martedì 1 ottobre 2013

Primo giorno – Rally – Piscina







Il primo giorno in Toscana lo dovremo passare al podere a causa del gara di Rally che, in mattinata, terrà chiusa la strada che porta verso la civiltà.
Poco male, ci riposeremo in questo paradiso.
Tanto per tenermi in allenamento esco per fare una corsetta sulla collina, giusto il tempo di misurare la distanza dal podere al paesello, e poi salire un pezzo di collina. In totale correrò circa otto chilometri, metà dei quali in salita.
Verso le undici inizia la gara di Rally.
Io e Lucetta ci piazziamo sul curvone davanti al ristorante Archimede e aspettiamo l'arrivo delle auto.
Il tutto è rallentato da qualche problemino organizzativo.
Accanto a noi c'è un ragazzo della protezione civile che tiene la radio accesa. Impossibile non sentire cosa si dicono tra loro i volontari toscani.

-Diceee, c'è 'n ciclistha.
-oh che c'è?!?
-'n ciclisthaa.
-'n ciclistha? Abbhatteteloho!
-'gli è di molto 'nchazzatho.
-Perché?
- l'è chaduto.
-e porthatelo viha di pesho.
-l'è grossho.
-oh charichatelo sull'hambulanzha. oh sedhatelo!

I toscani sono simpatici con la loro parlata tutta particolare. Non posso però riferire, per pudore, ciò che gli altri spettatori presenti hanno commentato mentre ascoltavano la radiocronaca del ciclista...
Risolto il problemino, la gara inizia e i primi partecipanti, i più forti e veloci, iniziano a scaldare la valle.


Sfrecciando a tutta velocità sotto di noi, passano con i motori che rombando, sembra sparino petardi ad ogni cambio di marcia, si arrampicano fino alla fine della lunga salita.
Non avevo mai assistito ad una rally dal vivo fino ad oggi, ma devo ammettere che è stato divertente.
Dopo la gara io e Lucetta torniamo al Casalino a cucinare un pranzetto, vegano ovviamente, quindi ci facciamo un tuffo in piscina.
In serata rimaniamo a chiacchierare con Susanna, la gentilissima e simpaticissima padrona di casa.
Il tempo scorre tranquillo ed in pace qui in toscana, ci accorgiamo in ritardo che l'ora di cena è già passata. La pigrizia ci vorrebbe trattenere, l'orario serale ci spingono verso Archimede, dove oltre a mangiare spaghetti aglio e olio io, una trota alla livornese Lucetta, conosciamo la proprietaria. Una simpaticissima signora toscana che somiglia moltissimo alla madre di Lucetta.
Dopo cena rimaniamo in giardino dove la temperatura è molto fresca. Per stare all'aperto ci vogliono pantaloni lunghi e felpa con cappuccio. Il cielo è così nero e pieno di stelle che si intravede anche l'ombra della via lattea. A l'Oca di Trevi, nonostante sia situata in aperta campagna, non sarebbe possibile a causa dell'inquinamento luminoso.
Nonostante la stanchezza e il sonno, andando a dormire mi sento ancora pesante, forse ho mangiato troppo....

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