Tutti
al mare! Oggi andiamo al mare!
Ma
non il classico mare del tipo spiaggia, ombrellone, cocco fresco.
Oggi ci tuffiamo da una barca in mezzo alla barriera corallina! Sono
curioso di provare.
Dopo
l’esperienza che facemmo in Turchia quando salimmo sulla barcaccia
del pirata buono, mi aspetto molto di più. Speriamo bene.
Ricordo
che in Turchia la nostra barca era a due piani, mezza sgangherata e
piena di gente fino al limite. Inoltre aveva un bagno che sembrava
quello del film trainspotting quando il tizio ci si immerge per
recuperare la droga...
Qui
la barca è sì a due piani, ma in confronto è stralussuosa e
soprattutto è solamente per noi. È tutta nostra!
Il
bagno poi è il più pulito che abbia visto in tutto il viaggio
finora, hotel compresi.
Per
quattro ore siamo padroni dello yacht, tanto che Roberto prende il
timone e come un vecchio lupo di mare ci guida fuori del porto.
Quando però il prurito alle mani comincia a farsi sentire e le dita
fremono per premere il bottone dell’otturatore della sua fedele
compagna di viaggio, lascia il timone al suo secondo e va a scattare
fotografie.
Michele
il cassiere però non si dimostra altrettanto capace nella guida.
Nonostante le indicazioni di Zu continua a fare uno zig zag infinito
lasciando dietro di sé la traccia di un enorme serpente marino. In
pratica per fare il percorso fatto da Roberto ci metterà il doppio
del tempo.
Alla
fine però Michele passa il test dell’alce e ottiene la promozione
all’esame della patente per la moto.
Siamo
in un punto in mezzo al mare giordano, ma sulla nostra destra ci
siamo lasciati alle spalle la costa di Israele, mentre ora
fiancheggiamo la zona dei monti Sinai, in Egitto. A sinistra invece
siamo ancora in Giordania, ma poco più avanti si intravede l'Arabia
Saudita.
Quando
ci avviciniamo alla costa quel che basta, siamo arrivati. È il
momento di indossare la maschera e di tuffarsi.
Il
mare è blu e azzurro, appena immergo con la maschera e la indosso
compare l’acquario. È la prima volta che faccio snorkeling e non
sono in grado di dire se il luogo fosse più o meno bello di altri,
ma a me è piaciuto tantissimo. Anche per il corallo non so valutarne
lo stato di salute, ma i colori vividi ci sono, così come i pesci,
di cui non conosco il nome, ma vedo bene le sfumature e le fantasie.
Immergersi
tra i coralli è strano e allo stesso tempo bellissimo, ho visto
pesci e spugne particolari, forse un pesce scatola, una miriade di
pesci di ogni specie, anche un pesce pagliaccio o due. Quando circa
trenta minuti dopo inizia a far freddo, sono contentissimo di
prendermi una pausa e risalire a bordo. Zu e i ragazzi della barca ci
chiedono se vogliamo mangiare o tuffarci in un altro posto. Risposta
scontata e unanime: un altro tuffo.
Effettivamente
la risposta non è stata proprio unanime. Michele il cassiere, che si
era tuffato senza pinne, non è più rientrato.
Lo si vede laggiù
che galleggia, trascinato dalla corrente verso l'Arabia Saudita.
Anche chiamandolo non dà segni di risposta, così Carlo, il bagnino
riminese, che in realtà è un cuoco, va a recuperarlo e lo riporta a
bordo.
Il
secondo sito dove ci immergiamo ha il fondale un pochino più sporco,
ovvero con qualche rifiuto sparso qua e là, però i pesci sono più
numerosi e anche la profondità è maggiore. Avvisto perfino un pesce
trombetta che cerco di seguire finché riesco nel suo vagare, poi il
freddo, e l’invasione di qualche medusa mi fanno desistere.
Quando
risaliamo a bordo ci aspetta il miglior pranzo della vacanza, anche
per noi vegetariani “impossibili”, che rimaniamo strasoddisfatti.
Finalmente.
Il
resto della navigazione verso casa ce lo godiamo in pace e allegria,
finché la barca non rientra in porto per farci scendere.
In
serata usciamo ancora per girare il mercatino. Siamo solo io e
Cassandra, ma ci muoviamo senza problemi inoltrandoci nel mercato che
oltre alla zona visitata ieri sera, si estende moltissimo verso
l'interno e la costa. Girovaghiamo attirati dai suoni e dai colori,
saziandoci dell'atmosfera pacifica e non troppo afosa. Cassandra
acquista una decina di orecchini, giusto per avere un ricordino da
portare a casa e poi piano piano riguadagniamo la strada verso
l'hotel. Domani sarà l'ultimo lunghissimo giorno di questo
bellissimo viaggio, meglio riposare bene.
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