venerdì 23 ottobre 2020

Monte Livata - Campo dell’Osso - Monte Autore - Santuario della Santissima Trinità

 

Fino ad oggi ignoravo proprio l’esistenza di questa montagna. Relativamente vicino a Roma, circa un’ora di macchina. A giudicare dal gran numero di auto che fanno la nostra stessa strada, sembra sia un posto molto conosciuto, soprattutto dai romani. Quando ci arriviamo infatti c’è un grande cartello che dà il benvenuto alla “montagna di Roma”.

Preoccupati di essere finiti in un altro luogo affollato come gli Altipiani di Arcinazzo, andiamo avanti sperando che la maggior parte della gente abbia già parcheggiato. Giunti a Campo dell’Osso ci rendiamo conte che non è così.

Gli spazi però sono molto ampi e non sembra si corra il rischio di imbatterci in molte altre persone. La maggior parte pascola nei prati preparando il barbecue, giocando a pallone o pallavolo. Noi però siamo qui per camminare e questo faremo. Troviamo quasi subito il sentiero che si allontana dalla strada infilandosi nel bosco. Passeggiamo quasi sempre all’ombra, su erba e sentiero, molto bello e rilassante. Non fa caldo, siamo a circa 1500 metri d’altezza, anche salendo non suderemo mai tanto.

In un’ora circa arriviamo a “Le vedute”, un luogo panoramico sulla valle sottostante, quindi imbocchiamo la salita verso il Monte Autore, a poco più di 1800 metri. Una bella camminatina, ma ancora non siamo soddisfatti. Se scendiamo infatti, potremmo arrivare fino al santuario della Santissima Trinità. Sulla discesa ci fermiamo ad una fonte a mangiare il nostro panino, poi continuiamo a scendere all’ombra di una bella faggeta.


A poco più di un chilometro dalla destinazione, la strada si fa molto più ripida. Ci metteremo più del previsto a fare quel breve tratto. In totale un’ora dalla cima del Monte Autore. Chissà che sudata al ritorno…

L’arrivo al santuario è strano: sbuchiamo infatti sotto una grande parete a strapiombo, in mezzo ad un corridoio di bancarelle che vendono ogni genere di cianfrusaglia. Se penso che da bambino anche io ero attratto da quel genere di bancarelle, mi vengono i brividi.

Quando poi arriviamo al santuario, beh, che dire? Non ne rimaniamo impressionati positivamente. Le chiesette incastonate nella montagna sono carine, ma da tutto il resto che c’è attorno e di cui non voglio fare descrizioni, si ha la netta sensazione che oltre al santuario ci sia una bella struttura per fare soldi…

Un po’ disorientati torniamo nel tunnel delle bancarelle, prendo un caffè rigenerante, ed iniziamo la grande risalita che temiamo tanto.

Poco dopo l’inizio della scalata però attacco la musica dal cellulare, tanto ci siamo solo io e Cassandra. Grazie alla musica la salita la facciamo in un batter d’occhio e io in parte la faccio ballando, almeno finché Cassandra non mi impreca contro una profezia che se non la smetto potrei cadere da un momento all’altro.

Tornati alla fonte dove abbiamo pranzato risaliamo un altro tratto e poi prendiamo una deviazione che ci permette di tagliare la montagna, in pratica la nuova strada ci fa arrivare a “Le vedute” senza dover tornare in cima al Monte Autore. Percorso molto bello e panoramico, da fare.

Anche da “Le vedute” facciamo un’altra strada rispetto all’andata. Lasciamo il sentiero dei boschi e rimaniamo sulla strada sterrata, molto bella anche questa, anche se dopo che arriviamo all’osservatorio astronomico iniziano a comparire molte macchine parcheggiate.

Tutto sommato una bellissima passeggiata, non vedo l’ora di tornare ad esplorare altri sentieri di questa zona.

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