lunedì 27 settembre 2021

Settimana amalfitana - Salerno – Vietri

Ritorniamo sui nostri passi, che avevamo lasciato un paio di settimane fa quando siamo passati sopra Salerno per andare a Paestum.

Oggi infatti ci siamo fermati a Salerno, da dove inizieremo la nostra esplorazione primaverile (essendo ancora maggio), della Costiera Amalfitana.

Sostiamo nel capoluogo per dare uno sguardo a questa cittadina di cui non conoscevo nulla prima di oggi, e Cassandra mi dice essere carina.

 


Prima di scendere in città saliamo al Castello di Arechi, che ne domina la baia.

Il rudere è visitabile, sebbene non ci sia molto da vedere. I biglietti sono acquistabili al bar, rigorosamente in cash. L’interno ospita un piccolo museo con reperti ritrovati negli scavi.

Quando arriviamo però scopriamo che c'è un evento con pranzo all'ingresso. Agghindati come due esploratori del Borneo, entriamo passando in mezzo ai tavoli dove c’è gente vestita da matrimonio.

Ci sentiamo un pochino fuori posto. Non come degli imbucati, più come quelli che arrivano ad una festa pensando che fosse in maschera.


Per fortuna salendo in alto c'è un bel panorama ad aspettarci. Infatti si vede un bel mostro di cemento e il porto pieno di container colorati. Dietro la montagna di mattoncini Duplo (da qui lo sembrano proprio), si intravede l'inizio della Costiera Amalfitana, la nostra vera meta.

Scendiamo la scalinata in mezzo ai tavoli apparecchiati come ospiti sciatti d'onore e facciamo il giro da fuori del castello per andare sulla collina di fronte, dove c'è un altro rudere detto La Bastiglia.


Non si tratta ovviamente di una prigione, ma di una torre difensiva e distaccata dal castello, il primo baluardo che si incontrava se si voleva conquistare il maniero.

Ci giriamo attorno e scendiamo a cercare un posticino all'ombra per mangiare.

 


Ora è finalmente la volta di Salerno, dove parcheggiamo e iniziamo a esplorare a piedi. Ci sono diversi musei che ci aspettano!

La città è ancora in festa per la recente promozione in serie A, è domenica e non c'è molta gente in giro, anzi, il centro è praticamente vuoto. Purtroppo di musei aperti non ve ne è traccia, riusciamo ad entrare nella cattedrale solo alle 16 quando riapre e andiamo verso il complesso monumentale di San Pietro a Corte: ovviamente chiuso. Peccato perché risalente all'800 d.c. sembrava davvero notevole.


Proviamo anche a chiamare il numero che c'è su un cartello appeso fuori ma non risponde nessuno. Nel frattempo ci avvicina una tizia che informa il complesso è sempre chiuso e ci invita a entrare nel palazzo di fronte dove c'è una mostra di arte. Attirati più dal palazzo di origini normanne e dalla possibilità di usare il bagno, accettiamo. La mostra è d'arte contemporanea, e in un paio di sale ci sono anche gli ideatori e alcuni degli artisti che vi espongono le loro opere. Ad ogni piano e per ogni sala veniamo accompagnati dalle ragazze del museo, che spiegano e raccontano l'idea della mostra.

Non mi esprimo per non dire cavolate, essendo totalmente ignorante in materia di arte contemporanea...

La faccia di Cassandra era anch’essa un’opera celata dalla mascherina. Però almeno c'era il bagno.

Una volta tirata l'acqua, usciamo per vedere il lungo mare, dove troviamo i salernitani. Ecco dove erano finiti!

Visto che a Salerno è praticamente tutto chiuso senza uno straccio di cartello che informi delle chiusure, non resta molto da vedere. Si prosegue finalmente verso la Costiera Amalfitana.

 

Prima tappa Vietri sul Mare. Famosa per la produzione di ceramiche, la troviamo incredibilmente affollata e trafficata. Sembra di stare ad una fiera di paese, quando tutta la provincia si riversa in un minuscolo borgo per chissà quale sagra culinaria. Invece è in queste condizioni solo perché è domenica.  Siamo solo a maggio, chissà luglio e agosto che delirio... Nonostante il caldo mi son venuti i brividi.

Il paesino è piccolo, così usciamo e parcheggiamo dopo un ponte, in una via che si infila tra le montagne. Ovviamente in chiaro divieto di sosta, ma siamo in buona e numerosa compagnia. Camminiamo lungo il ponte e saliamo a vedere Vietri, affollatissimo. Ci perdiamo nei vicoli in cerca di una strada che ci faccia sbucare sul mare nella speranza di rimediare un bagno in mare.

Non conoscendo la zona ci perdiamo facilmente. Trovare una strada pedonale che porta al mare diventa un'impresa. L'unica possibilità sembra quella di seguire il serpentone di macchine che risale dal porto in una lunghissima via che pare quasi voler tornare a Salerno prima di svoltare verso il porto.

Mentre scendiamo tra le auto incolonnate penso a chi me l'ha fatto fare...Non tanto per quanto sia lunga la strada, quanto per lo smog respirato tra andata e ritorno.

Arriviamo finalmente sulla spiaggia. Un’aria poco incoraggiante ci fa desistere dall'inaugurare la stagione balneare. Vietri è tutta qui, raccolta in una minuscola spiaggia che sembra un fazzoletto di sassi incapace di contenere tutta la gente che si ostina a cercare di scendere fin qui in auto.

Fortunatamente per tornare troviamo un'altra strada, non meno trafficata, ma più breve che ci fa arrivare alla macchina.

Stasera si dorme a Maiori!

Nessun commento:

Posta un commento