de
Gino Baraonda
Quante
volte siete stati a Roma? Io qualcuna. Nonostante le mie visite da
mediolanenses adesso so che non ci ero mai stato veramente, fino ad
ora.
La
mia prima visita la feci a otto anni, con mia nonna Luigia. Prendemmo
il treno in stazione centrale alle 23.00 e, dormendo in cuccetta,
arrivammo alle 7:30 della mattina. Mia nonna era una forza della
natura: eravamo sbarcati in 8 senza avere un hotel, ed in un batter
d'occhio ci sistemammo le valigie in un alberghetto. Pronti per
partire alla scoperta di tutto quello che potevamo vedere in un
weekend.
Nel
giro di tre giorni ci siamo sforzati di vedere l’impossibile, ma
sinceramente le poche cose che ricordo sono piazza San Pietro, Castel
Sant'Angelo, l'esterno del Colosseo, qualche chiesa indefinita e il
sole che scioglieva l'asfalto delle strade.
Pensandoci
bene, per noi turisti, ciò che dobbiamo vedere, e sottolineo
dobbiamo, sono i monumenti classici che ho appena elencato.
Quanto
siamo ciechi.
Da
quando in Turchia, antica provincia romana, ho conosciuto Cassandra,
una profetessa del tempio delle Trite cariatidi, ho scoperto quanto
il turismo di massa sia erroneamente e forzatamente dirottato, ogni
giorno.
Un
tesoro inestimabile aspetta paziente di essere ritrovato e visitato.
Camminando per le strade di Roma in compagnia di Cassandra, mi sento
come un archeologo che rinviene, sotto appena un dito di polvere,
tesori abbandonati e ormai quasi sconosciuti ai più.
C'è
da dire che per vedere tutto di Roma un weekend non basterebbe mai,
nemmeno lontanamente. Neanche una settimana non sarebbe sufficiente.
Quanto
ci vorrebbe?
Non
sono in grado di dare una risposta, per il momento. Per saperlo mi
affiderò alla sapiente guida di Cassandra, abitante della città
eterna, e appassionata come me di storia antica.
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