venerdì 7 febbraio 2025

Sabato 2 novembre


Notte travagliata, la cena mi ha fatto stare male, per fortuna ho un giorno per recuperare. In ogni caso avevo già deciso di lasciare libera Cassandra di scorrazzare per il Moma ed io avrei deciso con calma cosa fare.

Prima decido di uscire a corricchiare, giusto una sgambatina per vedere l’altra parte di Central Park che non abbiamo visto ieri. Il ritrovo è sempre alle 7. Oggi è molto più fresco e ci sono meno persone rispetto a ieri.

Ci dirigiamo verso l’ingresso del parco. Una volta arrivati invece di andare a destra ci muoviamo verso il centro e poi a sinistra. La destinazione è il Central Park Reservoir, oggi laghetto Jacqueline Kennedy Onassis, sia per il suo contributo alla città sia perché ci veniva a correre quasi tutti i giorni.

 

È un bel laghetto e fino a pochi anni fa, il 1993, riserva idrica di Manhattan. Ci affacciamo meravigliati e iniziamo a girarci attorno. Daniele ci consiglia l’altro lato per fermarci a fare le foto, ed effettivamente quando ci arriviamo gli dobbiamo dare ragione: lo specchio d’acqua riflette gli alberi e lo skyline dei grattacieli che iniziano a illuminarsi per l’alba. Fantastico.

Concluso il giro si torna indietro ma sono ancora troppo carico e faccio un altro pezzo di lago per poi tornare da un’altra strada del parco, in ogni caso ritroverò il gruppo all’uscita. Ora possiamo iniziare la giornata.

Con la metro 1 andiamo verso Downtown, siamo vicini a Time Square, giusto qualche centinaio di metri e arriviamo al MOMA, apre alle 10,30. Pur con un pochino di anticipo la fanno entrare ugualmente.

Bene ora ho la città tutta per me, sì, lallero. Sarà che sono rimasto solo, sarà che forse stamattina ho corso troppo, sarà che l’effetto delle medicine starà svanendo, inizio a sentire le gambe molli e cedenti.

Riprendo la metro 1 per Uptown e ritornare verso l’hotel, forse riposandomi un pochino mi riprenderò. Sfortunatamente non avevo fatto i conti con i trabocchetti della Subway!

Anche se ho preso la direzione giusta, invece del Local sono salito su un Express. Dovevo scendere alla 79° ma me ne rendo conto solo quando il treno non si ferma a nessuna stazione intermedia. Stavolta sono davvero caduto in una chtrappola.

81°, 83°, 85°… 101°, 105°…. 121°… 125°! Ecco che finalmente si aprono le porte!

Scendo e aspetto il treno giusto, che ci metterà molto di più. Devo rifare tutte le fermate.

Questo scherzo mi è costato la mattinata.

Pranzo e inizio a pianificare il pomeriggio, vorrei noleggiare una bicicletta e girarmi con calma Central Park. Chissà quanti angoli suggestivi da fotografare troverò… Gli imprevisti non finiscono qui.

Mi sento ancora male e la biciclettata salta.

Non è un paese per vegetariani.

 

Chiuso in hotel mi vengono in mente le scende dei film in cui si sentono le sirene della polizia. Le sento anche io proprio ora e mi rendo conto che ce ne sono tantissime e molto diverse tra loro: della polizia, delle ambulanze e dei pompieri. Solo ora ci faccio caso ma sono davvero strane e allo stesso tempo famigliari. Alcune sembrano uscite da dei videogiochi degli anni ’80. Affacciandomi alla finestra a volte mi aspetto di vedere un Pacman gigante che passa a mangiarsi le auto in sosta, magari potrebbero arrivare un paio di astronavi di Galaga che si inseguono. Non ci avevo mai fatto caso perché nei film pensi sempre che siano parte degli effetti speciali, invece sono proprio reali.

Quando inizio a sentirmi un po' meglio è già ora di andare a recuperare Cassandra. Ovviamente la trovo imbronciata, per non dire contrariata. Non è riuscita a vedere tutto quello che c’era da vedere nel museo. Me l’aspettavo eh, però almeno sono riuscito a tenerla impegnata tutto il giorno senza che perdesse tempo con un moribondo come me.

 

Tornando a casa scendiamo alla fermata della 72° strada, stavolta abbiamo preso il treno giusto. Ci fermiamo in un supermercato abbastanza affollato, soprattutto di maratoneti. Quando usciamo salutati dalle solite sirene da film non si può non essere travolti dall’intenso aroma di marjuana che sembra essere ovunque nella città. C’è molto smog ovviamente, siamo in una metropoli, non so dire se ci sia più marjuana che smog. Non me l’aspettavo. Speriamo almeno che averla respirata mi aiuti a calmare l’ansia e mi faccia dormire stanotte, domani ho una maratona da portare a casa…

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