Milano
- Roma sono a soli 570 chilometri di distanza. Anche se non sembra
sono due mondi completamente diversi.
Il
primo impatto con la capitale è sempre di stupore e meraviglia.
Vivere in un luogo così ricco di storia potrebbe causare una sbornia
anestetizzante in grado di attutire i grandi difetti e le
contraddizioni che ne compongono la complessità.
Per
me è stato così, almeno per le prime due settimane dopo il mio
trasferimento, poi ho iniziato a rendermi conto di quanto possa
essere faticoso vivere e lavorare a Roma.
Il
traffico ed i mezzi pubblici sono un’esperienza davvero diversa da
quella che si sperimenta a Milano. Intendiamoci, a Milano il traffico
non è da meno, anzi, io ho visto e vissuto situazioni ben peggiori
quando vivevo a Milano, ma già so che i romani non ci crederebbero
mai. Ciò che rende ben più pesante Roma rispetto a Milano è la sua
dimensione, decisamente più ampia rispetto a qualsiasi altra città
italiana. Inoltre se a Milano il traffico è un problema, i mezzi
pubblici funzionano magnificamente, checche ne dicano i milanese.
A
Roma invece ogni giorno è una roulette russa. Se sei fortunato ti
prendi la pallottola in testa e finisci di soffrire.
Ok,
questi sono solo alcuni dei lati negativi... Per fortuna non si vive
di solo traffico. L’importante è vivere la città, assaporarla,
apprezzarla per quello che è. Uno dei segreti per entrare in
sintonia con questa tentacolare creatura è provare ad ascoltarla.
È
da un anno che conosco Cassandra e vengo a trovarla. Anche solo a
sentirla parlare del più e del meno mi rendo conto che ci sono dei
concetti, soprattutto dei modi di dire, che a Roma hanno un
significato del tutto differente da quello di Milano.
Per
fare degli esempi, allegherò un breve prontuario per milanesi che si
vengono a trovare a contatto con la realtà romana:
Addobbare.
A
Milano significa adornare. A Roma lo usano in frasi come queste:
Non
t'addobbare!
Ovvero
"non cadere, non farti male".
Bellissimo,
davvero, adoro queste sfumature. Sarà per questo che mi sono
trasferito a Roma?
Un
altro esempio?
Ammazza
se pisti!
Pistare,
oppure "Hai pistato eh?"
Traduzione:
"Accipicchia quanto corri veloce”, "Hai fatto in fretta
eh”.
Pistare
però ha pure un altro significato:
Te
pisto!
Ti
picchio. Ti meno.
Ma
il caso più lampante che ai romani fa storcere il naso è quando noi
milanesi esclamiamo:
Sticazzi!!!
Noi
lo facciamo per esprimere qualcosa del tipo
Porca
miseria! Cavolo quanta roba! Tanta roba!
Oppure
da buon milanese, in stile Renato Pozzetto
Elamadonna!!!
Per
i romani invece sticazzi significa
E
chi se ne frega!
Ormai
ho imparato e sto cercando di usarlo in modo adeguato, ma talvolta mi
scappa in modo esclamativo, facendo in quel caso storcere a me il
naso...
"Me
fai proprio taja’” che tradotto è "Mi fai ridere”
Jammolla
Questa
non è semplice, a volte faccio ancora confusione: dovrebbe
significare qualcosa come “il tizio non scherza”, “E’ uno
forte”.
Ma
potrei sbagliarmi, meglio farmi dare delle ripetizioni da Cassandra.
Comunque
per fare un esempio potrei dire:
Vasco
o Bruce Springsteen ancora Jammollano.
Non
so a chi da' i resti
Se
ti capita di sentirlo allora stai parlando con una persona molto
impegnata, ricercatissima, indaffaratissima. A volte si usa anche
“Pe’
parlà co’ quello ce vo’ er numeretto"
Roscio
Da
quando Cassandra mi ha rivelato che le piacciono le persone dai
capelli rossi, ho iniziato a notare quanti ce ne sono a Roma. Capita
che alcuni giorni in cui mi sento letteralmente circondato e mi sorge
dal profondo nucleo milanese una genuina esclamazione:
ellavaca!
Quanti cavi russ che ghè!
Comunque
a Roma i rossi di capelli sono detti Rosci.
Accanna
Termine
curioso che la prima volta in cui mi ci sono imbattuto ho
erroneamente interpretato al contrario. Per me era un po’ come dire
“bere a canna”, “vai tranquillo”, “No problem”.
Invece
no!
Accanna
a Roma è il contrario: significa che devi lasciare perdere, non è
il caso, ci rinuncio.
Gaggio
Stupido,
sempliciotto, Uno che si fa abbindolare facilmente.
Pizzardone
Mai
sentito? Ecco, se passate da Roma non usatelo mai per chiamare un
vigile urbano: “A pizzardò!"
I
romani lo usano proprio per indicare, in modo dispregiativo, i
vigili, chiamati così per il loro grande cappello tondo che sembra
una pizza.
Sfragnare
rompere,
spezzare, impastare. Me sè sfragnato: mi si è spappolato.
Intruppare
Me
so intruppato: Ho fatto un incidente.
Me
s'è intruppata a maghina: mi si è rotta l'automobile.
Spicciare
Fare
pulizie. Devo spiccià casa. Devo pulire casa.
Lazzilla
Sporcizia
Quello c'ha lazzilla: E' una persona molto sporca
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