giovedì 3 ottobre 2013

Terzo Giorno - Greve in Chianti – Montefioralle – Panzano – Castellina in Chianti


 


Dopo una buona nottata di sonno, controllo cautamente che non ci siano più tracce di coliche. Rimane solo un po' di cistite, ma niente di preoccupante che possa impedirmi di muovermi.
Da oggi inizieremo ad esplorare il territorio del Chianti, con le sue colline di vigneti e uliveti, famose in tutto il mondo per la strada del vino che le attraversa.
Partiamo da Greve in Chianti, considerata la porta del Chianti. Greve è anche la città natale di Giovanni Verrazzano, lo scopritore della baia di New York, come testimonia la grande statua nel centro della piazza principale. Qui stanno allestendo gli stand per l'imminente festa del vino. La piazza, a forma triangolare è molto bella, con le sue terrazze che coprono i grandi portici ricchi di negozi, ristoranti, salumerie ed enoteche.
Mi piange il cuore al solo pensare che non potrò fare tutte quelle degustazioni di vini che avrei voluto...
Girando per vie di Greve, Lucetta nota subito un curioso cartello stradale che indica il nome della via principale del paese:

Via Nino Tirinnanzi

Io non so chi fosse questo Nino Tirinnanzi, ma mi piace pensare che gli abbiano intitolato una via solo per il cognome: come per dire “Sei nella via principale, circolare! Circolare”

Dopo un rapido stuzzichino ci dirigiamo verso Montefioralle, un piccolo borgo medievale arroccato sopra una collina poco distante.
Il borgo non è altro che un vecchio castello completamente ristrutturato nell'800 ed ancora oggi ricco di abitazioni e qualche negozietto. Perlustrandolo vi abbiamo anche trovato la casa, contrassegnata dallo stemma di una vespa scolpito sopra la porta, della famiglia Vespucci. Si, sto parlando di quell'Amerigo Vespucci.
Da Montefioralle partiamo all'esplorazione della strada del Vino, una sinuosa via che serpeggia da una collina all'altra. Immersi in un panorama fantastico, Lucetta non smette di fare foto ad ogni tratto alberato, ad ogni curva, ad ogni svincolo, ad ogni tornante. Non si trattiene più, tanto che dopo venti minuti va in overdose da panorama e si mette a scattare foto sporgendosi dal finestrino come se fosse diventata un acchiappa fantasmi che cerca di catturare un ectoplasma con il suo ectobbiettivo.


Mentre ci perdiamo in questo paradiso, l'unica cosa che ci mantiene con i piedi per terra sono le indicazioni stradali che incontriamo lungo il percorso.
Sono i nomi delle piccole, a volte minuscole, località situate sulle colline del Chianti. Sono talmente strane e divertenti che ne abbiamo preso nota per poterle elencare. Eccole:

Dudda
La Panca
Cancelli
Gabbianuzzo
Brollo
Anchetta
Poppi
I Graffi
Dimezzano
Torsoli
Bozzolo
Lecchi
Malpensata
Puzzole

E pensare che alla fine della vacanza avremo girato per solo due giorni su queste colline. Chissà quanti altri strani nomi ci sono che attendono di essere annotati ed elencati...
In poco tempo arriviamo a Panzano, dove pare ci sia una famosa macelleria in cui, mentre ti tagliano la fiorentina, viene recitata la divina commedia. Panzano non è grande, ma noi questa macelleria non l'abbiamo trovata.
Ciò in cui ci siamo imbattuti invece è l'accademia del buongusto, una particolare enoteca. Non è una normale enoteca come le altre. Nel Chianti ci sono più enoteche che bar o edicole. Questo è un posto in cui si può trovare dell'ottimo vino, del buon olio e anche un po' di filosofia divulgata dal gestore. L'accademia è infatti gestita da un personaggio simpatico quanto bizzarro, in senso buono eh.


Quando entriamo c'è già una famiglia di tedeschi che sta degustando alcuni vini e veniamo invitati anche noi ad unirci.
So che non dovrei bere nient'altro che acqua, con quello che ho avuto... ma forse la degustazione si può provare. Giusto un assaggio, basta bagnarsi le labbra...
Un sorso, poi un altro. Un altro e un altro, e un altro ancora. In dieci minuti assaggiamo cinque o sei vini diversi. A me ne piace uno a Lucetta ne piace un altro. Sono così buoni che li prendiamo entrambi.
Il prezzo?.... Lasciamo perdere.
Io e Lucetta non siamo degli intenditori, anzi, io prediligo la più volgare, ma più leggera, birra. Lucetta il vino lo adora, ma non ne beve mai più di un bicchiere, anche perché altrimenti si trasforma in un'altra persona, comunque sempre simpaticissima, e poi si addormenta.
Insomma, non so se abbiamo pagato il giusto prezzo, voglio pensare di si, però era veramente molto, molto, molto buono.


Dopo Panzano ci siamo diretti verso Castellina in Chianti. La strada è sempre molto bella e rilassante da percorrere, specie guidando la smart automatica di Lucetta. Solo ora mi rendo conto di un cambiamento significativo rispetto alle precedenti vacanze. Nonostante le strade strette e le continue curve, io e Lucetta non litighiamo mai. Miracolo! Dunque si può guidare in pace?!? Oppure, forse, è solo il posto paradisiaco che seda i nostri intenti bellicosi?
Non lo so, o almeno non lo sapremo fino alla prossima vacanza...
Castellina è un altro borgo molto carino in cui Lucetta si infila in ogni via per fare più fotografie possibili. Io invece mi infilo in un'altra enoteca. Lucetta mi segue e dopo aver assaggiato alcuni vini rimaniamo folgorati da un nettare che risponde al nome di nome Sasyr. Pare sia un incrocio tra lambrusco, la base del chianti, e il Sirah.

Forse il vino più buono che abbia mai assaggiato.
Tra l'altro è anche decisamente più economico dei nostri precedenti acquisti. Mi sono pentito di non averne preso altre bottiglie...
Forse è solo un altro ottimo motivo per tornare da queste parti.
Dopo aver girato Castellina ci dirigiamo verso casa, siamo un po' stanchi e non vorrei osare troppo dopo le coliche del giorno prima. Inoltre domani ci aspetta un'altra meta molto interessante, quanto impegnativa.

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