giovedì 16 luglio 2015

Adelyarfoss - Krafla bocche dell'inferno - 8° giorno


Oggi da programma avremmo dovuto fare la scalata all'Askja, ma il costo è davvero proibitivo: 230€ a testa.
Il piano B prevede la cascata Adelyarfoss, nella zona di Goddafoss. Saltiamo in auto e imbocchiamo una strada sterrata che dopo tre quarti d'ora ci porta ad un bivio con un cartello che indica il pericolo di guadi. Ci allarmiamo un pochino perché in Islanda non esiste assicurazione contro i danni causati dall'acqua. Dopo una piccola riunione in strada decidiamo di esplorare a piedi il percorso. Anche provandoci non riusciamo a trovare il guado, quindi non sappiamo se è pericoloso e adatto ai nostri minivan. Per fortuna proprio in quel momento passa un'auto con una coppia di spagnoli: dicono che la cascata è solo due chilometri più avanti. Decidiamo di rischiare e saltiamo in auto cercando di arrivare fin dove si potrà. Lo sterrato diventa sempre più brutto ed in salita, ma alla fine arriviamo al parcheggio della cascata senza troppi problemi. I guadi segnalati probabilmente sono più avanti.
Dopo tante cascate uno si potrebbe anche abituare, ma non è così. Il contrasto tra gli strati di roccia e le colonne di basalto che stanno sotto, è molto più evidente che in altri posti. Inoltre, rispetto alle altre cascate il punto di osservazione è proprio di fronte al grande salto che ha scavato un anfiteatro nel basalto, quasi fosse stato progettato per aumentare il fascino del posto.

Per pranzo andiamo sulle rive di Goddafoss a mangiare quello che ci siamo preparati la sera prima. Per errore scambio le pentoline e accecato dalla fame finisco per mangiare Il pranzo di Cassandra. Lei però si mangia il mio, che era più buono.
Nel pomeriggio torniamo al camping loculo dove alcuni membri del gruppo scendono per concedersi mezza giornata di riposo. Il resto di noi si divide: un furgone torna a vedere Dettifoss per raggiungere la cascata di Seltifoss, che non eravamo riusciti a vedere. L'altro minivan, su cui saliamo io e Cassandra, torna sul Krafla per vedere la parte delle bocche dell'inferno che l'altro giorno non abbiamo visto a causa della nebbia.

Riattraversiamo le strisce di ghiacciaio, stavolta scaldati da un bel sole estivo islandese: temperatura mite attorno ai diciotto gradi, ma luce accecante.
Il campo lavico è prevalentemente nero carbone, a volte punteggiato da fumarole tendenti al giallo, verde o rosso.


Bocche di vulcano e spaccature fumose spuntano ad ogni angolo di questo parco di divertimenti per geologi, non che io lo sia, ma mi diverto molto ugualmente.
Terminiamo il giro ripetendo lo stesso di due giorni fa, ma con il sole sembra quasi di essere in un altro posto.
A sera andiamo a far la spesa e poi via che si cucina: stasera zuppa di verdure, patate bollite, insalata, e poi patate, pomodori, cipolle e peperoni al forno. Un cenone!

Meteo & Guest house & Fuga dalle Sterne 2

Questa mattina il tempo è piuttosto cupo, quasi islandese oserei dire, mentre il pomeriggio torna a splendere il sole. L'estate è ormai una realtà anche al 66° parallelo.
Per festeggiare la partenza dal camping loculo torniamo a bere al Gamli, l'unica birreria del lago Myvatn. Essendo sabato questa sera chiudono mezz'ora più tardi: alle undici e mezza, praticamente quando va a dormire la mia splendida nipotina di tre anni, Giorgia.
Per continuare la festa torniamo a rischiare la vista disturbando le sterne artiche. Questi simpatici animaletti apprezzeranno la visita, a modo loro.

Nessun commento:

Posta un commento