giovedì 18 luglio 2019

Giorno 1 – Roma - Monaco - Denver – Anchorage


Spazio, ultima frontiera. Star Trek iniziava così e oggi ci stiamo imbarcando anche noi per l'ultima frontiera, ma non sull'Enterprise. 

Ci aspetta un viaggio lungo, lunghissimo, ma alla fine fa sempre parte della vacanza.

A Fiumicino facciamo conoscenza con l'unico partecipante "sconosciuto" del gruppo: Alberto, direttamente da Cagliari, come l'immancabile ragazzo con lo zaino al concertone del primo maggio.

Partiamo per Monaco dove quasi subito incontriamo Alessandro il grande, in tutti i sensi, con cui avevamo avuto il piacere di condividere la Giordania l'anno scorso.

Ultimo, ma non ultimo, il Pier, che ci attende all'imbarco per Denver. 

Saliamo tutti a bordo e per circa dodici ore tra film e sonnellini, arriviamo a destinazione un po' intontiti, dove ci attende il tanto temuto controllo immigrazione e bagagli americano. Sull'aereo infatti ci hanno fatto compilare il solito foglietto chiedendoci se avevamo con noi cibo e di che genere.

Dato che prima di partire ci eravamo già messi d'accordo per portarci i viveri da cucinare, abbiamo flaggato "si" a tutte le domande. Non si sa mai.

Recuperiamo i bagagli ma non ci controllano nulla. La faccia da vegetariani paga sempre. Alberto invece viene subito fermato. Forse i cani avevano odorato qualcosa? Sarà, ma la salsiccia che si era portato viene subito individuata e finisce dritta nella spazzatura. Il formaggio stagionato ed il Cannonau invece si salvano miracolosamente.

Quando ci imbarchiamo per l'ultimo volo, quello diretto ad Anchorage, per noi che siamo ancora impostati sul fuso italiano è circa mezzanotte, ma quando atterriamo in Alaska, dieci ore indietro rispetto a casa nostra, è ancora mezzanotte. Praticamente un viaggio nel tempo.

Recuperata l'auto, grande e spaziosa visto che è per sette persone, ci dirigiamo in hotel, a un paio di chilometri di distanza.

Dato che la stanza prenotata è per quattro persone invece che cinque, c’era solo quella, per fare il check in andiamo solo io ed il Pier, mentre gli altri iniziano a smontare i bagagli dall’auto. Sbrigate le formalità rientriamo tutti separatamente per confondere le persone alla reception, che però si fidano e ci salutano pure.

La stanza per fortuna è grande e di posti letto ce n’è per tutti, per cui possiamo finalmente schiacciare un pisolino di cinque ore.
Domani ci aspetta una bella colazione ed il viaggio verso il cuore dell'Alaska: il Denali National Park.

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