lunedì 9 novembre 2015

Morto 'n Papa...

Milano - Roma sono a soli 570 chilometri di distanza. Anche se non sembra sono due mondi completamente diversi.
Il primo impatto con la capitale è sempre di stupore e meraviglia. Vivere in un luogo così ricco di storia potrebbe causare una sbornia anestetizzante in grado di attutire i grandi difetti e le contraddizioni che ne compongono la complessità.
Per me è stato così, almeno per le prime due settimane dopo il mio trasferimento, poi ho iniziato a rendermi conto di quanto possa essere faticoso vivere e lavorare a Roma.
Il traffico ed i mezzi pubblici sono un’esperienza davvero diversa da quella che si sperimenta a Milano. Intendiamoci, a Milano il traffico non è da meno, anzi, io ho visto e vissuto situazioni ben peggiori quando vivevo a Milano, ma già so che i romani non ci crederebbero mai. Ciò che rende ben più pesante Roma rispetto a Milano è la sua dimensione, decisamente più ampia rispetto a qualsiasi altra città italiana. Inoltre se a Milano il traffico è un problema, i mezzi pubblici funzionano magnificamente, checche ne dicano i milanese.
A Roma invece ogni giorno è una roulette russa. Se sei fortunato ti prendi la pallottola in testa e finisci di soffrire.
Ok, questi sono solo alcuni dei lati negativi... Per fortuna non si vive di solo traffico. L’importante è vivere la città, assaporarla, apprezzarla per quello che è. Uno dei segreti per entrare in sintonia con questa tentacolare creatura è provare ad ascoltarla.
È da un anno che conosco Cassandra e vengo a trovarla. Anche solo a sentirla parlare del più e del meno mi rendo conto che ci sono dei concetti, soprattutto dei modi di dire, che a Roma hanno un significato del tutto differente da quello di Milano.
Per fare degli esempi, allegherò un breve prontuario per milanesi che si vengono a trovare a contatto con la realtà romana:

Addobbare.
A Milano significa adornare. A Roma lo usano in frasi come queste:
Non t'addobbare!
Ovvero "non cadere, non farti male".
Bellissimo, davvero, adoro queste sfumature. Sarà per questo che mi sono trasferito a Roma?

Un altro esempio?
Ammazza se pisti!
Pistare, oppure "Hai pistato eh?"
Traduzione: "Accipicchia quanto corri veloce”, "Hai fatto in fretta eh”.
Pistare però ha pure un altro significato:
Te pisto!
Ti picchio. Ti meno.

Ma il caso più lampante che ai romani fa storcere il naso è quando noi milanesi esclamiamo:
Sticazzi!!!
Noi lo facciamo per esprimere qualcosa del tipo
Porca miseria! Cavolo quanta roba! Tanta roba!
Oppure da buon milanese, in stile Renato Pozzetto
Elamadonna!!!
Per i romani invece sticazzi significa 
E chi se ne frega!
Ormai ho imparato e sto cercando di usarlo in modo adeguato, ma talvolta mi scappa in modo esclamativo, facendo in quel caso storcere a me il naso...

"Me fai proprio taja’” che tradotto è "Mi fai ridere” 

Jammolla
Questa non è semplice, a volte faccio ancora confusione: dovrebbe significare qualcosa come “il tizio non scherza”, “E’ uno forte”. 
Ma potrei sbagliarmi, meglio farmi dare delle ripetizioni da Cassandra.
Comunque per fare un esempio potrei dire:
Vasco o Bruce Springsteen ancora Jammollano.

Non so a chi da' i resti
Se ti capita di sentirlo allora stai parlando con una persona molto impegnata, ricercatissima, indaffaratissima. A volte si usa anche
Pe’ parlà co’ quello ce vo’ er numeretto"

Roscio
Da quando Cassandra mi ha rivelato che le piacciono le persone dai capelli rossi, ho iniziato a notare quanti ce ne sono a Roma. Capita che alcuni giorni in cui mi sento letteralmente circondato e mi sorge dal profondo nucleo milanese una genuina esclamazione:
ellavaca! Quanti cavi russ che ghè!
Comunque a Roma i rossi di capelli sono detti Rosci.

Accanna
Termine curioso che la prima volta in cui mi ci sono imbattuto ho erroneamente interpretato al contrario. Per me era un po’ come dire “bere a canna”, “vai tranquillo”, “No problem”.
Invece no!
Accanna a Roma è il contrario: significa che devi lasciare perdere, non è il caso, ci rinuncio.

Gaggio
Stupido, sempliciotto, Uno che si fa abbindolare facilmente.

Pizzardone 
Mai sentito? Ecco, se passate da Roma non usatelo mai per chiamare un vigile urbano: “A pizzardò!"
I romani lo usano proprio per indicare, in modo dispregiativo, i vigili, chiamati così per il loro grande cappello tondo che sembra una pizza.

Sfragnare
rompere, spezzare, impastare. Me sè sfragnato: mi si è spappolato.

Intruppare
Me so intruppato: Ho fatto un incidente.
Me s'è intruppata a maghina: mi si è rotta l'automobile.

Spicciare
Fare pulizie. Devo spiccià casa. Devo pulire casa.

Lazzilla
Sporcizia
Quello c'ha lazzilla: E' una persona molto sporca

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