Pubblico solo ora questo viaggio fatto l'estate scorsa, pensavo di averlo già fatto ma evidentemente durante il trasloco dal vecchio Blog me lo devo essere perso in qualche scatolone che è rimasto accantonato e chiuso fino a questa mattina...
Gino
e Lucetta
in
viaggio dal
20/07/11
al 27/07/11
Erano
ben cinque anni che non ci tornavo...
Nonostante
ci abbia trascorso molte estati scorrazzando su qualche cima, in
compagnia o in solitaria, credo sia la prima volta che scrivo
qualcosa in merito, anche perché quando ancora camminavo da solo non
avevo la mania di parlare dei miei viaggi, ne tantomento di
scriverne.
Va
da se che non ho potuto raccontare a nessuno di quando mi sono
attardato sulla cima di un monte a tremila metri e al ritorno, colto
da un violentissimo attacco di diarrea su un sentiero a strapiombo
dove non c'era nemmeno un albero per potersi nascondere, ho dovuto
correre zaino in spalla e scarponi ai piedi fino al primo rifugio
impiegando quaranta minuti invece delle due ore e mezza impiegate
all'andata e quando sono arrivato ho perso i sensi sulla tazza e
quindi anche l'ultimo pullman che partiva dal Passo Sella e mi son
dovuto fare altri dodici chilometri a piedi, in condizioni a dir poco
pietose.
Non
vi racconterò nemmeno di quando volevo fare in sequenza nella stessa
giornata le tre ferrate del Piccolo Cir, Grande Cir e Sassongher e
dopo essere arrivato in cima a quest'ultima mi sono reso conto che
avrei avuto bisogno di quasi un altro giorno intero per fare le altre
cime e sono tornato indietro, mi sono perso su un altra cima, da cui
ho ammirato il tramonto e sono finalmente sceso quasi al buio tra
stambecchie e caprioli che mi fissavano quasi come se fosse
ricomparso l’uomo di Neanderthal.
Non
parlerò di cosa vuol dire fare parapendio in un giorno senza sole ma
con molto vento, e nemmeno di quando ho fatto la ferrata della
Marmolada, cresta ovest, che siamo arrivati in cima così in fretta
che mi girava la testa e la guida dice
"Urca,
ci abbiamo messo solo un ora e un quarto!"
Non
dirò che quel giorno, in discesa sul ghiacciaio, si è aperta sotto
i nostri piedi una voragine di circa sessanta metri... che se non
eravamo in cordata il nostro compagno Herbert l'austriaco sarebbe
diventato Herbert l'ex austriaco congelato...
Non
parlerò della volta che con Giancarlo siamo saliti a piedi fino al
Rifugio Demetz, tra il Sasso Lungo e il Sasso Piatto e poi siamo
scesi sul ghiaione che sembravamo su sciatori estremi tanto venivamo
giù in fretta scivolando e saltando.
Non
racconterò di quando con mio Zio Antonio giunti a metà di una
lunghissima e ripida discesa siamo dovuti tornare indietro perché il
ginocchio mi faceva malissimo a potevo andare solo in salita... Mio
Zio non la prese tanto bene...
Non
posso nemmeno pensare ai violenti ed improvvisi temporali che mi
hanno sorpreso infradiciandomi come solo sul Cammino di Santiago ho
sperimentato, o di quella volta che ha nevicato a Ferragosto mentre
eravamo in un rifugio a mangiare!
Indipendentemente
da tutto questo e molto altro ancora per me queste montagne
rappresentano da sempre un oasi impareggiabile di benessere in grado
di rigenerarmi sotto ogni aspetto, molto più di qualunque altro
paradiso in terra.
Anche
questa seconda parte di vacanza del 2011, come la prima del resto, è
stata molto più tranquilla rispetto a i miei trascorsi alpini. In
linea con la direttiva estiva abbiamo lasciato stare il brivido ed
inseguito solo il relax, il riposo, la birra e il buon cibo.
Alla
fine del viaggio direi che la missione è stata conclusa con pieno
successo.
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