venerdì 23 agosto 2024

Ammaccato in Marocco

Il volo di ritorno dal Giappone mi ha conciato malino. Mi sono buscato proprio un bel raffreddore di quelli pesanti e fastidiosi. Tutt’ora in partenza per il Marocco mi sta tormentando.

Sono un po’ in ansia perché ho la testa che mi rimbomba come se fossi a 5000 metri.

Vorrei stare a casa per dormire due giorni di fila, invece sono già in viaggio per riprendere un altro aereo.

Tra l’altro il primo Leonardo Express per Fiumicino è stato cancellato per sciopero. Le ferrovie si vantano sempre che il Leonardo Express non salta mai, nemmeno quando c’è sciopero. Se, lallero.

Insomma è iniziata bene questa nuova avventura, o meglio, sta iniziando bene.

Spero a questo punto possa solo migliorare.

C’è questa strana legge non scritta che a volte si verifica proprio in questi termini: quando qualcosa inizia bene, poi finisce male, e viceversa.

In Giappone è stata una cosa equilibrata, non ci sono stati picchi né da una parte né dall’altra.

Andando in Marocco da ammaccato spero di tornare guarito, diciamo sarebbe quella la direzione da seguire.

Il volo è particolare: aereo piccolo, spazi piccoli e senza film da guardare. Lo avevo intuito che non ci sarebbe stato lo schermo sul sedile passeggero, così mi sono scaricato qualche film sul telefono.

Inoltre ho molto da scrivere, devo ancora finire il diario del Giappone a cui devo perfino trovare il titolo. Ne ho giusto un paio in mente, vediamo se trovo qualcosa di meglio mentre lo scrivo.

Comunque sull’aereo piccolino ci hanno servito una cena vegetariana mica da ridere. Meglio della Korean e della Turkish.

C’erano pure il vino e la birra. Oddio, più che vino era un condimento da insalata eh. Anche la birra era un po’ troppo calda, però visto che potrebbero esse le ultime bevande alcoliche del viaggio, vanno benissimo.

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