Lasciamo Orvieto con la speranza di tornarvi presto. Ci dirigiamo verso casa, non prima però di aver visto un paio di obiettivi che incontriamo lungo la strada del ritorno.
Il primo è Civita di Bagnoregio, la città che muore.
Come Todi e Orvieto, anche Civita di Bagnoregio sorge su uno sperone di tufo, ma qui siamo ad un livello molto più avanzato. Ciò che rimane del piccolo centro sono pochissime case che spuntano da un cucuzzolo sporgente in mezzo ad una grande valle su cui l'erosione ha lasciato un segno visibile nei calanchi che sporgono più avanti.
Il ponte è molto lungo. Per arrivarci bisogna scendere dalla terrazza a cui si arriva dall'attuale città e camminare un po’.
La salita al sole non è male, non è un problema. Non si può dire la stessa cosa per i molti turisti in sovrappeso e infradito che sorpassiamo mentre li sentiamo ansimare come Darth Vader.
Cassandra mi spiega che qui la gente non viene per ammirare la meraviglia geologica della città, bensì per mangiare! Nonostante il paesino sia ormai ridotto all'osso, si trovano diversi ristorantini che non sembra soffrano la crisi, tutt’altro. Molti si lamentano di non trovare posto per consumare il pasto al tavolo.
Probabilmente non c'è molta speranza di mantenere in piedi Civita di Bagnoregio, visto il poco rimasto e ciò che abbiamo letto nel museo. Sommato tutto questo a quanto imparato da Valerio nei sotterranei di Todi...Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate.
Forse è per questo che spingono tanto sui ristorantini, come Venezia. Anche lì cercano di sfruttare il posto il più possibile prima della fine…
Scendendo dall'altra parte si passa in quel che resta di una via cava. L'imbocco del sentiero che porta ad una galleria che attraversa completamente da parte a parte la città, però non è accessibile a causa di recenti crolli.
Qualcuno rischia, a noi non sembra il caso e torniamo indietro a mangiare un panino godendoci le scenate dei turisti che girano in continuazione da un ristorante all'altro sperando di trovare un tavolo libero. Sembrano le palline di un flipper.
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