Oggi salutiamo Maiori e riprendiamo la macchina. Prima però ritorniamo a Ravello per visitare Villa Rufolo, ieri chiusa e oggi aperta, almeno questa...
Troviamo posto al parcheggio dell'Auditorium, struttura grande e abbastanza capiente. Ravello infatti è famosa per il festival musicale che ogni anno si tiene in onore di Wagner.
Villa Rufolo è molto bella. Risalente al XIII secolo, ma la configurazione odierna è frutto dei rimaneggiamenti fatti nel corso del 1800. Più piccolo del giardino di Villa Cimbrone, anche lo spazio verde di questa villa è comunque molto bello, soprattutto il panorama della terrazza che si affaccia su Minori e Maiori, uno degli scorci più famosi della costiera.
La prossima tappa sarebbe Amalfi, dove abbiamo appena prenotato una camera con vista duomo. Prima ci fermiamo ad Atrani, piccolo borgo incastrato tra le curve della strada costiera. Per arrivarci si può scendere proprio al porticciolo/spiaggia ed entrare nell'unica strada che sale nel borgo. Qui si trovano parcheggi dove lasciare l'auto e pagare il ticket alla cassa automatica di fronte alla posta.
Probabilmente abbiamo potuto farlo solo perché siamo a maggio, altrimenti temo che non sarebbero stati liberi tutti questi parcheggi. Del resto Atrani è davvero piccola, tutta raccolta tra due promontori uniti dal ponte della strada costiera, sotto il quale c'è la spiaggia con un paio di ristorantini.
Noi andiamo a mangiare sotto gli archi del ponte, di fronte alla spiaggia. Menù del giorno? Sempre pane, pomodori e bufale. Quando torno a casa mi toccherà fare gli straordinari negli allenamenti...
Bene. Mangiare abbiamo mangiato, caffè bevuto. Possiamo ripartire, anche perché l'unica chiesa da vedere è chiusa... Riprendiamo l'auto e andiamo fino ad Amalfi, che si trova all'uscita della galleria di Atrani.
Amalfi è conosciuta, oltre che per essere la capitale dell'omonima repubblica marinara, anche per la mancanza di parcheggi. Appena usciti dalla galleria infatti c'è un parcheggio sotterraneo scavato dentro la montagna. L’hotel ci aveva già detto di parcheggiare lì, per cui entriamo, lasciamo l'auto e, camminando nei corridoi sotto la montagna, sbuchiamo proprio in Piazza Duomo, di fronte all'hotel.
Preso possesso della camera lasciamo i bagagli e partiamo all'esplorazione di Amalfi e dei suoi dintorni. In particolare camminiamo lungo la strada principale piena di negozietti e fruttivendoli, risalendo verso la montagna dove ci sono i limoni e la Valle dei Mulini.
Di quest'ultimi purtroppo non vi è rimasto quasi nulla, se non il piccolo Museo della Carta (chiuso, ovvio no?). I mulini infatti servivano per creare carta di ottima qualità per cui la repubblica di Amalfi era famosa. Proseguiamo ancora, direzione Valle delle Ferriere.
Poco dopo il museo c'è un sentiero, chiamato Via Paradiso, che sale tra i limoni e si dirige verso il cuore delle montagne. Incuriositi ci facciamo trascinare dalla strada che dall'alto ci mostra i resti di vecchi mulini e cartiere lasciati sul letto del torrente che ancora si sente scorrere tra la fitta vegetazione.
In poco tempo il sentiero gira a destra in un'altra valle, proprio nei pressi dell'azienda Agricola Fore Porta. Sembra quasi un rifugio, con i tavoli pronti per i turisti che si addentrano fra le montagne. Appena sotto il sentiero ci sono i resti di un edificio, probabilmente una ferriera.
Non c'è nessuno ma noi non siamo venuti qui per fermarci al primo ristoro, così proseguiamo e in poco tempo scopriamo altri ruderi di ferriere abbandonate lungo il torrente. Se i mulini sfruttavano la forza dell'acqua per la carta, le ferriere di Amalfi, a partire già dal medioevo producevano ferro per le botteghe artigiane di tutta la costiera.
Ne incrociamo diverse e anche qualche cascata, fino all'ultima grande ferriera in cui riusciamo ad entrare (anche se non sarebbe permesso), per vedere la piccola cascatella che la attraversa ancora.
Da lì si potrebbe tornare salendo verso Pontone, un piccolo borgo poco sopra Amalfi, oppure proseguire per vedere un sito di interesse naturale perché vi sopravvive un tipo di felce risalente all'era glaciale.
Guardiamo l'orologio. Ci rendiamo conto che potremmo fare tardi in entrambe le direzioni, se vogliamo fare ‘sto benedetto bagno in costiera.
Così torniamo indietro, con calma però, gustandoci il sentiero e l'atmosfera di montagna, così lontana e aliena da quello che pensavo di trovare sulla costiera amalfitana.
Arrivati finalmente in spiaggia l'ennesima amara sorpresa: il sole è tornato a nascondersi dietro le montagne, lasciando al suo posto un venticello che ha asciugato ancora una volta ogni nostra velleità.
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