Il
titolo richiama un vecchissimo, quanto bello, film in cui Totò e
Peppino De Filippo organizzano una banda di falsari per poter
finalmente sbarcare il lunario, per cui non è proprio azzeccato con
quanto accaduto alla Barona lo scorso giovedì... Forse sarebbe
meglio intitolarlo “ I soliti ignoti”...
In
ogni caso mentre sul campo si stava disputando un'accesa gara che
vedeva impegnate due tra le formazioni più povere di punti del
girone D, a pochi metri di distanza, negli spogliatoi veniva
consumato un infame e subdolo crimine che lasciava tutti gli
Scipione, con poche eccezioni, impoveriti di una discreta fetta del
proprio patrimonio oltre che economico affettivo ed emotivo, visto le
reazioni generate in ogni presente
Per
la cronaca oggi non esporrò il resoconto di quella partita che è
stata persa dagli Scipione per 9 – 6 nonostante il disperato
tentativo di recupero che alla fine non si è concretizzato. Le cause
della sconfitta sono semplici: l'assenza di un adeguata formazione
con i dovuti rincalzi visto i rientri da lunghi infortuni di un paio
di pedine che hanno evidentemente finito subito la benzina.
Da
segnalare però lo strepitoso momento di forma di Stefano che mette a
segno quello che a Milito non è riuscito in Inter – Palermo,
ovvero segna 5 gol uno dietro l'altro.
Di
cosa scrivo allora?
Visto
che in un certo senso sul campo si è consumato un furto, come spesso
purtroppo accade da qualche tempo, è però la prima volta che mi
capita di essere derubato contemporaneamente anche fuori dal campo...
Infatti quasi tutto quello che avevamo lasciato negli spogliatoi è
stato portato via, pantaloni compresi...
Vorrei
quindi provare a raccontare, e soprattutto a sdrammatizzare, ciò che
è successo negli spogliatoi mentre gli Scipione si battevano sul
rettangolo di gioco.
La
formazione dei ladri di questa sera è così scesa dalle mura di
cinta del centro sportivo:
La
vedetta è un tipo furtivo che, per proteggersi il volto dal freddo e
sguardi dei possibili testimoni, indossa un foulard di raso nero, in
testa porta un turbante, anch'esso nero e ha le mani ricoperte da
sottili guanti di pelle, rigorosamente neri. Per essere sicuro si è
anche cerchiato gli occhi con del trucco nero.
Subito
dopo di lui scende in tenuta mimetica, solo per un campo di calcio,
il secondo membro dei Bassotti: indossa una tenuta della Roma
completa di calzettoni giallorossi e scarpette Rutilius. La linea del
modello è un po' retrò, classe 1982, con il numero nove allungato
come si portavano a quel tempo.
-Aho.
-dice il romano -me so scordato de magnà a coratella!
-La
cora che? -dice spaventato il nero convinto di essere stato avvistato
da qualcuno.
-La
coratella! -dice il romano cercando di essere ovvio -Me porta bbene!
-Ah
-dice il nero tirando un sospiro di sollievo. -Non è un problema,
con le mie arti riusciremo ad aprire la porta degli spogliatoi e
compiere il lavoro prima che qualcuno possa vederci.
Il
romano allora fa la domanda più ovvia.
-Quali
so?
Il
nero ci pensa su un attimo e dopo aver inteso il senso della domanda
si dirige all'ultimo spogliatoio della fila, quello con il numero 1
stampato in rosso sulla porta
-E'
questo!
-Sicuro?
Il
nero neanche gli risponde e già inizia a muovere le mani per aprire
il pesante lucchetto da cinque chili che li separa dall'interno degli
spogliatoi.
Il
romano nota che il nero non sta nemmeno sfiorando la serratura ma si
tiene a debita distanza.
-Che
stai a fa? -dice il romano che ingobbito inizia a saltellare sugli
scarpini per scaldarsi.
Il
nero non risponde e si concentra ancora di più emettendo strani
suoni gutturali.
-Aho?
-chiede il romano preoccupato -Te sta a venì la cacarella?
Il
nero continua a non rispondere e dopo alcuni minuti il lucchetto si
sblocca magicamente da solo.
-Ammazza
quanto sei forte! -Esulta il romano penetrando nel buio degli
spogliatoi in cerca della refurtiva.
Il
nero però non entra e rimanendo sulla soglia dice.
-Ho
sbagliato, non sono questi gli spogliatoi. Esci subito.
Il
romano scatta così veloce che sul campo non lo si è mai visto
richiudendo dietro di se il pesante portone di metallo.
-E
adesso?
-Apriamo
questo -dice il nero riprendendo a muovere le mani sopra il secondo
lucchetto.
Passano
altri cinque minuti e la porta si apre.
Anche
stavolta lo spogliatoio non è quello giusto.
I
due ladri vanno avanti così fino al numero 7, poi il romano
spazientito estrae dai calzettoni un grosso piede di porco e si
dirige verso l'ultimo spogliatoio, quello più isolato con il numero
10
-Cosa
fai? -gli urla sottovoce il nero.
-Me
sto a gelà r'culo!!! Io entro in questo, o la va o la spacca, tu
continua a fà i tua ghirigori che qui ce penzo io.
Il
nero volge gli occhi al cielo chiedendosi cosa gli era venuto in
mente quando aveva deciso di fare quel colpo assieme ad un individuo
simile.
Mentre
il nero sta ancora utilizzando le sue arti magiche per scardinare
l'ottavo pesante chiavistello, il romano sta già uscendo con tutto
quello che si è potuto caricare sulle spalle e lo getta al di là
del muro.
Quando
l'ultimo lucchetto sta per cedere il romano gli piomba addosso e
usando il piede di porco spezza la sbarra, poi con sguardo indagatore
lo scruta e il nero risponde.
-E'
questo.
-Esticazzi!
A ppartita è quasi finita. Poco poco se li ritrovamo qua se nun se
sbrigamo.
In
men che non si dica il nero e il romano entrano raccogliendo quasi
tutto quello che giace sui sette appendini ed escono in fretta e
furia gettando tutto al di là del muro.
Dal
campo giunge il triplice fischio che sancisce la conclusione della
gara degli Scipione.
Il
romano si arrampica sul muro di cemento e sparisce dietro di esso. Il
nero invece appoggia un piccolo bigliettino sulla maniglia dello
spogliatoio numero otto e si volatilizza con un colpo di vento.
La
sua elegante e teatrale uscita di scena però oltre al nero soffia
via anche il bigliettino.
Nessuno,
in special modo i derubati giocatori della Scipione Scapula, potrà
mai leggere quanto c'era scritto sopra:
Se
rivolete indietro i vostri averi
sapete
cosa fare...
Basta
che ci facciate ritornare
Ma il romano sarà mica Bombolo? tze tze :-)
RispondiEliminaNo, lui è più brutto di bombolo...
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