chobe.

Chissà cosa ci aspetta al game drive di domani mattina!





Il sole sta scendendo e con esso anche la temperatura sulla barca. Torniamo a riva per terminare questo meraviglioso giro, ma il tramonto è uno spettacolo incredibile, forse come non ne ho mai visti prima.



In serata, mentre prepariamo la cena, una mega caponata di verdure, oltre a subire il solito blackout, assistiamo ad un altro spettacolo più unico che raro: un grosso meteorite verde traccia la sua scia nel cielo del tramonto, scomparendo poco oltre l'orizzonte. E' un attimo, ma vi assicuro che è stato memorabile.

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