Anche
oggi la strada è lunga. Ci svegliamo presto e saltiamo sul furgone
che ci porterà ad Afrodisias e poi il più presto possibile a
Marmaris. Dobbiamo fare in fretta perché l'autista che ci ha
accompagnato finora deve tornare in fretta ad Ankara. Dopo domani si
sposa! Va be, nessuno è perfetto.
Il
viaggio in mattinata è abbastanza tranquillo, chi dorme, chi ascolta
musica, chi scatta foto. Arriviamo a destinazione in tarda mattinata
ed anche oggi lo spettacolo di un'intera città ritrovata e riportata
alla luce del giorno ci travolge. Oltre all'Agorà ci sono le terme,
un teatro greco e diversi edifici pubblici, ma la vera rarità e
pezzo forte è lo stadio! Praticamente completo! Solitamente in
antichità era una delle prime strutture ad essere smantellata per
utilizzarne le parti in altre costruzioni. Qui invece è rimasto
integro, uno spettacolo unico. Preso dalla foga mi ci butto e corro
fino all'altra curva senza sentire il caldo. Dopo una pausa di
ammirazione riparto di corsa.
Ora
posso dire di essere stato l'ultimo atleta ad averci corso.
Riprendiamo
la visita passando accanto alla grande Agorà e ci infiliamo in quel
che resta delle terme, per lo meno le mura. I pavimenti invece sono
ancora ben visibili nei loro disegni semplici, ma pur sempre
eleganti.
Costeggiando
sempre l'Agorà, che altro non era la piazza dove aveva luogo il
fulcro della vita cittadina, saliamo una collina che ci porta al
teatro greco.
Molto bello anche lui, anche se più piccolo di quello
di Hierapolis. Scesi alla fine degli scavi c'è un'altra struttura
che doveva essere maestosa quanto bella: tre piani di statue lungo
pareti di almeno un centinaio di metri. Dalla parte opposta doveva
esserci una struttura identica. Camminarci in mezzo sarebbe stato
un'esperienza quanto meno mistica. Il museo forse è ancora meglio
perché raccoglie gli oggetti e soprattutto le statue più belle
ritrovate nella città. Quando vengono a chiamarci ne usciamo a
malincuore. Dopo una breve sosta rifocillatoria si riparte, direzione
Marmaris.
Il
viaggio sarà lungo, faticoso, sudato, quasi asfissiante. Con il
continuo gioco tra accendi/spegni l'aria condizionata, abbassa/alza
il finestrino, apri/chiudi il tettuccio, non riusciremo a risolvere
la situazione, va da sé che arriveremo a metà pomeriggio stremati e
disidratati. Anche un po’ infastiditi.
Marmaris.
L'hotel
è sul mare, basta attraversare il viale pedonale e si è già in
spiaggia. Peccato che l'acqua sia vagamente, anzi no, è marrone.
La
località è chiaramente luogo di villeggiatura per russi ed inglesi.
Molto rumorosi e ingombranti. I locali sul lungo mare, come quello
sotto il nostro albergo, non smettono di fare casino fino alle due di
notte. La vedo dura dormirci. Anche le stanze non sono il massimo,
anzi, sono le peggiori avute finora. Preso atto della situazione, il
tempo di lasciare i bagagli, ci dobbiamo subito dirigere in porto per
cercare il caicco con cui navigare il giorno dopo.
Purtroppo
qui il coordinatore getta nuovamente, e stavolta definitivamente, la
maschera rivelandosi un vero scoordinatore. I riferimenti che fino ad
oggi aveva assicurato di avere non si trovano più. Nel tentativo di
rimediare riesce a capire dall’hotel che i viaggi in battello sono
costosissimi: 63 euro a testa.
Mi
sembra impossibile. Ricordo che quando sono stato a Kos i caicchi
costavano molto meno, da 10 a venti euro a persona. Non vedendoci
chiaro, e soprattutto non fidandoci dell’inglese dello
scoordinatore, andiamo a verificare di persona al porto. Difatti alla
prima barca che troviamo riceviamo subito un'offerta migliore: venti
euro a testa. Lo scoordinatore ha colpito ancora.
La
barca però non è un caicco, ma un grande battello. Meglio di
niente, ma non contenti della proposta ricevuta, io Andrea, Belin e
Davide andiamo a vedere se più avanti troviamo un vero caicco, molto
più bello e caratteristico.
Scandagliamo
l'intero porto ma purtroppo constatiamo che le uniche imbarcazioni
simili al caicco vengono affittate per delle crociere private. Prezzo
50 euro a testa. Troppo per tutti. Tornati indietro scopriamo che lo
scoordinatore sta prendendo accordi con un'altra imbarcazione più
economica, sia per domani che per dopo: 15 euro il primo giorno,
dieci il secondo, compreso un hammam. Senza hammam 8 euro. Prezzo
imbattibile che esalta lo scoordinatore. Lo prendiamo.
La
sera a cena scopriamo che anche il cibo non è io massimo, anzi,
essendo sceso in ritardo faccio fatica anche a trovare qualcosa…
Quasi
sfiniti proviamo ad esplorare i locali del lungo mare ma veniamo
investiti da un'ondata di umidità, discoteche rumorosissime e butta
dentro appiccicosi. Insomma una brutta copia di Ibiza, tutto ricolmo
di russi e inglesi over size.
Torniamo
in camera sperando di riuscire a dormire ma oltre al fracasso ci
faranno visita anche le zanzare, ste ‘mpunite…
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