Come prima tappa scegliamo uno dei monumenti più singolari e iconici della città: il Pozzo di San Patrizio che si trova proprio accanto alla Fortezza Albornoz, all'estremità est del centro abitato. Appena fatto il biglietto ci dicono che dovremo uscire entro mezz’ora perché purtroppo oggi chiuderanno presto a causa di alcune riprese televisive.
- Non ci sarà mica “Il Figlio”?
Lo sguardo sorpreso della giovane cassiera mi fa capire che ci ho preso.
- Non si preoccupi, non lo dico a nessuno, nemmeno a Cassandra, altrimenti col cavolo che esce dal pozzo, anzi, sarebbe capace di nascondersi dentro per fargli un agguato...
In realtà glielo dico eccome, però le dico anche che sarà pieno di telecamere, a cui tutte le profetesse Trite sono estremamente allergiche.
Il pozzo è una grande struttura scavata nel tufo con due scale a spirale che sembra siano state progettate apposta in previsione di tempi pandemici come questi: una scala per scendere e una per salire in modo che chi sale non incrocia mai chi scende.
Sfortunatamente quando scendiamo ci sono alcune famiglie con ragazzini molto vivaci e chiassosi. Devo ammettere che ho fatto molta fatica a non gettarne tre o quattro giù dalle molte finestre che si affacciano sul pozzo, soprattutto quando eravamo ancora molto in alto...
Poi ho visto i genitori che erano così stressati che pareva li avessero sciolti con la speranza che cadessero nel vuoto per conto loro... tanto ne abbiamo altri...
Aspetto Cassandra per sapere se gli dèi hanno bisogno di qualche sacrificio... Per loro fortuna Cassandra aveva previsto tutto e mi porta via distraendomi mettendosi in posa per qualche fotografia.
Una volta giunti sul fondo poi, la pace! Come erano arrivati, i piccoli diavoli della Tasmania se ne erano andati, portandosi dietro i loro genitori e lasciandoci il pozzo tutto per noi.
Siamo tentati di cercare un pertugio in cui nasconderci per fare una sorpresa "Al Figlio" (Alberto Angela), ma anche noi siamo qui per “vedere, scavare, vasi, culturale”, così andiamo in cerca di altro da vedere, magari cavalieri, o perfino spingitori di cavalieri.
Usciti, ci incamminiamo per le viuzze della città, diretti in centro per vedere qualunque cosa ci troveremo di fronte, lasciandoci guidare solo dall'istinto.
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