Dopo la sudata di ieri oggi abbiamo deciso di rinfrescarci un
po’ tornando sul Gran Sasso. Sfortunatamente non siamo stati gli unici che
hanno avuto questa idea.
Senza fermarci mettiamo la mascherina e facciamo uno slalom
gigante che neanche Tomba, quindi iniziamo a salire verso il Gran Sasso.
C’è molta gente, non pensavo che ci fossero tutti questi
appassionati di montagna. Ci metto poco però a capire che di “appassionati” ce
ne sono pochi, “esperti” ancora meno. Sono molte infatti le persone che salgono
il sentiero verso il rifugio con scarpe inadatte.
Immaginando l’affollamento che vi troveremmo, deviamo verso il
Gran Sasso. Il sentiero non è proprio semplicissimo, anche se fattibilissimo.
Il problema sono sempre le persone che qui non ci sono mai state. Mentre
saliamo incontriamo intere famiglie che con scarpette da passeggio, anche
infradito, cercando di stare in piedi mentre scendono. Il problema però non è
se scivolano e cascano sul sedere, ma i sassi che continuano a far cadere.
Basterebbe poco perché finisca su chi sta camminando pochi metri sotto di loro.
Cerco di cucirmi la bocca sotto la mascherina per non litigare
con ogni sprovveduto che incontro, stringo i denti e tiro avanti.
In discesa troviamo anche un angolino al riparo dalle grandi
folate di vento e ci mangiamo con calma il panino, quindi riprendiamo il
cammino verso il rifugio, ho bisogno di un caffè.
Arrivato il momento di tornare scendiamo il sentiero, dove
incontriamo ancora tantissima gente che sale. Si capisce subito che non sono
abitué della montagna. L’abbigliamento è quello di chi è salito in funivia per
farsi un aperitivo, e poi le scarpe… finché salgono va bene, ma quando dovranno
scendere? Eccone degli altri! Per evitarli ci tocca uscire dal sentiero, che nonostante
sia sconsigliato, è più sicuro che stare loro accanto, o sotto…
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