Fino ad oggi ignoravo proprio l’esistenza di questa montagna.
Relativamente vicino a Roma, circa un’ora di macchina. A giudicare dal gran
numero di auto che fanno la nostra stessa strada, sembra sia un posto molto
conosciuto, soprattutto dai romani. Quando ci arriviamo infatti c’è un grande
cartello che dà il benvenuto alla “montagna di Roma”.
Preoccupati di essere finiti in un altro luogo affollato come
gli Altipiani di Arcinazzo, andiamo avanti sperando che la maggior parte della
gente abbia già parcheggiato. Giunti a Campo dell’Osso ci rendiamo conte che
non è così.
Gli spazi però sono molto ampi e non sembra si corra il rischio
di imbatterci in molte altre persone. La maggior parte pascola nei prati
preparando il barbecue, giocando a pallone o pallavolo. Noi però siamo qui per
camminare e questo faremo. Troviamo quasi subito il sentiero che si allontana
dalla strada infilandosi nel bosco. Passeggiamo quasi sempre all’ombra, su erba
e sentiero, molto bello e rilassante. Non fa caldo, siamo a circa 1500 metri
d’altezza, anche salendo non suderemo mai tanto.
In un’ora circa arriviamo a “Le vedute”, un luogo panoramico
sulla valle sottostante, quindi imbocchiamo la salita verso il Monte Autore, a
poco più di 1800 metri. Una bella camminatina, ma ancora non siamo soddisfatti.
Se scendiamo infatti, potremmo arrivare fino al santuario della Santissima Trinità.
Sulla discesa ci fermiamo ad una fonte a mangiare il nostro panino, poi continuiamo
a scendere all’ombra di una bella faggeta.
A poco più di un chilometro dalla
destinazione, la strada si fa molto più ripida. Ci metteremo più del previsto a
fare quel breve tratto. In totale un’ora dalla cima del Monte Autore. Chissà
che sudata al ritorno…
L’arrivo al santuario è strano: sbuchiamo infatti sotto una
grande parete a strapiombo, in mezzo ad un corridoio di bancarelle che vendono
ogni genere di cianfrusaglia. Se penso che da bambino anche io ero attratto da
quel genere di bancarelle, mi vengono i brividi.
Quando poi arriviamo al santuario, beh, che dire? Non ne
rimaniamo impressionati positivamente. Le chiesette incastonate nella montagna
sono carine, ma da tutto il resto che c’è attorno e di cui non voglio fare
descrizioni, si ha la netta sensazione che oltre al santuario ci sia una bella
struttura per fare soldi…
Un po’ disorientati torniamo nel tunnel delle bancarelle, prendo
un caffè rigenerante, ed iniziamo la grande risalita che temiamo tanto.
Poco dopo l’inizio della scalata però attacco la musica dal
cellulare, tanto ci siamo solo io e Cassandra. Grazie alla musica la salita la
facciamo in un batter d’occhio e io in parte la faccio ballando, almeno finché
Cassandra non mi impreca contro una profezia che se non la smetto potrei cadere
da un momento all’altro.
Tornati alla fonte dove abbiamo pranzato risaliamo un altro
tratto e poi prendiamo una deviazione che ci permette di tagliare la montagna,
in pratica la nuova strada ci fa arrivare a “Le vedute” senza dover tornare in
cima al Monte Autore. Percorso molto bello e panoramico, da fare.
Anche da “Le vedute” facciamo un’altra strada rispetto
all’andata. Lasciamo il sentiero dei boschi e rimaniamo sulla strada sterrata,
molto bella anche questa, anche se dopo che arriviamo all’osservatorio
astronomico iniziano a comparire molte macchine parcheggiate.
Tutto sommato una bellissima passeggiata, non vedo l’ora di
tornare ad esplorare altri sentieri di questa zona.
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