martedì 26 ottobre 2021

Viterbo


Oggi pioverà. Anche qui il brutto muso degli dèi si è messo di mezzo alle nostre escursioni nella Tuscia. Così abbiamo deciso di andare a vedere cosa c'era nei siti della Tuscia, ovvero ciò che è stato trovato e poi musealizzato.

A Viterbo ci sono diversi musei. È la giornata ideale per vederli tutti in un colpo.

Prima però ci dirigiamo, visto che è di strada, alla Chiesa di San Damiano dove è custodito il corpo di Santa Rosa, patrona della città.


Si prosegue con il Palazzo dei Papi, dove, nella grande sala delle udienze battezzata “Aula del Conclave”, ancora oggi si vedono i solchi lasciati dai pali delle tende. Qui ebbe luogo il primo e più lungo conclave della storia.

Poiché i cardinali non si decidevano ad eleggere un papa, furono rinchiusi per 1006 giorni. Per incentivarli alla scelta che tardava ad arrivare, ai porporati venne progressivamente tolto cibo fino a pane e acqua, riscaldamento e perfino il tetto della grande sala venne smontato. Furono messe solo delle tende come protezione dalle intemperie e dal sole.


Usciti dal Palazzo dei Papi, che in realtà si può visitare solo in due sale e nella famosa loggia, andiamo nel ben più fornito Museo Colle del Duomo lì accanto.

Un mix tra archeologia e arte ci porta via almeno un paio d'ore. Visitiamo quindi la Cattedrale di San Lorenzo, parte del Polo Monumentale Colle Del Duomo.

Sotto la solita pioggia andiamo appena fuori le mura cittadine per vedere il Museo Civico Luigi Rossi Danielli.


Da fuori non sembra un granché. Dentro ci troviamo in un chiostro costellato di sarcofagi etruschi, guarda caso proveniente in maggior parte dalle necropoli che abbiamo visto nei giorni precedenti, in particolare Norchia. Sono tantissimi e alcuni ancora ben conservati, tanto che su un paio è possibile carpire ancora residui di colore.


All'interno, sempre al piano terra, ci sono moltissimi reperti archeologici etruschi e romani, in particolare provenienti dalla vicina Ferento.

Al primo piano troviamo la sezione storico artistica con dipinti e sculture sia medievali che moderne. Spicca la Pietà di Sebastiano del Piombo, ma ci sono anche Cesare Nebbia, Salvator Rosa e Pietro da Cortona.

Dopo questa scorpacciata di archeologia e arte usciamo un po’ intontiti. La pioggia continua a cadere ma noi siamo ancora con la testa a Ferento e Norchia, così saltiamo in auto e ci dirigiamo verso la prossima tappa, Bolsena.

Stavolta la pioggia non ci ha seguito, arriviamo prima che faccia buio. Abbiamo il tempo per una passeggiata nel borgo in cerca di un posto dove mangiare la pizza, poi passeggiata sul lungo lago.

 

Nessun commento:

Posta un commento