Entro anche nel ponte inferiore, dove ci sono i vari alloggi e il
gigantesco hangar. Anche qui altri aerei ed elicotteri. In realtà sono venuto a
vedere questo museo per due motivi principalmente: il sottomarino
parcheggiato a fianco del molo, è il primo. Il giro è interessante e, più o
meno, come mi aspettavo. Sembra proprio di essere in un film, in questo caso in
Caccia ad ottobre rosso. Gli spazi sono ridotti ovviamente, tutto
sommato ancora gestibili. Io avevo già visitato un sottomarino in Italia, il Toti
al museo della scienza e della tecnica di Milano. Quello sì che è veramente piccolo, forse più
piccolo anche di quello del film “Operazione sottoveste”, o comunque
siamo lì.
Devo però
ammettere che l'interno di questo modello è molto bello e ben tenuto, un giro
vale la pena farlo.
Ma il vero
pezzo forte è l'Enterprise.
Non sto
parlando della nave stellare Enterprise, ma del primo Shuttle. A dire il vero
per la sua inaugurazione c’erano anche i veri Kirk e Spok perché per fare le cose in grande hanno chiamato tutto
l’equipaggio di attori della serie tv originale, quella degli anni ‘60.
Quello esposto qui è stato il primo Shuttle, venne usato per fare i test di atterraggio. Sfortunatamente non è mai andato nello spazio, ma è stato fondamentale per gli shuttle successivi che ci sono andati. Senza di lui non sarebbero mai tornati, altro che per arrivare dove nessuno è mai arrivato prima.
Sfortunatamente non si può entrare nello Shuttle... L’avevo
sospettato, pazienza. Per completare l’opera prima o poi mi toccherà andare a
vedere quelli che ci sono alla Nasa.
Dopo
questa visita, in cui Cassandra si è annoiata a morte, ritorniamo indietro
verso l’hotel. Sempre a piedi, riattraversiamo i quartieri che man mano che si
avvicinano al centro diventano sempre più puliti e vivi.
Arriviamo alla famosa 5th Avenue, la strada dei negozi e dei grattacieli, dei super hotel e della cattedrale di San Patrizio.
Mentre siamo
sui gradini davanti alla chiesa a mangiare il nostro pranzo, scopriamo non è
così vecchia come pensavo, in realtà risale solo al
1878. Si trova proprio di fronte al famoso Rockfeller Center ed è il
principale luogo di culto cattolico della città.
Con il suo
aspetto gotico e tutte le sue guglie non si può fare a meno di non entrare a
visitarla, l'interno
non è altrettanto bello.
Usciamo
un pochino delusi. Notiamo poco più in là un'altra chiesa, più piccola. San
Thomas. Visto che ci siamo.
L'interno
è molto più buio. Sinceramente ho apprezzato di più questa. Ha un’aria più
famigliare, più europea.
Il tempo è tiranno, non a caso siamo nei pressi del Rockfeller Center. Abbiamo prenotato la visita al Top of the Rock per vedere il tramonto dalla cima del grattacielo.
Ci
mettiamo un pochino a capire da dove si entra, forse perché distratti dalla
famosa pista di pattinaggio proprio sotto uno dei grattacieli del Rockfeller
Center. Trovato l’ingresso, passiamo prima nel piccolo museo che spiega la
storia della costruzione di tutto il complesso, quindi saliamo fino in cima.
Devo ammettere che trovare uno spazio per vedere il tramonto si rivela un'impresa non da poco. Sono tutti appollaiati sulle ringhiere in attesa.
Mi
trovo un piccolo anfratto e non ho intenzione di spostarmi fino a che il sole
non è sceso dietro alcuni grattacieli che sorgono proprio in quella direzione.
Credo che tra loro ci sia anche The Edge.
Non
fa freddo e il tempo è sereno.
Più in alto c'è anche una specie di piattaforma rotante che per qualche minuto si solleva ancora più in alto e si illumina a tempo di musica. Tutto la modica cifra di ulteriori 35 dollari a testa. Non mi sembra il caso.
Il
grattacielo è posizionato poco sopra Central Park,
che rimane alle nostre spalle, mentre dall'altra parte ci sono moltissimi altri
grattacieli, tra i quali l'Empire State Building.
Sul lato di
Central Park c'è anche un’altra attrazione mangia soldi: una trave d’acciaio
che si solleva e su cui ci si può sedere. Una volta abbastanza in alto ti fanno
la foto come quella famosa in bianco e nero degli operai che stanno mangiano il
pranzo mentre seduti su una trave sospesa nel vuoto.
Non ho nemmeno osato chiedere il prezzo.
Più che altro quando l'ho scoperta avevo cambiato posto e il
sole era già sceso.
Con il cambio però ci ho guadagnato: mi sono impossessato della piattaforma del binocolo a gettoni! Da quella posizione privilegiata, anche se un po' precaria, avevo una visuale perfetta per lo spettacolo che stava per incominciare. Nonostante il sole fosse già sceso da un po', sono rimasto letteralmente ipnotizzato dal cielo arancione e dalle mille luci colorate che poco alla volta hanno illuminato i grattacieli di fronte, sotto, di lato, ovunque.
Uno
spettacolo bellissimo salutato anche dalla mezzaluna che brillava sopra
l'Empire State Building.
Non so quante
foto ho scattato, quasi tutte uguali, ma che foto.
E pensare che
al Top of the Rock non ci volevo neanche venire...
Solo quando
il dito per premere l’otturatore della fotocamera inizia a dare segni di
cedimento, capisco che ormai è tempo di andare a casa.
Direi che
anche per questa sera da New York è tutto.
Dopo cena usciamo a fare due passi, siamo a Time Square, chi se lo perde di sera? Le persone sane di mente!
Una
bella trappola per turisti, ecco che cos’è. La piazza è affollatissima,
soprattutto di acchiappa turisti che con qualsiasi genere di scusa cercano di
spillarti soldi, soprattutto con le fotografie.
Times
Square, molto bella e scenografica con tutti quegli schermi giganti che
illuminano, dà la sensazione di essere in una discoteca gigantesca all’aperto.
Forse quest'atmosfera di caccia al turista mi ha fatto
scendere parecchio l'emozione per essere qui.
Comunque
bisogna venirci a vederla per capire, magari sono io che non capisco…
Altro
aspetto super caratteristico di New York, ovviamente difficile da notare, sono
i tombini fumanti. Esistono veramente e non sono un effetto speciale da film.
Non sono ovunque a New York, ogni tanto se ne
incontra qualcuno. Non ho idea da dove arrivi quel fumo/vapore che esce
dai tombini...Neanche lo voglio sapere. Primo, temo la risposta; secondo dà
proprio l’impressione di essere in un film americano.
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