mercoledì 4 marzo 2015

CRYPTA BALBI

 
Il programma di esplorazione di oggi prevede molta verdura sul fuoco. Siamo vegetariani.
Cassandra mi porta di buon mattino in centro, passando per Largo Argentina, la piazza al centro della quale sono emersi alcuni templi e dove pare sia avvenuto realmente l'assassinio di Giulio Cesare. Proseguendo imbocchiamo via delle Botteghe Oscure e troviamo la Crypta Balbi. Cassandra mi ha assicurato che, pur essendo una visita breve, ne vale la pena.
Il biglietto che facciamo, solo 7 euro, vale anche per le terme di Diocliziano e Palazzo Massimo, il tutto visitabile in tre giorni. Un vero affare culturale.
Appena varcato l'ingresso scendiamo a visitare i sotterranei di quello che un tempo era un palazzo romano, trasformato poi in cisterna per l'acqua e divenuto infine palazzo medievale. Quando saliamo a vedere anche i piani superiori troviamo un intero museo su più livelli. Altro che piccolo. Tra le cose più interessanti ci sono molto riferimenti al culto di Mitra, una religione proveniente dall'oriente già molto diffusa nell'impero romano quando comparve il cristianesimo. Sorprende scoprire che, per quanto diverso dal cristianesimo, il mitraismo condivideva molti aspetti a volte fondamentali: Mitra era nato il 25 dicembre, da una vergine, anche lui dopo essere morto ed essere sepolto in una grotta è risorto. Anche nel mitraismo c'era inferno e paradiso, altre somiglianze invece, come il battesimo, sembrano troppo forzate per essere definite tali. Non si ha la certezza di chi abbia copiato chi, l'unica cosa che sappiamo è che quando si diffuse il cristianesimo il mitraismo scomparve rapidamente e i loro luoghi di culto, i mitrei, vennero distrutti per costruirci sopra delle chiese.

Saliamo a vedere gli altri due piani del museo che ci mancano e poi veniamo portati dalla guida a vedere l'esedra. All'esterno c'era infatti il portico quadrangolare di un grande palazzo, alle estremità del quale c'erano da una parte l'esedra, una costruzione semicircolare che nel tempo è stata diverse cose come bagni, forno per il vetro e altro. Dall'altra parte del cortile invece c'era un teatro. Scendiamo poi sotto il palazzo e troviamo degli altri forni, un piccolo ed uno molto grande. Ci sono anche i resti, molto spogli, di un mitreo. Quando torniamo di sopra visitiamo l'ultima parte del museo che ci mostra come la città si sia impoverita dopo la “caduta” dell'impero: nei secoli i palazzi sono stati lasciati cadere a pezzi e ciò che ne rimaneva è stato ricoperto da altre costruzioni, come il teatro, o semplicemente da campi semi incolti. Da metropoli che era, Roma si è trasformata in qualcosa di impensabile, soprattutto per noi che ce la immaginiamo così bella e splendente.

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