Come tappa finale della giornata saliamo a Lettere, dove spicca un castello che si vede bene anche dalla piana sottostante.
Per arrivare dobbiamo fare una stradina molto stretta e ripida che la mia 500, a dispetto dei suoi tanti anni di servizio, scala ancora bene.
Dopo una mezz’ora di arrampicata arriviamo finalmente alle porte del castello. Stavolta non siamo costretti a fare il biglietto su internet, bastano due euro (solo cash) a testa da pagare al tizio che aspetta fuori nel suo ufficio, cioè in auto (qui lo Smart working è allo stadio 2.0).
Prima di entrare visitiamo i resti della cattedrale lì accanto. Molto bella e con decorazioni del campanile particolari che ritroveremo tra due settimane anche nella zona tra Salerno e Amalfi. Difatti era un sito del ducato di Amalfi, posto a difesa dei propri confini.
Il castello è molto grande, di visitabile ci sono le piccole torri delle mura e la grande torre che si affaccia sulla valle sottostante. Salendo le scale che entrano nel torrione si può godere di una vista spettacolare con il Vesuvio che chiude la cornice.
Usciti dal castello visitiamo anche i resti dell’abitato medievale che sporgono dall’erba a fianco della cattedrale. Mentre scorrazziamo tra un muretto e l’altro, probabilmente veniamo inquadrati da un rumoroso drone che sta facendo riprese per un qualche documentario.
Ci facciamo riconoscere subito salutandolo con la mano. Malauguratamente, mentre porgiamo il nostro omaggio, un improvviso crampo ci fa chiudere tutte le dita della mano, tranne il medio. Chissà se hanno capito.
La giornata si chiude così, mentre scendiamo verso la prossima destinazione: Pompei.
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