Salutiamo lo zio Nicolai con
molto dispiacere, ci siamo trovati benissimo in questa grande casa, inoltre la
prossima destinazione è Valdez, dove ci aspetta il primo alloggio prenotato con
Airbnb. Questa casa è stata problematica fin dall’inizio perché la padrona non
rispondeva mai alle domande che gli facevamo. Visto che non avevamo molte alternative
si era deciso di prenotare comunque. Purtroppo anche dopo la prenotazione la
padrona è rimasta latitante e avara di indicazioni, vedremo se stanotte
riusciremo a dormire in casa, o in auto...
Per sicurezza le ho scritto
che saremmo arrivati tra l'una e le due, ma non mi ha ancora dato il codice
numerico per entrare in casa... Speriamo di trovare un wifi pubblico lungo la
strada.
Durante il trasbordo, non
breve anche se comunque rilassante, si finisce inevitabilmente a parlare di
viaggi.
Tra Pier, che riesce a farne
parecchi ogni anno, e Alessandro, che essendo un collezionista ora è impegnato
nel collezionare viaggi, le esperienze si sprecano.
Pier ormai lo conosciamo, è il
quarto viaggio che facciamo assieme e con lui ci troviamo bene, soprattutto perché
quando abbiamo le ferie tira fuori dal cilindro un coniglio a cui non sappiamo
resistere, e alla fine ci fa partire.
Alessandro invece lo conoscevo
poco. In Giordania non avevamo avuto molte occasioni di parlare, però mi aveva
ispirato subito simpatia nonostante in quel viaggio avesse suscitato giudizi
contrastanti tra gli altri partecipanti.
Invece confermo le mie
sensazioni positive: è una persona simpaticissima che ha avuto, ed ha ancora,
una vita interessantissima.
Praticamente questi due sono
sempre in viaggio, cosa che io e Cassandra sogniamo di fare sin da quando ci
siamo conosciuti in Turchia.
Ma sarà davvero così bello?
Non lo so e probabilmente non lo saprò mai, ma per consolarci mi viene da
pensare che se fosse davvero possibile vivere così, probabilmente non ci
godremmo tutti questi viaggi uno dopo l’altro, come per esempio ci stiamo
gustando questo. Forse ripartire subito dopo essere tornati non ci darebbe il
tempo di realizzare bene cosa abbiamo visto e cosa abbiamo provato.
Considerando solo il fatto che
ad ogni rientro ci metto sempre di più a scrivere il diario di viaggio, temo
che come minimo ci servirebbe un mese tra una partenza e l’altra. Facendo i
conti sarebbero sei viaggi all’anno.
Ci possiamo stare.
Finito di sognare ad occhi aperti,
mi cade l’occhio sull'ennesimo cartello stradale che avvisa gli automobilisti
di una multa da mille dollari per qualunque pezzo di spazzatura abbandonato in
giro, che sia carta o plutonio.
Difatti le strade e le città
sono pulitissime. Peccato che non si possa dire altrettanto dell’esterno delle
loro case.
Quasi ovunque ci sono case che
spuntano qua e là ai bordi delle strade. Immerse nella foresta lasciano però
intravedere sporcizia quasi ovunque e vecchie auto abbandonate sul prato
accanto.
Capisco che sulle loro
proprietà private possano fare quello che vogliono, ma in questo modo, pur
essendo i cartelli sulle multe da 1000 dollari giustissimi, li rendono un
filino ipocriti...
Lungo la strada, appena prima
di un passo, ci imbattiamo nel ghiacciaio Worthington. Da lontano è, come quasi
tutti, molto grande e bello, ma questo ha la particolarità che arriva quasi
fino alla strada. Non ci si può non fermare per dare un'occhiata.
Mentre ripartiamo si notano
lungo tutta la carreggiata delle curiose aste di metallo con l'estremità
piegate verso l’interno. Sono alte circa quattro metri e sembra che servano per
misurare il livello della neve in inverno.
Facciamo il valico e
dell'altra parte ci aspetta una vista clamorosa di montagne innevate e
ghiacciate con una valle che scende verso il mare. Altra sosta impossibile da
evitare.
Giungiamo finalmente a Valdez
poco dopo l’ora di pranzo e, grazie al wifi pubblico del supermercato Safeway,
ricevo il messaggio della proprietaria di casa con codice di ingresso e password,
così possiamo entrare. Per stavolta la nottata in macchina è stata scongiurata.
La casetta è carina, ma per
quattro persone, inoltre non c'è la cucina ma solo un forno a microonde.
Comunque è molto più grande e bella della camera del Denali.
Giusto il tempo di scaricare i
bagagli e andiamo a prenotare la crociera che dovremo fare domani.
Sfortunatamente il
peschereccio che volevamo usare, la Lulu Belle, è in manutenzione. Ci tocca
prenotare la concorrenza e così andiamo da Stan Stephens.
Valdez è piccola come
cittadina, anche se rapportata a Copper Center è una metropoli. Oltre alla
crociera si può andare alla Solomon Gulch dall'altra parte del fiordo, dove
durante la stagione dei salmoni, quando risalgono la corrente, questa struttura
per l'allevamento raccoglie quanti più salmoni riesce. Recuperando così le
uova, le alleva finché i piccoli salmoni non saranno in grado di sopportare
l'acqua salata, dopodiché li libererà in mare.
Parcheggiamo proprio davanti
al Solomon Gulch, di fronte al cartello che avvisa di fare attenzione agli
orsi.
Purtroppo non è ancora
stagione di salmoni qui a Valdez, e quindi non ci sono neanche gli orsi,
purtroppo o per fortuna.
Visitiamo la struttura che
espone dei cartelloni interattivi quindi si torna a casa.
Questa sera per cena
collaudiamo il risotto alla milanese cotto al microonde.
Mmmmmmmmmmm che bbbuono.
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