E’
arrivato l’ultimo giorno. Senza più il sole a salutarci non ci
dispiace nemmeno tanto dover abbandonare le vette della val Gardena.
Partiamo
verso le nove di mattina ma non è troppo presto, sembra che tutti
abbiano rinviato di una settimana il loro rientro, forse per tenerci
compagnia lungo l’autostrada e non lasciarci soli...
Fatto
sta che la partenza intelligente di massa riesce in pieno e ci
troviamo tutti fermi in coda per un paio d’ore a festeggiare un
rave party esclusivo sull’asfalto dell’autostrada.
La
festa va avanti per un paio d’ore e poi il tempo la rovina
guastandosi e rovesciandoci addosso un violento acquazzone. Solo
allora la coda inizia a muoversi e ci viene il dubbio che si fosse
formata solo per farci una sorpresa e festeggiare il nostro
rientro...
Il
movimento del serpentone continua ad essere fin troppo lento e così
tra un rallentamento e l’altro arriviamo ad un area di servizio
dove come diversivo assistiamo ad un litigio internazionale tra
italiani, inglesi e tedeschi, sembra quasi una barzelletta, che si
contendono un posteggio, non in prima, non in seconda, non in terza
ma bensì in quarta fila!!!
Ripartiamo
e la fila è ancora la, ad aspettarci. Appena dopo Bolzano ritroviamo
un simpatico animatore tedesco che intrattiene gli automobilisti
parlando dal sedile posteriore del suo furgone con un megafono, in un
italiano un pò stentato, ma comunque molto divertente.
La
fila procede e prima ancora di arrivare a Trento esce il sole e dato
che la strada è ancora bloccata ci viene l’idea di scrivere una
storia.
Io
però sono impegnato alla guida, e poi non sono bravo e poetico come
Lucetta, così lei prende il computer e comincia a scriverne
l’Incipit.
Ecco
che cosa è scaturito dalla sua fervida immaginazione:
ASIA
Asia
è una giovane ragazza di venticinque anni. I suoi mossi capelli
rossicci cercavano di liberarsi dalla morsa del nastro con cui erano
stati legati. Non c'erano alternative.
Asia
si stava arrampicando per arrivare in tempo al Rifugio Bolzano. Era
partita dai laghetti di Fiè, dove il pullman l'aveva scaricata, e
purtroppo aveva ancora molta strada da fare. Fortunatamente era una
splendida giornata di sole.
Erano
passate ormai tre settimana da quando Asia era partita dal Rifugio
Firenze, ed ora continuava a vagare di rifugio in rifugio, cercando
di non pensare a quello che aveva lasciato a casa.
Perché
continuava a camminare verso l'alto?
Si
era presa una pausa dalla vita.
Le
sue tante amiche le avevano sconsigliato di mollare tutto e partire,
ma le sue tre migliori amiche, Teresa, Viviana e Stefania, l'avevano
incoraggiata da subito.
Non
era la prima volta che si perdeva in pensieri sulle cime delle
Dolomiti. Fin da piccola aveva trascorso molte vacanza in montagna e
ultimamente ci era tornata sola, a volte con il fratello più piccolo
di due anni, ma solo per delle toccate e fughe.
Doveva
fare in fretta se voleva vedere il tramonto.
Quanto
mancava?
A
occhio rimaneva molta strada, mentre a giudicare dall'angolazione del
sole erano già passate le quattro.
La
sua famiglia l'aspettava a Monzambano, in provincia di Mantova, ma
non le aveva messo nessuna pressiona. Lei era libera di tornare a
Milano per finire l'università quando voleva.
Sapevano
meglio di lei quanto potesse servirle ed esserle utile quel viaggio.
Lo
sapeva anche la nonna, che l'ultima sera prima di partire le aveva
preparato il suo piatto preferito, i caponsei.
Quando
ci pensava sentiva sempre una fitta di nostalgia che la trafiggeva.
Anche
quella notte aveva fatto un sogno e come spesso le accadeva se lo era
ricordato perfettamente.
Doveva
chiedere alle sue amiche che cosa significava ricordare i sogni.
Quanto
manca ancora?
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