martedì 17 agosto 2021

Oplontis


Oggi sulla carta doveva essere una giornata meno impegnativa dal punto di vista fisico e archeologico. Ogni giorno di questa vacanza decidiamo solo all'ultimo cosa fare. Stamattina lasciamo Ercolano e ci dirigiamo alla volta delle ville sepolte.
Come Herculaneum dimostra, Pompei non è stata l'unica città a subire l'ira del Monte Somma mentre si trasformava nel vulcano Vesuvio. In ogni caso sono ancora pochi i siti visitabili, per lo meno rispetto a quelli sepolti e non scavati.
La prima tappa è Oplontis, dove proprio in mezzo ai palazzi di Torre Annunziata è stata ritrovata la villa di Poppea, seconda moglie del famigerato imperatore Nerone. Anche lei a fama non scherzava.
Ha comunque fatto una brutta fine, sembra proprio per mano di Nerone, o, per meglio dire, "per piede". Si dice infatti morì a causa di un calcio che l’imperatore le sferrò in pancia mentre era in attesa del suo secondo figlio. Damnatio memoriae verso Nerone? Fatto sta che quando morì, Poppea probabilmente si trovava vicino al Vesuvio.
In realtà nessuno sa con certezza la causa e il luogo della sua morte. Forse per malattia, o per l'eruzione che l'avrebbe sepolta in questa villa? Quest'ultima ipotesi è la teoria meno credibile. Sebbene la villa non sia ancora stata completamente scavata, nella parte riportata alla luce non sono stati ritrovati resti umani, per cui plausibilmente l'abitazione era già stata abbandonata a causa dei continui terremoti pre-eruzione.

Per essere sicuri che non ci sia nessuno in casa, io e Cassandra scendiamo nelle sue sale a visitarla, giusto per farci un'idea di dove viveva un'imperatrice.
Iniziamo da una grande piscina circondata da un portico su tre lati, il quarto si affacciava sul mare. Oggi ci sono solo palazzi attorno e non si sente nemmeno il tipico odore della salsedine, ma la grande vasca è ancora ben visibile, così come il portico coperto sotto cui ci affacciamo per sbirciare nelle prime camere affrescate che incontriamo. Il livello di conservazione è buono, ma non come a Ercolano. Aspettiamo però di vedere cosa c'è più avanti prima di giudicare, siamo solo a inizio visita.
 

Dalla piscina proseguiamo in un criptoportico che ci accompagna ad un altro grande portico quadrato e coperto. Seguendolo entriamo nella zona residenziale privata, dove effettivamente scopriamo molte stanze affrescate, dei peristili, atrii e ambienti di servizio.

Alcune stanze conservano ancora affreschi davvero eccezionali, da far invidia perfino a Herculaneum. Sebbene in parte caduti e andati persi, ciò che rimane ha conservato degli incredibili colori che non smetto di fotografare da ogni angolazione per non perdermi qualche possibile dettaglio che i riflessi della luce potrebbero abbagliare. La grande sala dei ricevimenti è da perdere il fiato.


Il giro completo della villa, fatto anche qui con un’audioguida scaricata non dovrebbe durare molto. Noi riusciamo a rimanerci il doppio del tempo, giustamente direi. Ce ne andiamo solo perché oggi abbiamo altre ville da vedere.

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