giovedì 21 settembre 2017

Due anni



Ebbene si, due anni passano in fretta. Ricordo che prima di partire per la capitale mi domandavo come sarebbe stato vivere a Roma, ma non solo, proiettandomi nel futuro mi chiedevo se avrei resistito e ci sarei rimasto, ma soprattutto, in che condizioni.
Ora posso rispondere che sono ancora qui.
Le condizioni? Fisiche direi buone, nonostante viva in città ho molte più possibilità di allenarmi, in più non gioco a pallone e le mie gambe ringraziano ogni giorno che passa.
Sono un po' più stanchino, è vero. Qui c'è sempre tantissimo da fare e da vedere, anche se non posto costantemente sul blog le visite che facciamo, le scrivo e sono ancora tantissime quelle da pubblicare, oltre alle moltissime ancora da fare.
Non sto qui parlare dei problemi della città, già troppa gente lo fa, in modo più o meno disinteressato.
Io ci vivo e i problemi li vedo, li sento sulla mia pelle. Posso solo dire che siamo in balia degli eventi. E ho detto tutto...
In ogni caso in questi due anni ne sono successe di cose: ho portato a termine tre maratone, ho pubblicato tre libri, RatMan è finito, ho conosciuto tantissima gente, ho visto tantissima arte e storia, insomma sono sempre più contento di aver fatto questa scelta.
Poco a poco sto imparando il romanesco, anche se quando mi trovo con gli amici romani la mia parlata spicca come una pecora nera in un gregge bianco.
Forse sarà perché con Cassandra cerco sempre di parlare il mio dialetto nordico insegnandole qualche parola, giusto per farla ridere.
La cosa però mi mantiene a mente le mie origini, il mio retaggio. So che sarà impossibile dimenticare, cosa che non ho la minima intenzione di fare, ma non si sa mai.
In ogni caso cerco di risalire alle origini quando posso. Al rientro da Milano prendo sempre la metropolitana, e come tre anni fa quando venni a trovare per la prima volta Cassandra, ancora mi diverto a leggere e immaginare le origini dei nomi delle stazioni.
Porta furba, mi dà l'idea in una zona simpatica, dove tutti siano di buon umore. In realtà Porta Furba è l'arco che si forma nell'incrocio tra l'acquedotto Felice e la via Tuscolana nei pressi del quartiere Quadraro a Roma. Praticamente ci passo tutte le domeniche mattina quando mi alleno.
L'opera fu realizzata da Papa Sisto V quando nel 1585, volle intraprendere la costruzione di un nuovo acquedotto (acquedotto Felice) per ovviare ai problemi di approvvigionamento d'acqua che affliggevano Roma in quel periodo. La costruzione di Porta Furba volle comunque ricollegarsi stilisticamente alla scuola degli antichi architetti romani, che usavano creare arcate monumentali laddove gli acquedotti intersecavano il passaggio delle grandi vie consolari. L'origine del nome di Porta Furba rimane incerto. Una teoria deriva dalla presenza di ladri e malavitosi che all'epoca si aggiravano nella zona ("furbi", dal latino fur = ladro); altri pensano che il nome provenga invece da un'alterazione della parola "forma", che nel medioevo era usata per dare il nome agli acquedotti.
Arco di Travertino invece mi ha sempre fatto pensare ad una struttura come quello di Costantino ai Fori che, o è stato inglobato da qualche palazzo e ancora si trova nella cantina di un fortunato condominio, oppure non esiste più ma ancora viene ricordato. Ora non sono ancora riuscito a capire se oggi esiste ancora, ma pare si tratta veramente di un arco dell'acquedotto di Claudio e costruito con pietra di travertino che tra l'altro dà il nome a tutta la zona.
Lucio Sestio doveva essere il sesto figlio di nome Lucio, la cui madre, talmente innamorata del marito, anch'egli Lucio, volle dare quel nome a tutti i suoi figli. Pare abbiano sfornato un'intera squadra di palla corda.
Lucio Sestio Laterano invece era uno dei primi tribuni della plebe che aprì ai plebei la via del consolato. Visse nel quarto secolo a. C.
Numidio quadrato era un antico romano di quelli seri, inamovibili, incorruttibili. Capace di grandi imprese e allo stesse tempo impermeabile alla fama e alla gloria.
Sorpresa: Quadrato era figlio della sorella di Marco Aurelio, Annia Faustina Cornificia e di un senatore romano che fu console nel 146: Caio Numidio (o Ummidio) Quadrato Anniano Vero. Quadrato discendeva da una delle famiglie più importanti di Roma. È nato e cresciuto a Roma. Attraverso sua madre è stato membro e parente della dinastia antoniniana, regnante sull'Impero Romano.
Furio Camillo invece mi fa venire in mente Verdone quando interpreta il mitico Furio, e la moglie che non ce la fa più a sopportarlo. Manco a dirlo il vero Marco Furio Camillo era un politico, militare e statista, oltre che censore, due volte dittatore, insignito del titolo addirittura di Pater Patriae e Secondo fondatore di Roma. Te credo che la moglie non ce la faceva più, tutta sta roba 'ndo la metti in casa?
Giulio Agricola inventore dell'aratro e del mezzadro. No eh? Gneo Giulio Agricola era anch'esso un politico e militare, grazie al quale la campagna di conquista della Britannia fu un successo.
Subaugusta mi ha sempre suscitato qualcosa di meno antico, ma non di tanto, tipo un ramo minore di parenti di Augusto, sempre pronti a sfornare eredi in caso il ramo principale si fosse estinto. Ovviamente non centra nulla. Il nome Subaugusta  fa riferimento all’antica Subaugusta Diocesis, ad Augusta Elena madre di Costantino.
Subaugusta era un'antica sede episcopale documentata dal 465 al 502.
Tutta questa storia solo in una manciata di fermate della metropolitana? Fantastico.
E poi qualcuno ancora mi chiede: Ma perché sei venuto a Roma?
Che domande... Perché ci sta Cassandra!

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