domenica 4 novembre 2018

Giorno 8 – Scarpinata per Santiago - Valparaiso - Viña del Mar – corsa serale



Stamattina si va a Valparaiso, ma per farlo dobbiamo andare alla stazione degli autobus. Vicino all’hotel c’è giusto una fermata della metro che ci porta lì vicino. Purtroppo non avevamo fatto i conti con il sistema anti evasione dei mezzi cileno: non esistono biglietti, solo tessere magnetiche. Proviamo ad informarci su come funziona, ma proprio in quel momento agli sportelli si verifica un tentativo di furto sotto i nostri occhi. Una ragazza in coda sta parlando allo sportello e dietro di lei un ragazzo tenta di scipparle il portafoglio o il cellulare, non si capisce.
Per evitare complicazioni con la polizia che sta sopraggiungendo, usciamo dalla stazione e decidiamo di andare a piedi. Che vuoi che siano tre o quattro stazioni della metro?
Camminiamo e camminiamo. A nostre spese scopriamo che la stazione degli autobus è più lontana di quello che pensavamo. Altro che tre o quattro fermate, saranno almeno una decina, tutte molto più distanti tra loro rispetto a quelle italiane.
Dopo quasi due ore arriviamo finalmente a destinazione. Inutile dire che Norina e Giuliana sono stremate. Saliamo sul pullman quasi al volo e dopo nemmeno altre due ore siamo a Valparaiso.

Stavolta prendiamo un taxi per andare nella zona più caratteristica della città dove ci sono dei grandi ascensori colorati dall'aspetto di vecchie funivie. Potremmo anche fare la salita a piedi, ma considerando il costo, circa venti centesimi, e le condizioni di Norina e Giuliana, optiamo per gli ascensori. Ricchissimo di particolari ostelli e case e palazzi, tutti coloratissimi di centinaia di murales, siamo in un quartiere molto carino, artistico è dire poco.
Il clima è piacevole, primaverile, e in giro troviamo pochi turisti e alcune scolaresche.

Ci sono così tanti murales che temo di aver fatto più foto oggi che durante tutto il soggiorno all’isola di Pasqua. Ad ogni angolo che giriamo tutte le case e le vie del quartiere sono dipinte. Inevitabilmente si scatena la caccia ai murales, come se stessimo visitando un enorme museo a cielo aperto.
Dopo aver mappato tutte le strade del quartiere meglio di Google Maps, scendiamo verso il porto, facciamo un rapido spuntino e ci dirigiamo verso la metro, destinazione Viña del Mar.
Anche qui serve una tessera magnetica, ma se ne può acquistare una per tutti e caricarla con le sole corse di cui abbiamo bisogno.

Dopo solo dieci minuti di viaggio panoramico, la metro corre sul mare, arriviamo a destinazione. Da lì al mare però ci manca ancora un bel pezzo, per la gioia delle signore genovesi.
Lentamente, ma costantemente, il nostro passo ci porta in riva al mare, dove nella bella stagione si affollano migliaia di persone sulle spiagge. Il lungo mare da dove siamo noi mi ricorda molto quello di Napoli, ma senza Castel dell'Ovo.
Dopo una breve pausa al sole, si sta bene ma non fa caldo, riprendiamo la strada per la metro e la stazione dell'autobus.
Il ritorno verso Santiago è un pochino più problematico e a causa del traffico ci metteremo un po' di più rispetto all'andata.
Stavolta però prendiamo un taxi per rientrare in hotel. Tutti tranne Pier che decide di rifare la strada a piedi per godersi la città e scoprire qualche paninaro volante lungo la strada.
Al mio arrivo, finalmente, mi aspetta un po' di corsa nel parco. Sono stanco morto e le gambe non sono al meglio, ma poterle sciogliere ad un certo ritmo mi ridà energia poco a poco. Inoltre c'è un sacco di gente che corre e va in bicicletta, oltre a quelli che camminano o stanno anche solo sulle panchine a fumare. Sono stato fortunato a trovare questo angolo di verde, non sembra proprio di essere nel centro città.

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