lunedì 7 ottobre 2013

Settimo giorno – rientro








Con un filo di tristezza salutiamo il podere Casalino, Susanna, suo padre, Pietrapiana, Reggello, il Chianti e Firenze.
Prima di partire Susanna ci fa fare un giro panoramico di tutti gli appartamenti, davvero belli e spaziosi. Credo proprio che torneremo a farle visita, quando potremo.
La strada per casa non è lunga, e pare che non ci sia nemmeno troppo traffico sull'autostrada.
Solo dopo Firenze ecco spuntare un cartello che annuncia quattro imminenti chilometri di coda.
Pensa che sfortuna se mi venisse un attacco di coliche proprio ora. Per prevenire mi metto a bere una buona parte dell'acqua che ci siamo portati.
Passano cinque minuti ed ecco la coda.
Puntuale come una cambiale in scadenza sento un brivido corrermi lungo la schiena, anzi, lungo il fianco destro della schiena.
Forse è la posizione sbagliata con cui mi sono seduto. Bevo sperando che mi passi.
Non era la posizione.
Poco a poco il dolore sale d'intensità e come se non bastasse anche la coda si allunga da quattro chilometri, a sei, poi sette, poi otto. In fine, stremato, la fila si scioglie in un'andatura sostenuta e riusciamo anche a trovare una stazione di servizio.
Bevendo quasi tutta l'acqua che ci resta scendo per fare una sosta e andare in bagno.
Pochi minuti e il dolore se ne va ancora scomparendo nel nulla. Che sia collegato alle code?!?
Per tutto il resto del viaggio non troviamo più file di macchine e non mi vengono più dolori, per fortuna.
Direi che su sette giorni di vacanza due giorni e mezzo di coliche sono stati più che sufficienti, anzi troppi...

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