venerdì 4 maggio 2012

Le Dolomiti...


Pubblico solo ora questo viaggio fatto l'estate scorsa, pensavo di averlo già fatto ma evidentemente durante il trasloco dal vecchio Blog me lo devo essere perso in qualche scatolone che è rimasto accantonato e chiuso fino a questa mattina...



Gino e Lucetta
in viaggio dal
20/07/11 al 27/07/11



Erano ben cinque anni che non ci tornavo...
Nonostante ci abbia trascorso molte estati scorrazzando su qualche cima, in compagnia o in solitaria, credo sia la prima volta che scrivo qualcosa in merito, anche perché quando ancora camminavo da solo non avevo la mania di parlare dei miei viaggi, ne tantomento di scriverne.
Va da se che non ho potuto raccontare a nessuno di quando mi sono attardato sulla cima di un monte a tremila metri e al ritorno, colto da un violentissimo attacco di diarrea su un sentiero a strapiombo dove non c'era nemmeno un albero per potersi nascondere, ho dovuto correre zaino in spalla e scarponi ai piedi fino al primo rifugio impiegando quaranta minuti invece delle due ore e mezza impiegate all'andata e quando sono arrivato ho perso i sensi sulla tazza e quindi anche l'ultimo pullman che partiva dal Passo Sella e mi son dovuto fare altri dodici chilometri a piedi, in condizioni a dir poco pietose.
Non vi racconterò nemmeno di quando volevo fare in sequenza nella stessa giornata le tre ferrate del Piccolo Cir, Grande Cir e Sassongher e dopo essere arrivato in cima a quest'ultima mi sono reso conto che avrei avuto bisogno di quasi un altro giorno intero per fare le altre cime e sono tornato indietro, mi sono perso su un altra cima, da cui ho ammirato il tramonto e sono finalmente sceso quasi al buio tra stambecchie e caprioli che mi fissavano quasi come se fosse ricomparso l’uomo di Neanderthal.
Non parlerò di cosa vuol dire fare parapendio in un giorno senza sole ma con molto vento, e nemmeno di quando ho fatto la ferrata della Marmolada, cresta ovest, che siamo arrivati in cima così in fretta che mi girava la testa e la guida dice

"Urca, ci abbiamo messo solo un ora e un quarto!"

Non dirò che quel giorno, in discesa sul ghiacciaio, si è aperta sotto i nostri piedi una voragine di circa sessanta metri... che se non eravamo in cordata il nostro compagno Herbert l'austriaco sarebbe diventato Herbert l'ex austriaco congelato...
Non parlerò della volta che con Giancarlo siamo saliti a piedi fino al Rifugio Demetz, tra il Sasso Lungo e il Sasso Piatto e poi siamo scesi sul ghiaione che sembravamo su sciatori estremi tanto venivamo giù in fretta scivolando e saltando.
Non racconterò di quando con mio Zio Antonio giunti a metà di una lunghissima e ripida discesa siamo dovuti tornare indietro perché il ginocchio mi faceva malissimo a potevo andare solo in salita... Mio Zio non la prese tanto bene...
Non posso nemmeno pensare ai violenti ed improvvisi temporali che mi hanno sorpreso infradiciandomi come solo sul Cammino di Santiago ho sperimentato, o di quella volta che ha nevicato a Ferragosto mentre eravamo in un rifugio a mangiare!
Indipendentemente da tutto questo e molto altro ancora per me queste montagne rappresentano da sempre un oasi impareggiabile di benessere in grado di rigenerarmi sotto ogni aspetto, molto più di qualunque altro paradiso in terra.
Anche questa seconda parte di vacanza del 2011, come la prima del resto, è stata molto più tranquilla rispetto a i miei trascorsi alpini. In linea con la direttiva estiva abbiamo lasciato stare il brivido ed inseguito solo il relax, il riposo, la birra e il buon cibo.
Alla fine del viaggio direi che la missione è stata conclusa con pieno successo.

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