Per completare il giro del decadimento geologico chiudiamo con Celleno, altro piccolo centro in cui l'erosione è arrivata a livello quasi terminale, costringendo i suoi abitanti ad evacuare le proprie case già dagli anni 50.
Oggi è rimasto solo il Castello Orsini e pochissimi edifici ancora "abitabili", ovvero con il tetto. Ne saranno rimasti forse uno o due.
Il resto è tutto evacuato e reso "visitabile" con cartelli che indicano cosa fossero i resti degli edifici che si affacciavano sulla piazza principale: Poste e telegrafi, chiesa, il ciabattino, il fabbro. Praticamente è diventato un museo diffuso.
In un edificio integro c'è una piccola mostra di materiale "fonico".
Un signore di una certa età ha messo a disposizione la sua collezione di grammofoni, fonografi e simili. Basta fermarsi davanti ad uno di essi e lui parte a parlarne come se avesse un sensore di movimento. Non siamo gli unici e ascoltarlo.
È piacevole e interessante, ma dopo circa trenta minuti dobbiamo evadere. Solo quando entra un'altra coppia riusciamo a sganciarci: sfruttando la terza legge di Newton spingiamo l'altra coppia verso il signore dei grammofoni e ne sfruttiamo la forza repulsiva per uscire dall'edificio.
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