domenica 19 ottobre 2014

Turkolento - undicesimo giorno



Anche oggi la strada è lunga. Ci svegliamo presto e saltiamo sul furgone che ci porterà ad Afrodisias e poi il più presto possibile a Marmaris. Dobbiamo fare in fretta perché l'autista che ci ha accompagnato finora deve tornare in fretta ad Ankara. Dopo domani si sposa! Va be, nessuno è perfetto.


Il viaggio in mattinata è abbastanza tranquillo, chi dorme, chi ascolta musica, chi scatta foto. Arriviamo a destinazione in tarda mattinata ed anche oggi lo spettacolo di un'intera città ritrovata e riportata alla luce del giorno ci travolge. Oltre all'Agorà ci sono le terme, un teatro greco e diversi edifici pubblici, ma la vera rarità e pezzo forte è lo stadio! Praticamente completo! Solitamente in antichità era una delle prime strutture ad essere smantellata per utilizzarne le parti in altre costruzioni. Qui invece è rimasto integro, uno spettacolo unico. Preso dalla foga mi ci butto e corro fino all'altra curva senza sentire il caldo. Dopo una pausa di ammirazione riparto di corsa.


Ora posso dire di essere stato l'ultimo atleta ad averci corso.
Riprendiamo la visita passando accanto alla grande Agorà e ci infiliamo in quel che resta delle terme, per lo meno le mura. I pavimenti invece sono ancora ben visibili nei loro disegni semplici, ma pur sempre eleganti.
Costeggiando sempre l'Agorà, che altro non era la piazza dove aveva luogo il fulcro della vita cittadina, saliamo una collina che ci porta al teatro greco. 
Molto bello anche lui, anche se più piccolo di quello di Hierapolis. Scesi alla fine degli scavi c'è un'altra struttura che doveva essere maestosa quanto bella: tre piani di statue lungo pareti di almeno un centinaio di metri. Dalla parte opposta doveva esserci una struttura identica. Camminarci in mezzo sarebbe stato un'esperienza quanto meno mistica. Il museo forse è ancora meglio perché raccoglie gli oggetti e soprattutto le statue più belle ritrovate nella città. Quando vengono a chiamarci ne usciamo a malincuore. Dopo una breve sosta rifocillatoria si riparte, direzione Marmaris.

Il viaggio sarà lungo, faticoso, sudato, quasi asfissiante. Con il continuo gioco tra accendi/spegni l'aria condizionata, abbassa/alza il finestrino, apri/chiudi il tettuccio, non riusciremo a risolvere la situazione, va da sé che arriveremo a metà pomeriggio stremati e disidratati. Anche un po’ infastiditi.
Marmaris.
L'hotel è sul mare, basta attraversare il viale pedonale e si è già in spiaggia. Peccato che l'acqua sia vagamente, anzi no, è marrone.
La località è chiaramente luogo di villeggiatura per russi ed inglesi. Molto rumorosi e ingombranti. I locali sul lungo mare, come quello sotto il nostro albergo, non smettono di fare casino fino alle due di notte. La vedo dura dormirci. Anche le stanze non sono il massimo, anzi, sono le peggiori avute finora. Preso atto della situazione, il tempo di lasciare i bagagli, ci dobbiamo subito dirigere in porto per cercare il caicco con cui navigare il giorno dopo.
Purtroppo qui il coordinatore getta nuovamente, e stavolta definitivamente, la maschera rivelandosi un vero scoordinatore. I riferimenti che fino ad oggi aveva assicurato di avere non si trovano più. Nel tentativo di rimediare riesce a capire dall’hotel che i viaggi in battello sono costosissimi: 63 euro a testa.
Mi sembra impossibile. Ricordo che quando sono stato a Kos i caicchi costavano molto meno, da 10 a venti euro a persona. Non vedendoci chiaro, e soprattutto non fidandoci dell’inglese dello scoordinatore, andiamo a verificare di persona al porto. Difatti alla prima barca che troviamo riceviamo subito un'offerta migliore: venti euro a testa. Lo scoordinatore ha colpito ancora.
La barca però non è un caicco, ma un grande battello. Meglio di niente, ma non contenti della proposta ricevuta, io Andrea, Belin e Davide andiamo a vedere se più avanti troviamo un vero caicco, molto più bello e caratteristico.
Scandagliamo l'intero porto ma purtroppo constatiamo che le uniche imbarcazioni simili al caicco vengono affittate per delle crociere private. Prezzo 50 euro a testa. Troppo per tutti. Tornati indietro scopriamo che lo scoordinatore sta prendendo accordi con un'altra imbarcazione più economica, sia per domani che per dopo: 15 euro il primo giorno, dieci il secondo, compreso un hammam. Senza hammam 8 euro. Prezzo imbattibile che esalta lo scoordinatore. Lo prendiamo.
La sera a cena scopriamo che anche il cibo non è io massimo, anzi, essendo sceso in ritardo faccio fatica anche a trovare qualcosa…
Quasi sfiniti proviamo ad esplorare i locali del lungo mare ma veniamo investiti da un'ondata di umidità, discoteche rumorosissime e butta dentro appiccicosi. Insomma una brutta copia di Ibiza, tutto ricolmo di russi e inglesi over size.
Torniamo in camera sperando di riuscire a dormire ma oltre al fracasso ci faranno visita anche le zanzare, ste ‘mpunite…

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