sabato 10 ottobre 2020

Ninfa

Il primo giorno in cui abbiamo deciso di ricominciare a uscire di casa per visitare qualche luogo pubblico è stato alla riapertura dell’Oasi di Ninfa.

Essendo il primo giorno di riapertura dopo il lockdown c’era diversa gente e le distanze non sempre venivano rispettate, e considerando la quantità di persone che si trovavano in fila quando noi siamo usciti, devo dire che ci è andata ancora bene.


Eravamo già stati a Ninfa, ma come dice la guida, bisognerebbe visitarla in ogni stagione per vedere il cambio della vegetazione di un giardino così ricco e meraviglioso. Io non sono un botanico e non capisco molto di piante e fiori.
Sono venuto qui principalmente perché è un posto magico, bellissimo, ideale per provare la nuova macchina fotografica. In ogni caso non si può non rimanere affascinati dai colori rigogliosi del giardino creato attorno ai ruderi che spuntano un po’ ovunque.

Ninfa era un antico borgo ormai abbandonato da centinaia di anni e, come tutte le rovine, esercita su di me un fascino irresistibile. Vorrei fotografare ogni angolo, ogni muro, ogni scorcio di questo luogo, cercare di portare via con me la magia che risiede in questi luoghi. Ovviamente sembra impossibile, ma forse non lo è proprio del tutto, altrimenti non mi tornerebbe la voglia di rientrarci subito ogni volta che ne usciamo.

Come prima visita direi che non è andata male, anzi. Il problema sarà trovare qualcosa di altrettanto bello e magari meno affollato. L’occhio vuole la sua parte, ma se il pensiero di stare continuamente attenti alle distanze tra persone ci distrae, alla fine l’occhio rischia di perdersi troppe “parti”...

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