sabato 18 marzo 2023

Boccadoro



“Uomo, 


corri più che puoi, 


i gendarmi stan cercando te 


Ora 


non temere che 


verdi valli e prati rivedrai 


Corri come il vento 


corri vagabondo via”


Mi è sempre piaciuta questa canzone dei Timoria, anche se non ho letto il libro di Heman Hesse, mi sono sempre bastate queste poche righe per farmi sognare e sentire libero di correre.

Manca poco, anzi pochissimo, ma non voglio pensare alla maratona. Solo a farlo mi sento già sfinito senza ancora aver cominciato…

Niente programmi, niente fantasie, niente castelli in aria, come viene viene, in ogni caso quest’anno vorrei cercare di godermela sapendo che poi tanto tornerò a casa e il giorno dopo rivedrò il Parco degli Acquedotti, come se fosse un giorno normale.

Spero davvero di farcela, e se non c’è la faccio pazienza, ci riproverò.


Quante volte ho pensato che bastava poco per rovinare tutto e compromettere tutto l’impegno che ci ho messo per arrivare pronto alla gara? 

Innumerevoli.

Troppe volte ho dimenticato che il momento migliore della maratona per me sono gli allenamenti, che per tre mesi mi fanno sputare sangue, ma allo stesso tempo mi donano un benessere che durante il resto dell’anno non raggiungo mai.

Come disse quel tale, l’importante non è la destinazione del viaggio, ma il viaggio stesso.


A tal proposito chiudo con i versi finali della canzone con cui ho aperto:


“Non sai dove il viaggio porterà, 


questo é il tuo destino 


non sarai più uomo ma 


figlio tornerai”

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