Con
un filo di tristezza salutiamo il podere Casalino, Susanna, suo padre, Pietrapiana,
Reggello, il Chianti e Firenze.
Prima
di partire Susanna ci fa fare un giro panoramico di tutti gli appartamenti,
davvero belli e spaziosi. Credo proprio che torneremo a farle visita, quando
potremo.
La
strada per casa non è lunga, e pare che non ci sia nemmeno troppo traffico
sull'autostrada.
Solo
dopo Firenze ecco spuntare un cartello che annuncia quattro imminenti
chilometri di coda.
Pensa
che sfortuna se mi venisse un attacco di coliche proprio ora. Per prevenire mi
metto a bere una buona parte dell'acqua che ci siamo portati.
Passano
cinque minuti ed ecco la coda.
Puntuale
come una cambiale in scadenza sento un brivido corrermi lungo la schiena, anzi,
lungo il fianco destro della schiena.
Forse
è la posizione sbagliata con cui mi sono seduto. Bevo sperando che mi passi.
Non
era la posizione.
Poco
a poco il dolore sale d'intensità e come se non bastasse anche la coda si
allunga da quattro chilometri, a sei, poi sette, poi otto. In fine, stremato,
la fila si scioglie in un'andatura sostenuta e riusciamo anche a trovare una
stazione di servizio.
Bevendo
quasi tutta l'acqua che ci resta scendo per fare una sosta e andare in bagno.
Pochi
minuti e il dolore se ne va ancora scomparendo nel nulla. Che sia collegato
alle code?!?
Per
tutto il resto del viaggio non troviamo più file di macchine e non mi vengono
più dolori, per fortuna.
Direi
che su sette giorni di vacanza due giorni e mezzo di coliche sono stati più che
sufficienti, anzi troppi...
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