Kazungula - Boat cruise –
Kazungula
Oggi
ci si sveglia tardi.
Ci
voleva dopo tanti chilometri e tante levatacce. Ce la prendiamo
comoda e andiamo a prenotare la crociera sul fiume che faremo nel
pomeriggio e il game drive di domani mattina.
All'ultimo
momento infilano un sovrapprezzo sulle escursioni, nonostante
avessimo già concordato il tutto. Poca roba, però non ha fatto
piacere vedersi prendere in giro.
Dopo
una breve discussione decidiamo di prenderla con filosofia: siamo a
Kazungula. Del resto non avevamo molte alternative e non ci andava di
rimanere in camera tutto il giorno a fare un kazu.
Dietro
suggerimento di Cobus, il pomeriggio ci presentiamo un po' in
anticipo sul battello, ma meglio così. Il nostro autista ha avuto
ragione: ci siamo piazzati nei posti migliori, così da essere in
prima fila, per qualunque cosa si possa vedere.
Partiamo
alle tre, ma prima delle quattro meno dieci, causa pratiche
burocratiche, la vera crociera non inizierà. This is Africa.
Già
dall'inizio capiamo che
le potenzialità di questa escursione sono alte: vediamo un paio di
coccodrilli, un varano e poi ci avviciniamo all'isola contesa tra
Botswana e Namibia, dove un ippopotamo sta brucando il prato
voracemente.
Più
in là sull'isola ci sono altri due grossi coccodrilli e, lontano
nella luce del sole, scorgiamo le sagome di un gruppo di ippopotami.
Anche
se abbiamo il sole proprio in faccia, si vede tutto benissimo. Basta
alzare lo sguardo e darsi un'occhiata attorno per capire che siamo
circondati. Ma non è finita.
Ci
muoviamo nel canale girando attorno all'isola, un fazzoletto di
terra, e sulla riva spuntano elefanti su elefanti. Ce ne sono anche
molti piccoli e perfino di piccolissimi.
Una
famiglia con elefantino mini si ferma proprio davanti a noi a bere.
Il più giovane non è ancora capace di aspirare acqua con la
proboscide e portarsela alla bocca, ma essendo basso ci si butta
dentro con tutta la bocca. Sarebbe una facile preda per i grossi
coccodrilli che infestano il fiume, ma è ben circondato e protetto
dagli adulti e dai fratelli maggiori.
Ancora
affascinati dallo spettacolo, per poco non ci perdiamo l'evento che
sta avvenendo qualche centinaio di metri più in giù sulla riva del
fiume: due elefanti stanno litigando.
C'è
di mezzo anche un elefante più piccolo che viene difeso dal più
grande. L'altro contendente invece le sta prendendo di santa ragione.
I due se le danno finché il grande mette in ginocchio il medio e
infine lo scaccia.
Non
riuscendo a darsi pace,
lo sconfitto inizia a correre ovunque agitando orecchie e proboscide
come un pazzo. Non vede gli arbusti e gli alberi che trova sul suo
cammino e li rade al suolo. Fugge nel bush ma ogni tanto torna
correndo e poi se ne va lanciando barriti.
Ancora
meravigliati ci spostiamo pian piano verso l'isola girandole attorno.
Ci avviciniamo a
un'altra famiglia di ippopotami che stanno a bagno. C'è anche un
piccolo che emerge e avanza goffamente sul fango. Un adulto, semi
infangato, spalanca la bocca in uno sbadiglio da primato che contagia
metà degli occupanti della barca. Anche un altro in acqua spalanca
la bocca, poi si ribalta su se stesso finendo sott'acqua.
Questi
animali, così
disinvolti, mi fanno tornare alla memoria un vecchio film visto e
rivisto. Ho come il presentimento che da un momento all'altro spunti
Bud Spencer dal fiume, sputando
acqua dalla bocca.
Continuiamo
a muoverci attorno all'isola fino a che vediamo altri elefanti che
litigano. Forse però
stavolta stanno solo giocando perché non sono così decisi come i
due di poco fa.
Proseguiamo
la crociera e sull'isola incontriamo una grande mandria di bufali.
Questi
sono gli animali di terra più pericolosi di tutta l'Africa.
Anch'essi parte dei Big Five assieme a leoni, leopardi, elefanti e
rinoceronti, sono
secondi come pericolosità solo agli ippopotami (che appartengono
all’acqua). Vedendoli pascolare così pacificamente, sembrano
semplicemente delle grosse
mucche, ma basta osservare meglio le corna massicce che coprono tutta
la loro testa per immaginare i danni che possono creare.
Sono
sconcertato, non credevo
di vedere così tanti animali con questa escursione, del resto siamo
nel Parco nazionale del Chobe, grande cinque volte l'Etosha, quindi
cinque volte il Piemonte.
La
zona dove ci troviamo è il Savuti,
l'area forse più popolata di animali delle cinque che formano il
Chobe.
Chissà
cosa ci aspetta al game drive di domani mattina!
Il
sole sta scendendo e con esso anche la temperatura sulla barca.
Torniamo a riva per terminare questo meraviglioso giro, ma il
tramonto è uno spettacolo incredibile, forse come non ne ho mai
visti prima.
In
serata, mentre prepariamo la cena, una mega caponata di verdure,
oltre a subire il solito blackout,
assistiamo ad un altro spettacolo più unico che raro: un grosso
meteorite verde traccia la sua scia nel cielo del tramonto,
scomparendo poco
oltre l'orizzonte. E' un attimo, ma vi assicuro che è stato
memorabile.
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