Dopo
una buona nottata di sonno, controllo cautamente che non ci siano più tracce di
coliche. Rimane solo un po' di cistite, ma niente di preoccupante che possa
impedirmi di muovermi.
Da
oggi inizieremo ad esplorare il territorio del Chianti, con le sue colline di
vigneti e uliveti, famose in tutto il mondo per la strada del vino che le
attraversa.
Partiamo
da Greve in Chianti, considerata la porta del Chianti. Greve è anche la città
natale di Giovanni Verrazzano, lo scopritore della baia di New York, come
testimonia la grande statua nel centro della piazza principale. Qui stanno
allestendo gli stand per l'imminente festa del vino. La piazza, a forma
triangolare è molto bella, con le sue terrazze che coprono i grandi portici
ricchi di negozi, ristoranti, salumerie ed enoteche.
Mi
piange il cuore al solo pensare che non potrò fare tutte quelle degustazioni di
vini che avrei voluto...
Girando
per vie di Greve, Lucetta nota subito un curioso cartello stradale che indica
il nome della via principale del paese:
Via
Nino Tirinnanzi
Io
non so chi fosse questo Nino Tirinnanzi, ma mi piace pensare che gli abbiano
intitolato una via solo per il cognome: come per dire “Sei nella via
principale, circolare! Circolare”
Dopo
un rapido stuzzichino ci dirigiamo verso Montefioralle, un piccolo borgo medievale
arroccato sopra una collina poco distante.
Il
borgo non è altro che un vecchio castello completamente ristrutturato nell'800
ed ancora oggi ricco di abitazioni e qualche negozietto. Perlustrandolo vi
abbiamo anche trovato la casa, contrassegnata dallo stemma di una vespa
scolpito sopra la porta, della famiglia Vespucci. Si, sto parlando di
quell'Amerigo Vespucci.
Da
Montefioralle partiamo all'esplorazione della strada del Vino, una sinuosa via
che serpeggia da una collina all'altra. Immersi in un panorama fantastico,
Lucetta non smette di fare foto ad ogni tratto alberato, ad ogni curva, ad ogni
svincolo, ad ogni tornante. Non si trattiene più, tanto che dopo venti minuti
va in overdose da panorama e si mette a scattare foto sporgendosi dal finestrino
come se fosse diventata un acchiappa fantasmi che cerca di catturare un
ectoplasma con il suo ectobbiettivo.
Mentre
ci perdiamo in questo paradiso, l'unica cosa che ci mantiene con i piedi per
terra sono le indicazioni stradali che incontriamo lungo il percorso.
Sono
i nomi delle piccole, a volte minuscole, località situate sulle colline del
Chianti. Sono talmente strane e divertenti che ne abbiamo preso nota per
poterle elencare. Eccole:
Dudda
La Panca
Cancelli
Gabbianuzzo
Brollo
Anchetta
Poppi
I Graffi
Dimezzano
Torsoli
Bozzolo
Lecchi
Malpensata
Puzzole
E
pensare che alla fine della vacanza avremo girato per solo due giorni su queste
colline. Chissà quanti altri strani nomi ci sono che attendono di essere
annotati ed elencati...
In
poco tempo arriviamo a Panzano, dove pare ci sia una famosa macelleria in cui,
mentre ti tagliano la fiorentina, viene recitata la divina commedia. Panzano
non è grande, ma noi questa macelleria non l'abbiamo trovata.
Ciò
in cui ci siamo imbattuti invece è l'accademia del buongusto, una particolare
enoteca. Non è una normale enoteca come le altre. Nel Chianti ci sono più
enoteche che bar o edicole. Questo è un posto in cui si può trovare dell'ottimo
vino, del buon olio e anche un po' di filosofia divulgata dal gestore.
L'accademia è infatti gestita da un personaggio simpatico quanto bizzarro, in
senso buono eh.
Quando
entriamo c'è già una famiglia di tedeschi che sta degustando alcuni vini e
veniamo invitati anche noi ad unirci.
So
che non dovrei bere nient'altro che acqua, con quello che ho avuto... ma forse
la degustazione si può provare. Giusto un assaggio, basta bagnarsi le labbra...
Un
sorso, poi un altro. Un altro e un altro, e un altro ancora. In dieci minuti
assaggiamo cinque o sei vini diversi. A me ne piace uno a Lucetta ne piace un
altro. Sono così buoni che li prendiamo entrambi.
Il
prezzo?.... Lasciamo perdere.
Io
e Lucetta non siamo degli intenditori, anzi, io prediligo la più volgare, ma
più leggera, birra. Lucetta il vino lo adora, ma non ne beve mai più di un
bicchiere, anche perché altrimenti si trasforma in un'altra persona, comunque
sempre simpaticissima, e poi si addormenta.
Insomma,
non so se abbiamo pagato il giusto prezzo, voglio pensare di si, però era
veramente molto, molto, molto buono.
Dopo
Panzano ci siamo diretti verso Castellina in Chianti. La strada è sempre molto
bella e rilassante da percorrere, specie guidando la smart automatica di
Lucetta. Solo ora mi rendo conto di un cambiamento significativo rispetto alle
precedenti vacanze. Nonostante le strade strette e le continue curve, io e
Lucetta non litighiamo mai. Miracolo! Dunque si può guidare in pace?!? Oppure,
forse, è solo il posto paradisiaco che seda i nostri intenti bellicosi?
Non
lo so, o almeno non lo sapremo fino alla prossima vacanza...
Castellina
è un altro borgo molto carino in cui Lucetta si infila in ogni via per fare più
fotografie possibili. Io invece mi infilo in un'altra enoteca. Lucetta mi segue
e dopo aver assaggiato alcuni vini rimaniamo folgorati da un nettare che
risponde al nome di nome Sasyr. Pare sia un incrocio tra lambrusco, la base del
chianti, e il Sirah.
Forse
il vino più buono che abbia mai assaggiato.
Tra
l'altro è anche decisamente più economico dei nostri precedenti acquisti. Mi
sono pentito di non averne preso altre bottiglie...
Forse
è solo un altro ottimo motivo per tornare da queste parti.
Dopo
aver girato Castellina ci dirigiamo verso casa, siamo un po' stanchi e non
vorrei osare troppo dopo le coliche del giorno prima. Inoltre domani ci aspetta
un'altra meta molto interessante, quanto impegnativa.
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