martedì 3 marzo 2015

PALAZZO ALTEMPS

Reduce da una settimana un po' travagliata per colpa di una mezza influenza che mi ha fermato la preparazione della maratona, sono tornato a Roma per riposare e riprendere a corricchiare. La maratona di Roma ormai è vicina, troppo vicina. Ragion per cui la mattina ci alziamo presto e torniamo a far visita al parco degli acquedotti dove in solitaria, riprendo confidenza con i sentieri all'ombra delle grande strutture ad arco che dominano il paesaggio assieme ai pini marittimi.
Non avendo interpellato Cassandra sul programma che gli dei ci hanno comandato di seguire, mi sono spremuto in una sessione di allenamento intenso e mi sono fidato della sua interpretazione dei messaggi che le sono giunti sotto forma di profezie.
Le trite cariatidi infatti, essendo al passo con i tempi, hanno aperto un loro canale di comunicazione con gli dei direttamente su Internet: come noi poveri mortali consultiamo il meteo.it per il clima, le profetesse hanno www.ilvoleredeglidei.it. A sapere cosa mi aspettava, mi sarei preparato con una bella cura ricostituente.
La prima tappa culturale è il palazzo Altemps. Fino a questo momento non ne avevo mai sentito parlare e devo dire che è stata una piacevole sorpresa. In questa meravigliosa cornice sono esposti perennemente statue tra le più belle che avessi mai visto. Il palazzo stesso, costruito sulle fondamenta di una grande casa romana, è un magnifico esemplare di architettura medievale molto ben restaurata e conservata.


La famiglia Altemps doveva essere ricchissima, in questo grande palazzo che si trova al centro di Roma, oltre alle numerose stanze riccamente decorate con statue, busti ed erme (colonne che in cima si trasformano in figure umane o anche solo busti o teste), affreschi sontuosi e soffitti a cassettoni coloratissimi, c'è perfino una piccola chiesa affrescata e decorata di marmi pregiati e colorati. Un piccolo gioiello.
Tra le sculture, tutte molto belle e assolutamente realistiche, inizio a riconoscere i volti di alcuni imperatori, anche senza leggerne le targhette. Una in particolare mi viene segnalata da Cassandra come molto importante: Afrodite o trono Ludovisi, è una scultura in marmo dolomitico che si pensa sia del V secolo A.C. ed è molto discussa perché non si sa ancora di chi sia e se sia o meno un falso.


Usciti dal palazzo, circa due ore più tardi, torniamo con calma passeggiando per le viuzze del centro. Attraversando piazza Venezia troviamo ad aspettarci la grande macchina da scrivere, il monumento ai caduti che Cassandra non si scorda di ricordarmi quanto sia brutto, quindi torniamo verso casa, affamati come due Mediolanensi.

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