venerdì 1 gennaio 2016

Mitreo dell'Ara Massima


Giornata insolita per la capitale, piove, il cielo e coperto e la luce che avvolge il foro boario è tenue.
Il foro boario era il mercato dove si vendeva la carne, vicino al porto tiberino, Zona mercantile importante con insediamenti greci e orientali, sotto il patronato del dio greco ercole, dio dei commerci.
Oggi ci troviamo davanti alla chiesa della bocca della verità, un edificio molto vecchio, restaurato in più occasioni ma che conserva ancora parti originali come affreschi e soprattutto il pavimento cosmatesco.
Sotto il portico esterno, una fila di turisti asiatici e russi attendono il loro turno per infilare la mano nella bocca della verità e venire immortalati, magari con una smorfia di finto dolore o stupore sul volto.
Mentre aspettiamo che il custode ci raggiunga Federica, l'archeologa che ci farà da guida, ci racconta che in realtà la bocca della verità altro non era se non un grande tombino per la fognatura.
Raggiunti dal custode ci infiliamo in un vicolo accanto alla chiesa e dopo una cinquantina di metri arriviamo al portone di un palazzo, il sito si trova al di sotto delle cantine.
Scoperto il mitreo nel 1931, l'Edificio in laterizio che va dal foro boario al circo massimo, pare risalga all'anno 100 d c.
Probabilmente veniva utilizzato come segreteria amministrativa dei giochi del circo massimo, una macchina da spettacolo che poteva ospitare fino a 280000 persone solo di spettatori. Possiamo solo tentare di immaginare la complessità dell'organizzazione che stava dietro all'intrattenimentoa cui partecipavano di tutti gli esercizi commerciali che l'immensa struttura poteva offrire. Insomma l'indotto.
Nel 200 d c venne costruito un mitreo nel livello inferiore di questo palazzo, e funzionò fino agli inizi del 300 d c, quando l'edificio venne abbandonato. Il mitreo altro non era che la Chiesa del dio Mitra, culto proveniente dalla Persia. A Roma arrivo nel primo secolo a c, probabilmente portato dai soldati.
Si diffuse molto tra schiavi liberti e soldati, solo uomini però, pare che le donne non partecipassero alle cerimonie. Probabilmente in origine il culto era differente, col tempo a Roma la religione si trasformò un po'. In città sono stati trovati per ora quaranta mitrei, mentre ad Ostia ce ne sono diciotto. Considerando che molti mitrei furono distrutti dai cristiani quando la loro divenne la religione ufficiale dell'impero, grazie all'editto di Milano dell'imperatore Costantino, si potrebbe facilmente ipotizzare che questo doveva essere un culto molto diffuso.
Entrando nel sito faremo lo stesso percorso che facevano i religiosi di Mitra, detto anche Dio della salus, ovvero della salute fisica e della salvezza ultra terrena.
Il primo ambiente sotterraneo era l'atrio. Sotterraneo perché probabilmente si doveva tenere segreto il culto, o per lo meno vi potevano accedere solo gli iniziati.
Venendo praticati i riti di notte, c'era poca luce, questo per ricreare l'idea di essere in una grotta. Mitra infatti nacque in una grotta.
Man mano che si avanza negli ambienti, la ricchezza e la bellezza delle stanze aumenta, lo notiamo soprattutto dal pavimento che diventa più pregiato. Nel primo, il più povero, calpestiamo una semplice opera spicata.
Il culto di mitra aveva Sette gradi di iniziazione, il primo era il corvo, l'ultimo il padre. Purtroppo non si hanno molte informazioni su questa religione, gli unici documenti trovati furono scritti da dei cristiani, che non avevano interesse a descriverlo come una vera religione, ma la consideravano alla stregua di una setta.
Accediamo al secondo ambiente, una piccola stanza, un vano di servizio, o sagrestia. Forse c'erano delle mensole con i paramenti sacri, ma sono solo supposizioni. L'unica cosa che rimane è una sola mensola che avrebbe potuto ospitare un'immagine sacra e delle candele.
Il pavimento nel terzo ambiente è costituito da dei mattoni bipidali. Alle pareti vediamo due nicchie con mensole, probabilmente per le due statue dei Daudofori:
Cautes e Cautopates. Il primo era raffigurato nell'atto di tenere una torcia puntata verso l'alto, l'altro la torcia la puntava in basso. Indicavano il tragitto del sole. Queste due figure, assieme a quella di Mitra formavano una triade.
Nel prossimo ambiente troviamo una panca dove si accomodavano le persone per il culmine del rito: il banchetto.
Questo era l'ultimo ambiente a cui potevano accedere gli iniziati di grado minore. Non tutti potevano arrivare al settimo grado, gli ultimi tre in particolare erano riservati solo ai consacrati, praticamente i sacerdoti.
Proseguiamo e notiamo che il pavimento cambia ancora diventando sempre più pregiato. Altre due nicchie con alla base una giara in terracotta. Questa probabilmente doveva contenere dell'acqua per il sacrificio e per la purificazione.
Nell'ultimo grande ambiente, molto più raffinato e con un pavimento di marmo e alabastro, ai lati aveva due banchine per sedersi, mentre il fulcro della sala era una grande nicchia, a rappresentare una grotta, con la statua di Mitra. A suoi fianchi ci sono due altarini, forse per le statue di Cautes e Cautopates.


Sempre nello stesso ambiente c'è una lastra di marmo che racconta la storia di Mitra:
Il mito di Mitra diceva che nacque da una roccia già adulto e nudo. Indossava un cappello frigio in testa e in mano teneva una fiaccola da una parte ed una spada dall'altra. La fiaccola simboleggiava il portatore di luce nel mondo. Al momento della sua nascita scaglia una freccia a terra da cui iniziò a zampillare l'acqua, simbolo della creazione della vita. Dopo di che Mitra incontra il Dio sole, Sol Invictus, colui che non può essere sconfitto.
Sulla spalla di Mitra c'è un corvo, il quale gli dice che deve andare a prendere un toro nella grotta, ventre della madre terra. Il toro, simbolo del male, viene ucciso da Mitra con il suo pugnale, riportando così l'ordine nella terra.
Il toro muore ma la sua coda si trasforma in spiga di grano, dando fertilità alla terra.
Sotto il toro c'è uno scorpione che attacca i testicoli del toro, ma non se ne conosce il significato. Ci sono anche un serpente ed un cane che bevono il sangue del toro, ma anche qui le ipotesi si sprecano.
Il mitraismo era una religione astrologica, ed infatti vediamo raffigurate la dea luna e le stelle.
Infine, ai lati, ci sono ancora Cautes e Cautopates.
Alla fine del rito Mitra si concede un banchetto con il Dio Sole e poi prende il carretto per salire in un mondo ultrastellare, dove incontra il Leontocefalo, un essere dalla faccia da leone e ali di aquila. Di costui si sa solo che, circondato da un serpente, poggiava i piedi su un globo, la terra.
Dunque nei mitrei per celebrare i riti consumavano un banchetto, probabilmente non uccidevano un toro, ma mangiavano semplicemente pane e acqua.
Ma come si passava da un grado di iniziazione ad un altro?
Sembra che i passaggi fossero cruenti.
Delle poche cose che conosciamo del mitraismo una era che si poteva credere contemporaneamente a Mitra e anche ad altre religioni. In particolare si poteva credere nel culto dell'imperatore.
Curioso scoprire che Mitra nacque il 25 dicembre, nel solstizio inverno, ovvero quando le giornate si allungano. Inoltre anche Gesù nasce come Mitra in una grotta.
Il mitraismo era molto diffuso, ma forse a causa di un suo aspetto venne soppiantato dal cristianesimo: ovvero quest'ultimo era aperto anche alle donne, mentre il mitraismo era un culto solo maschile.

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