venerdì 19 luglio 2024

Ho calcolato male i templi - Un sogno che continua dagli anni 70

Mi piacciono i viaggi dove c'è qualcosa di emozionante da fare, scoprire siti archeologici, fare trekking in luoghi fantastici oppure dormire nel deserto in tenda.

Forse però ammirare la natura incontaminata, l'artista che tutti i pittori e gli scultori vorrebbero emulare, è ciò che mi lascia più appagato. Perfino quando questa si riappropria lentamente di quello che un tempo era una metropoli modernissima, mostra un'attrattiva irresistibile.

Ci sono i viaggi in cui si esplorano le città, i musei, i luoghi di culto.

Il Giappone ti permette di sperimentare tutto (o quasi). Un po' per la sua posizione geografica, un po' per scelta, è rimasto isolato per secoli resistendo ai vari tentativi di globalizzazione radicale. Nonostante tutto quello che ha vissuto, ancora conserva una cultura tra le più affascinanti e contraddittorie, in senso positivo. Un esempio stupido: pur essendo la patria di tecnologia all'avanguardia esportata in tutto il mondo, qui sono ancora utilizzate le video cassette VHS e per pagare si usano quasi esclusivamente i contanti.

Hanno ritmi lavorativi frenetici e massacranti, ma conservano tradizioni indimenticate e trasmesse a partire da rituali meditativi in cui il minimo gesto deve seguire un suo corso ed essere fatto col dovuto rispetto e lentezza.

Il Giappone ha un fascino tutto suo che ha vinto molti conquistatori, un po' come quando i romani inglobavano etruschi, greci, egiziani e ne venivano a loro volta ammaliati dalla cultura e religione al punto che le facevano loro.

Oggi penso al Giappone e la prima cosa che mi viene in mente sono i manga di cui sono un vorace divoratore, così come gli Anime. Ma dietro questa industria inarrestabile c'è una macchina che diffonde in un modo mai visto la cultura, la storia e il modo di pensare e vivere di un popolo.

Essendo degli anni 70, per me il Giappone è entrato nelle nostre case con le serie animate a partire dal 1976: i primi furono i Barbapapà, seguiti da Vicky il vichingo, Kimba il leone bianco (Osamu Tesuka), Heidi (Miyazaki e Takahashi) e poi Goldrake (Go Nagai). Con l’inizio della campagna di invasione da parte dei vegani, la conquista del Giappone sulla mia mente di bambino era ormai irrimediabilmente completa… Sarà per questo che sono diventato vegetariano???

Il Giappone per un bambino di 6 anni era anche quello colorito delle barzellette sui nomi giapponesi.

Quando ero piccolo ne sapevo tantissime, facevo a gara con i miei amici delle elementari a chi ne sapeva di più.

Allora per me i giapponesi vivevano in un mondo strano fatto di doppi sensi.

E se fossero davvero così?!?

Appena usciti dall'aeroporto un tizio scende da una moto fumante e si presenta con un inchino:

-Tofuso Lamoto

Un passante vedendolo inciampa e cade addosso a un altro.

-Sessoki Maspinto

Questo lo spintona che finisce contro un terzo uomo.

-Maki Katse?

Allora il secondo passante alza le mani per scusarsi.

-Sohito Ntronato

Nel frattempo il motociclista vede un amico e per fermarlo gli strappa la camicia.

-Nakamisa Nakasaka - esclama questo con i brandelli in mano.

-Sumi Sura – uno dei passanti gli porge il biglietto da visita.

Infine arriva un altro scocciatore che tutti riconoscono esclamando in coro:

-Kakami Okatsu!

E se ne vanno tutti per non avere a che fare con lui.

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