lunedì 10 aprile 2017

Tuscolo, la città damnata




Io sono della provincia di Milano, per cui per me è normale non conoscere la città di Tuscolo. Se però chiedo a Cassandra, o a qualsiasi altro romano notizie di questa città, mi rispondono:

Tuscolo? Ma non è una città, è un bosco.

Hanno ragione, per lo meno ora è così, ma fino all'anno 1191 Tusculum era una città con un territorio che oggi corrisponde a quello delle attuali Monte Compatri, Frascati, Grottaferrata e Monteporzio Catone.

Fu distrutta dai romani che la rasero completamente al suolo spargendo addirittura il sale sui suoi resti, che come dice Cassandra: pensa a quanto la odiassero, se sono arrivati a usare il sale che allora era preziosissimo.

Questa città, di origine etrusca (difatti sembra che Tusculum significhi "piccolo etrusco"), pare che sia sorta prima ancora di Roma e con essa e altre della zona dei Castelli, abbiano fondato la lega latina. Questo finché Roma non ha iniziato a fare la voce grossa ed è diventata quella che conosciamo. Inizialmente Tuscolo cercò di contrastarne l'ascesa assieme alle altre città, ma poi divenne parte dell'impero.

Grazie alla sua posizione collinare da cui si gode una fantastica vista del vulcano e del mare, qui sorsero numerose ville romane, testimonianza della prosperità che la città ebbe. Dopo la caduta dell'impero, pur iniziando anch'essa una lenta decadenza, rimase comunque una fortezza inespugnabile, anche perché vi erano i conti di Tuscolo che spadroneggiarono su questo territorio del Lazio fino al medioevo. 

La città resistette fino al 1191, quando perdendo la protezione delle truppe tedesche, fu completamente distrutta. Non solo, ne fu decretata perfino la damnatio memorie che la cancellò dalla storia, tanto che nemmeno nel corridoio delle cartine del Vaticano viene citata.

Tuscolo viene riscoperta solo nel 1800 quando il fratello di Napoleone inizia a scavare per mandare i reperti che trovava in Francia.

Ad oggi gli ultimi scavi del 2001 hanno riportato alla luce parte del foro, il teatro, delle strade, qualche abitazione, ambienti sacri e la cisterna dell'acqua, oltre alla fontana. Da questa pare che parta un cunicolo che corra, assieme a molti altri, sotto tutta la collina e, grazie ai quali, la città riusciva a recuperare facilmente l'acqua.

Dell'acropoli, su cui sorgeva il grande palazzo dei conti di Tuscolo e dimora papale, il non rimane quasi nulla. Tutta la zona è un grande prato, ma sapendo di questo passato nascosto, basta passeggiare per sull'erba dove la gente si stende al sole per capire che appena sotto due dita di terra c'è una città sepolta e dimenticata.

La visita di oggi è stata una prima occhiata che grazie agli archeologi locali ci ha fatto conoscere la zona, ma credo che ci torneremo ancora, magari per qualche archeotrakking guidato, anche perché la zona, ricchissima di storia, merita davvero.







Nessun commento:

Posta un commento