Dopo essere emersi dalla magnificenza del Duomo, approfittiamo per fare merenda e andiamo a vedere Orvieto Underground, già ieri preventivamente prenotata.
Orvieto è tutta costruita sul tufo. Ogni abitante che nei secoli ha vissuto qui, si è scavato sotto casa un'altra stanza e il materiale estratto veniva utilizzato in superficie per costruire nuovi edifici.
Col passare del tempo e delle civiltà (etrusca, romana, medievale), la città, il cui nome odierno sembra derivi dal latino Orb Vetus, divenne una groviera di gallerie che ancora oggi la sorreggono. Poche sono visitabili, pare siano circa 1200 ambienti più o meno grandi.
Il sito dove entriamo per la visita era utilizzato come frantoio e, col passare del tempo, l'ambiente è diventato sempre più ampio.
Purtroppo se si scavava troppo potevano verificarsi dei disastri. Quindi nel medioevo venne fatta una legge che imponeva restrizioni ben precise su come e quanto scavare.
Ovviamente non sempre venivano rispettate, come accadde alla galleria che visitiamo, diventata poi una cava. Se i minatori venivano scoperti durante lo scavo, la cava veniva chiusa.
Qualcun altro però deve aver aperto un ulteriore passaggio. Andiamo a vederlo: abbiamo altre serie di stanze utilizzate come colombari, in cui centinaia di uccelli venivano allevati e permettevano ai proprietari di mangiarne la carne e soprattutto venderne.
Erano ambienti quasi a costo zero perché i piccioni venivano spontaneamente solo a dormire e riporre le uova, mentre il cibo se lo cercavano autonomamente fuori.
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